Sul serio?
Sul serio avete voglia di notizie, news, informazioni e quant'altro?
Avete tutto il mio rispetto e la mia ammirazione. Da questa parte dello schermo, l'Eva che scrive sta sviluppando un talento straordinario nello scorrere le pagine dei giornali guardando solo le figure.
Per questo ha pensato di riesumare una vecchia tradizione evica che abbiamo un po' abbandonata, e oggi manderà in onda La Rassegna Stampa delle Buone Notizie!
Che non è un'impresa facile, eh.
Diciamo che, visto il periodo storico, siamo molto contenti di scoprire che le famose dieci domande di Giuseppe D'Avanzo (di cui sentiamo già la mancanza) sono state ritenute quello che erano: giornalismo.
Ci commuove fino alle lacrime, per la tristezza della premessa e per la soddisfazione del risultato, la storia della madre che è riuscita a far abolire la pena di morte nel proprio Paese in nome del figlio condannato e fucilato.
Anche in Libia le donne hanno un ruolo importante nella rivoluzione (sebbene ci piaccia poco vederle con le armi in mano) e noi facciamo il tifo perché dopo non ritornino a chiudersi in casa. Guardate che bello il volto ritratto nella foto 10.
Sempre all'estero, c'è una donna per cui facciamo il tifo, Bothaina Kamel che potrebbe correre per le presidenziali egiziane e che una volta, come si legge nell'articolo, ha lasciato il lavoro da giornalista perché non credeva nelle notizie che avrebbe dovuto leggere.
Dalle parti di casa nostra, invece, un piccolo sprazzo di speranza arriva da Roma, dove una donna con mobilità limitata ha visto riconfermato il proprio diritto ad avere un deambulatore.
E, vista la scarsità di ulteriori buone notizie, chiudiamo interrogandoci sull'allegria in sé e per sé: di che diamine parlava Pollon?
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