La trama gotica, le maschere horror, i dolcetti, il meraviglioso film di Henry Selick (che dire così, anziché "il film di Tim Burton", totalizza il punteggio Un sacco bello nella scala di coattaggine Fabrizio Corona) e soprattutto un quintale di piatti alla zucca che durante il resto dell'anno non trovo mai (se qualcuno vuole mangiarsi una pumpkin pie più che dignitosa consiglio caldamente la polpa in scatola di Libby e la ricetta ivi stessa riportata).
In attesa di scofanarci qualche cioccolatino in più e finire il mio costume da agente della Sssientifica di Las Vegas, ho dato un'occhiata alle nuove proposte cinematografiche nel Bel Paese di cui vengo testé a riferire a lorsignori.
Si inizia da Crazy, Stupid Love: cast intrigante, 7.7 di giudizio sui imdb, trama già sentita ma chissà come la sviluppano? Diamo un'occhiata, dai.
Ecco, la sviluppano noiosa da morire. Per tutto il primo tempo e buona metà del secondo. Poi colpetto di scena inatteso, ma non sufficientemente risolutivo da dare quella sterzata di ritmo e narrazione che ne avrebbe potuto rialzare le sorti.
Ecco, la sviluppano noiosa da morire. Per tutto il primo tempo e buona metà del secondo. Poi colpetto di scena inatteso, ma non sufficientemente risolutivo da dare quella sterzata di ritmo e narrazione che ne avrebbe potuto rialzare le sorti.
Attori non particolarmente in parte, alchimia bassa, sentitissimi complimenti agli addominali di Ryan Gosling. Meritevole anche il dialogo relativo a Dirty Dancing. E se qualcuna non sospira durante la sequenza, tagliatele la testa!
Voto finale: yawn, ronf, ah sì, eccomi, uh guarda, ah ok, ronf.
Proseguiamo con Bar Sport che è un film italiano che più italiano non si può. Due camere e cucina (vale a dire tre-interni-tre-contati-che-proprio-non-ti-puoi-non-accorgere-che-non-hanno-budget), macchina da presa lasciata a se stessa, distonie recitative violentissime (quando dalla Savino-Finocchiaro si passa a chiunque altro sembra di cambiare canale da Il Padrino alla recita parrocchiale), accuratezza nella ricostruzione storica non pervenuta (quella pavimentazione, quella pavimentazione!), molta leggerezza e delicatezza, a tratti persino un barlume qua e là di poesia per chi ha vissuto certe realtà, ma comunque e sempre incapaci di rispondere alla domanda "Sì, ok, ma quindi?".
Voto finale: si può persino vedere se non si hanno grandi pretese, ma almeno aspettate che passi in dvd.
Scivoliamo veloci su Larry Crowne, che in Italia si intitola L'amore all'improvviso perché i nostri titolisti se non ci mettono la parola amore non son contenti pure quando si tratta di un horror polacco su un serial killer alieno che viene da un cerchio nel grano insieme a Giacobbo e però si perde su un'isola deserta.
C'è Tom Hanks, c'è Julia Roberts, c'è la trama da grande sogno americano e quindi lo si va a vedere, punto, pure in anteprima.
Peccato, perché la delusione è ancora più amara.
Tu a un film con Tom Hanks e Julia Roberts sul grande sogno americano non vuoi mettere lo stesso voto che dai a Bar Sport, è un'eresia, una bestemmia, una roba da sigillarti in una stanza con tutti i film di Vanzina per il resto dell'eternità. Mapperò va così.
Loro due insieme funzionano, lei è molto più bella e brava rispetto ad alcuni anni fa, lui è sempre un gigante, ma manca tutto il resto: personaggi di contorno, trama, regia, fotografia... Insomma, il film è intelligente ma non si applica.
Voto finale: si può persino vedere se non si hanno grandi pretese, ma almeno aspettate che passi in dvd.
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