18 aprile 2011

La metamorfosi di una donna

"Mi chiamano Agrado, perché per tutta la vita ho sempre cercato di rendere la vita gradevole agli altri. Oltre che gradevole sono molto autentica: guardate che corpo, tutto fatto su misura! ...Labbra, fronte, zigomi, fianchi e culo. Un litro sta sulle centomila, perciò fate voi il conto perché io l'ho già perso. Limatura della mandibola, settantacinquemila, depilazione definitiva col laser, perché le donne vengono dalle scimmie tanto quanto gli uomini, sessantamila a seduta, dipende da quanta barba una ha, normalmente da una a quattro sedute. Però se balli il flamenco ce ne vogliono di più, è chiaro. Bene, quello che stavo dicendo è che costa molto essere autentica, signora mia. E in questa cosa non si deve essere tirchi, perché una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa" Tutto su mia madre, Pedro Almodovar

Non potevo iniziare diversamente l'articolo su un'artista che ha fatto di se stessa un opera d'arte. Modificando i suoi tratti somatici, alterando la struttura fisica con l'innesto di corpi estranei. Questa donna, Mireille Suzanne Francette Porte, conosciuta nel mondo dell'arte con lo pseudonimo di Orlan, si è trasfomata in un'opera d'arte vivente. Il suo percorso di artista/performer inizia nel 1964, dal 1983 al 1996 affronta una serie di operazioni chirurgiche per modificare il suo aspetto fisico. 

La camera operatoria diviene il palcoscenico dove allestisce la sua rappresentazione: con delle telecamere riprende le operazioni che pian piano modificheranno il suo corpo, il suo volto; ma sarà dal 1990 che il suo ciclo di operazioni si inserirà in un percorso ben definito: The Reincarnation of Saint Orlan, con lo scopo di trasformarsi in un nuovo essere simile ai modelli classici come Venere, Diana, Europa, Psyche e Monna Lisa. Con queste operazioni Orlan rivendica una
libertà di intervento sul proprio corpo, la possibilità di riprogettarsi oltre le imposizioni restrittive del controllo legale (uno dei problemi da affrontare è considerato da Orlan quello della propria identità giudiziaria e del cambiamento di registrazione all'anagrafe, che nel 1997 ha affrontato con la polizia danese). Ma l'interesse di questa artista è anche verso i canoni di bellezza delle popolazioni indigene di varie parti del mondo: dallo strabismo delle popolazioni pre-colombiane, alla deformazione del cranio delle culture dell'Africa e dell'Asia. Criteri e canoni estetici completamente differenti da quelli occidentali che mettono in discussione il mondo della "bellezza". Interessante è nel suo lavoro l'unione fra arte e tecnologia: Orlan ritiene che non si possano disgiungere questi aspetti del mondo contemporaneo, perchè molte tecnologie sono orientate al corpo umano: dalle protesi, alla bioteconolgie, passando addirittura per la clonazione. E' sbagliato pensare che le operazioni chirurgiche che questa artista ha effettuato su se stessa rientrino nel settore "estetico", l'Orlan si è sempre dichiarata contraria all'uso estremo delle operazioni di chirurgia estetica, in quanto portano ad una standardizzazione della bellezza umana, perdendo ogni connotato di "particolarità" dell'essere umano, bello in quanto tale e non in base alla somiglianza verso qualcos'altro di pre-costituito. Afferma "Provate a fare quel che vi piace del vostro corpo nel modo che più vi aggrada, cercando di liberarvi di tutti i diktat che vi vengono imposti, sia dalla pubblicità che dalla moda, dai giornali, dal cinema, dai film. Io dico 'fate il contrario di ciò che vi viene imposto', il mio è un invito a 'deformattarsi'".
Orlan può essere considerata un'artista estrema, ma di certo ci dimostra come si può vivere assecondando la propria natura nel rispetto della vita altrui. Cito dei passaggi del suo Manifesto sulla Carnal Art :
Freedom
Carnal Art asserts the individual independence of the artist. In that sense it resists givens and dictats. This is why it has engaged the social, the media, (where it disrupts received ideas and cause scandal), and will even reached as far as the judiciary (to change the Orlan’s name).
Clarification
Carnal Art is not against aesthetic surgery, but against the standards that pervade it, particularly, in relation to the female body, but also to the male body. Carnal Art must be feminist, it is necessary. Carnal Art is not only engages in aesthetic surgery, but also in developments in medicine and biology questioning the status of the body and posing ethical problems.

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