“Rifletterò profondamente sul mito della sicurezza nucleare, indagando a fondo le misure fondamentali per garantire la sicurezza, così come la riduzione della dipendenza dalle centrali nucleari, puntando a una società che non ne sia più dipendente” (Naoto Kan primo ministro giapponese)
Oggi, 66 anni fa, la strage causata dalla bomba atomica sulla città di Hiroshima. Oggi, dopo Fulushima la volontà di intraprendere un percorso di denuclearizzazione della società nipponica.
Qualcosa è cambiato? Non siamo ancora in grado di capirlo ma, la sensazione è che la fiducia verso le istituzioni, per i cittadini nipponici luogo della costruzione del benessere e degli interessi comuni, sia stata infettata dalla ferita di Fukushima.
La riflessione dell'Eva che scrive riporta alla situazione di ciascun cittadino: ci sentiamo traditi ogni volta che interni (politici e amministratori della cosa pubblica) danno priorità ad interessi che non corrispondono a quelli della popolazione. Questo è il vero scandalo, il peccato capitale che dovrebbe far precipitare all'inferno chi ha agito e agisce con leggerezza, senza dotarsi di memoria storica.