Ultimamente mi è capitato di leggere di alcune morti, o meglio di suicidi, assistiti o meno. Quelli che fanno notizia sono di personaggi noti, quando si tratta di Lucio Magri, si può pensare che si tratta di personaggio che ha fatto delle scelte estreme nella sua vita e così ha fatto con la sua morte.
Oppure se si legge di Mario Monicelli si può pensare che sia comprensibile per un intellettuale come lui.
Come è comprensibile nel caso di un artista come Luciano Franceschini.
Ma quando è qualcuno "normale", qualcuno come noi a decidere di togliersi la vita? La tentazione è mettere l'etichetta di "insano" per non doversi confrontare con questo gesto, che forse di insano non ha nulla ma che certo è estremo. Più facile volare alto e discutere di artisti ed intellettuali, insomma di gente diversa, che sta fuori dal rassicurante cerchio in cui ci si trova fra simili.
Oppure se si legge di Mario Monicelli si può pensare che sia comprensibile per un intellettuale come lui.
Come è comprensibile nel caso di un artista come Luciano Franceschini.
Ma quando è qualcuno "normale", qualcuno come noi a decidere di togliersi la vita? La tentazione è mettere l'etichetta di "insano" per non doversi confrontare con questo gesto, che forse di insano non ha nulla ma che certo è estremo. Più facile volare alto e discutere di artisti ed intellettuali, insomma di gente diversa, che sta fuori dal rassicurante cerchio in cui ci si trova fra simili.