10 marzo 2011

Da qualche parte verso la fine

Più andavo avanti a leggere "Da qualche parte verso la fine" di Diana Athill, ediz. BUR, 9 euro, più sentivo il desiderio di consigliarlo e raccomandarlo a tutti.

Perché questo libricino di 180 pagine, che si finisce in un giorno, è a dir poco illuminante.

La sua autrice, nata nel 1917 e ancora vivente, è stata l'editor di scrittori di successo, ma degli straordinari intellettuali che ha incontrato nella sua vita, nel libro ci sono solo pochi, vaghi accenni.
Si parla invece di vecchiaia, di disagi e difficoltà legati al tempo che passa e di come l'aumentare dell'età fa cambiare idee e abitudini e visioni.
C'è l'addio senza rimpianti al sesso, la (ri)scoperta del piacere di stare con i giovani, l'incontro con la sofferenza fisica degli amici vicini, il pensiero della morte, ci sono riflessioni sul giardinaggio, sull'amore, sull'arte, sulla letteratura.

Tre polpette sopra il cielo

Avendo un pomeriggio libero, tante cose si possono fare. Per una volta, facciamo un po' di cucina lunga e faticosa: le polpette.
Le quali polpette, fatte bene, conoscono la metamorfosi da bruco in farfalla, ovvero da riciclaggio degli avanzi a capolavoro.
Per quattro persone mezzo chilo di macinato, metà vitellone e metà maiale, due etti e mezzo di pagnotta avanzata e privata della crosta, due uova, parmigiano grattugiato (a chi piace), noce moscata (a chi piace), un paio di spicchi d'aglio (a chi piace), olio di gomito (obbligatorio).
Si comincia da una capiente zuppiera, che vorrete strofinare con gli spicchi d'aglio.