"Uno scantinato, una ventina di ragazze cinesi alla macchina da cucire fino a 12 ore al giorno, qualche materasso per la notte e un fornelletto per cucinare il minimo necessario a recuperare le energie. Sono le nuove schiavitù urbane, che si insediano sempre più spesso nel palazzo di fianco.".
Viene facile immaginare che si parli di uno di quei casi di cinesi sfruttatori di altri cinesi.
Potrebbe essere parte di un articolo di Libero o della Padania? Potrebbe. Ed essere in un articolo di un qualche giornale/blog/rivista di una qualche parte della sinistra? Si fa più fatica a pensarlo.
Spesso è comodo procedere in modo schematico, almeno su certi argomenti come ad esempio quando si parla di sfruttamento degli immigrati irregolari. Chi è di una parte parla di immigrati sfruttati da italiani, per l'altra parte i cattivi hanno colori della pelle e linguaggi che vengono da lontano.
In questo modo si perde però di vista la realtà, che è banalmente quello che succede mentre troppo spesso ci si chiude dietro a parole ed idee che altro non sono che muri, ed allora capita di ritrovarsi schiavi di quelle parole e di quelle idee. La realtà è quello che succede, non quello che ci piacerebbe, nel bene o nel male, che succedesse. Nel guardare alle cose del mondo sarebbe il caso di separare i fatti dalle opinioni, con approccio anglosassone, da noi si tende invece ad usare un altro metodo, le opinioni che spiegano i fatti.
L'articolo in questione l'ho letto su Terre di Mezzo, che è uno street magazine, una rivista venduta soprattutto in strada ed in qualche edicola oppure in abbonamento. Per strada la vendono dei signori che invece di venderti accendini o braccialetti o rose alimentando il mercato nero vendono questa rivista o i libri pubblicati dal suo editore. Una scelta, la loro, che sa di dignità, da rispettare.
Il sito della rivista è http://www.terre.it/ e l'articolo in questione lo trovate a pagina 2 del numero 27 di settembre 2011, è una rubrica curata dall'associazione avvocati per niente ( http://www.avvocatiperniente.it/ ). Non vi dico come continua, se volete comperatela, potreste scoprire,una bella rivista su cui scrivono autori importanti e che racconta cose che i giornali spesso non vedono, o non vogliono vedere.
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