Stavolta l'Eva che scrive fa fatica a trovare un filo logico alla rassegna stampa di oggi.
Troppe, intollerabili. Non è un fatto privato, non lo è mai, come non si può chiamare amore, nè passione, omicidi passionali è quanto di peggio si possa dire in casi del genere, o peggio titolare articoli di giornali.
In Italia i numeri sono impressionanti, si parla in media, di un omicidio ogni tre giorni. E addirittura si pensa di affrontare questo tema con nuove misure e specializzazioni in campo legale. Va bene tutto, ma che si inizi dalle basi, dai rapporti tra uomo e donna, dall'educazione e dal rispetto del rapporto fra i sessi nelle scuole.
In Italia siamo ancora col fiato sospeso per le sorti di Rossella Urru, si susseguono notizie sempre più contrastanti e nessuna certezza. E in Russia vince di nuovo Putin, con tanti dubbi, ma alla luce di questi risultati viene in mente solo una donna, viene in mente Anna Politkovskaja, morta per aver fatto il suo lavoro contro il silenzio, la corruzione e il potere.
Si possono fare tutti i dibattiti che si vogliono, sul moralismo e sulla politica, resta il fatto che a due giorni dall'8 marzo questa festa mi porta la stessa indomita rabbia di sempre, e così sia.
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Le decisioni degli amministratori sono insindacabili