26 giugno 2012

La rassegna di Eva condivisa ma non troppo

La notizia che la Merkel "ha detto no" è piaciuta zero, anzi meno: scendono le borse e sale lo spread. Perché l'impressione è che tutti i vertici di settimana in settimana siano decisivi. Sembra invece che i mercati siano lì ad azzannare l'indecisione europea, i governi fanno troppo poco e questi sono i risultati. Tra le tante, una cosa non è chiara all'Eva che scrive: la Cancelliera tedesca lo sa o no che se crolla la moneta unica europea è la Germania che per prima ne pagherebbe il prezzo? La nostra è una personale opinione, ma sembra che qui abbiano dati alla mano. Difendere l'euro conviene a tutti, solo così i mercati capirebbero che ci sono idee forti e chiare.
In tema di pagare un prezzo si conclude così una vicenda nella quale nessuno sconterà un giorno di carcere, grazie all'indulto, e con uno strascico decisamente poco felice di cui ne facevamo volentieri a meno.
Come avremmo fatto a meno dell'ennesima vittima in "missione di pace" con azioni da guerra, con versioni discordanti e il problema del ritiro del contingente italiano. Qui, invece, la notizia che non manca mai.
Sul campo politico c'è tanta carne al fuoco, fin troppa: il "fenomeno" Renzi, il guazzabuglio Formigoni, il balletto di Lusi con qualche precisazione e il solito conclave di maggioranza. Siamo curiosi di capire quali di queste complicate alleanze e trame arriveranno alle prossime elezioni. 
Per non andare troppo lontano col pensiero, per restare all'oggi e buttandola sul frivolo e l'ironia, prima ci tocca "vendicare" in chiave calcistico-economica il derby dello spread.




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