Non ho mai capito perché il pesce persico arrivi nel super sotto casa dai grandi laghi dell'Africa centrale, e neanche con quale coraggio il mio pescivendolo mi ripeta ogni volta che è freschissimo.
Però si presta a parecchie preparazioni e non è neanche carissimo, anche se c'è da pagare il pieno al 747 che lo trasporta: l'ultima volta, lasciato a piedi dal suddetto pescivendolo che mi aveva promesso le alici e non ha poi mantenuto l'ho preparato in umido al pomodoro.
Ho fatto imbiondire in un giro d'olio un paio di spicchi d'aglio che ho poi tolto, ho aggiunto i filetti di persico leggermente infarinati ed ho sfumato con uno spruzzo di vino bianco, e poi un barattolo di pelati, un bicchiere d'acqua ed un dado da brodo vegetale. Dopo una decina di minuti dal bollore ho aggiunto una manciata di olive nere snocciolate ed una presa di prezzemolo.
Poi non c'è stato da fare che aspettare che il liquido si asciugasse, tempo un'altra decina di minuti, ed ho mandato in tavola.
Non male, volendo evitare la carne.
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