11 ottobre 2011

A dangerous method di sabato sera


Che dire di un film che dura 99 minuti e in cui sembra che parlino per 187?

Diciamo innanzitutto che è bello, ma verboso, verboso, verboso che vorresti acchiappare la sceneggiatura originale e sbianchettare un po' i dialoghi qua e là.

Diciamo che se andate a vederlo perché "è il nuovo film di Cronenberg" potete anche lasciar perdere: Cronenberg risulta assolutamente non pervenuto.



Diciamo oltretutto che se andate a vederlo nella speranza di qualche scenetta piccante fra la Knightley e Fassbender potete anche andare direttamente a mangiare la pizza: ce ne sono un paio, ma sono invitanti ed erotiche come quelle dei film di Greenaway. Cioè zero.

Rassegna stampa di chi dice no e di chi osa

Possiamo dirlo? Va bene, lo diciamo: no.
Cominciamo da qui,: il carcere e le pene corporali per aver recitato in un film. La realtà è andata ben oltre la rappresentazione artistica, una giovane attrice a cui non era permesso di recitare. Le autorità islamiche iraniane le hanno voluto ricordare che costa anche caro infrangere i divieti, e di molto.
Hanno detto no anche  gli editori, un no contro il ddl intercettazioni, che restringe il diritto all'informazione dei cittadini e che da ogni parte, anche all'estero, suscita dubbi clamorosi, ci guardano come se fossimo degli alieni e non è bello.
E anche qui si dice no, in un intervento piuttosto significativo: ma di cosa hanno parlato? L'agenda non era chiarissima. Ma non era meglio sedersi tutti insieme? Si, in effetti sarebbe meglio, ma magari essere tempestivi e non aspettare che gli altri facciano qualcosa e poi randellarli senza proporre altro. E gnègnègnè non ce lo vogliamo mettere? Fare i dispetti a Francia e Germania non credo ci porterà tanto lontano.