31 ottobre 2011

Recensioni lampo in attesa di Jack o'Lantern

All'Eva che scrive Halloween piace proprio tanto.
La trama gotica, le maschere horror, i dolcetti, il meraviglioso film di Henry Selick (che dire così, anziché "il film di Tim Burton", totalizza il punteggio Un sacco bello nella scala di coattaggine Fabrizio Corona) e soprattutto un quintale di piatti alla zucca che durante il resto dell'anno non trovo mai (se qualcuno vuole mangiarsi una pumpkin pie più che dignitosa consiglio caldamente la polpa in scatola di Libby e la ricetta ivi stessa riportata).
In attesa di scofanarci qualche cioccolatino in più e finire il mio costume da agente della Sssientifica di Las Vegas, ho dato un'occhiata alle nuove proposte cinematografiche nel Bel Paese di cui vengo testé a riferire a lorsignori.

29 ottobre 2011

Formaggio caldo

Quando si parla di cucina francese la prima cosa che mi viene in mente è Woody Allen.  No, non sono pazzo (almeno questo non è un sintomo), ma a causa di una splendida battuta di Amore e Guerra, quando per incitare i contadini russi ad arruolarsi parlano delle salsine che sarebbero stati costretti a mangiare in caso di vittoria di Napoleone.
Questa di oggi è una ricetta trovata su un sito francese che mette assieme due dei miei chiodi fissi, ovvero le patate ed il formaggio, quindi non potevo non prepararla e poi sottoporvela. Non abbiate paura, le salsine non ci sono, quindi l'amico Putin non si offenderà.

28 ottobre 2011

Rassegna stampa di un'Eva mai rassegnata

La verità, e mi rivolgo alla "rassegnista" che mi ha preceduta, è che di questi tempi la rassegna stampa diventa un compito improbo e impegnativo.
Già, oggi non è che vada meglio di ieri.
Il nostro premier torna tutto ringalluzzito da Bruxelles, vantando le scuse della signora Merkel per l'episodio risatine  della scorsa domenica e soprattutto felice della promozione europea a fronte della sua letterina di buoni propositi e che cosa si ritrova?
Una lettera di licenziamento!
Come tutte le lettere di licenziamento che si rispettino è travestita da invito alle dimissioni, com'è usuale in Italy!

Mi butto fra riviste inserti e quotidiani alla ricerca di qualche news di buon impatto, sono un'Eva che non si rassegna, mai.
Proviamoci.




27 ottobre 2011

Rassegna stampa immaginifica e licenziabile

Lo confesso. Questa Eva qua è in assoluto la peggiore rassegnista del blog.

Giuro, mi impegno tantissimo, ogni mercoledì sera mi metto in giro per internet a raccogliere le perle dell'informazione nazionale e internazionale, con un occhio speciale dedicato all'economia e all'ecologia (non è vero, ma mi andava di semi-citare Bridget Jones), e poi puntualmente finisco qua davanti demoralizzata, sconfortata e con la voglia di scrivere l'ennesimo pezzo idiota su una serie americana o un improbabile film.


Mi sono interrogata a lungo sul perché capiti questo, a me che il blog l'ho voluto e lo amo ogni giorno. Ci ho riflettuto e alla fine mi son data una risposta, davvero molto italiana: non è colpa mia.
Ma sul serio non lo è. E' che il mercoledì c'è una strana congiuntura astrale per cui tutti i giornali del mondo si mettono d'accordo per pubblicare solo notizie imbarazzanti e tristi. Non ci credete?

Questa a destra è una foto pubblicata oggi dal Wall Street Journal. La didascalia è una citazione della canzone degli Wham e dice "Wake him up before he go-goes." (tra parentesi, qualcuno può spiegare a Repubblica che non basta inibire il "salva immagine con nome" via tasto destro, soprattutto se invece dalla fonte originaria è liberamente scaricabile?)

25 ottobre 2011

Jane Eyre - o dei remake che non andrebbero fatti mai

C'era una volta un terzetto di sorelle, in grado di scrivere alcuni fra i più bei romanzi dell'epoca vittoriana.
La sorella di mezzo si chiamava Emily. I suoi personaggi più famosi Catherine e Heathcliffe.
La sorella minore si chiamava Ann. Il suo personaggio più famoso Agnes Grey.
La sorella maggiore si chiamava Charlotte. Il suo personaggio più famoso Jane Eyre.
In quella casa la sera la conversazione di sicuro non languiva.

Rassegna stampa: un sorriso, e poi si riparte.

Reduci da risatine imbarazzanti in mondovisione e delle solite ricette europee alla crisi, la stanchezza ha prevalso. Innanzitutto dobbiamo riconoscere prima i nostri demeriti che sono tanti, imparando dai nostri errori magari, per aver violentato uno dei Paesi più belli del mondo senza batter ciglio e senza pensare a un domani. Ma non possiamo arrenderci, non se c'è ancora chi ci celebra (Leonard Freed. Io amo l’Italia) e ci fa riscoprire un vecchio spirito perduto, che è quello forse a cui dovremmo tendere. Riscoprire chi siamo insomma e riprendere in mano il nostro futuro

La "Primavera Araba", con le dovute proporzioni, inizia una faticoso percorso ma i volti sono di speranza, di chi crede che sia possibile aspirare a una nuova libertà e democrazia. Gli argentini si sono risollevati e danno di nuovo fiducia a Cristina Fernandez de Kirchner, con rinnovato ottimismo e orgoglio, e con una maggioranza schiacciante di voti, praticamente un trionfo che speriamo riuscirà a meritarsi.
Crederci dunque, anche quando i più radicati luoghi comuni vengono abbattuti e quando a guardare certe creazioni ci si chiede: bellissime, riusciranno anche questi oggetti preziosi a ridarci la carica?




 

23 ottobre 2011

Da quella finestra è l'occidente - La rassegna stampa (sanguinosa) di Eva

Un Paese che non capiamo più; o meglio, un Paese che vorremmo capire, ci sforziamo, ma restiamo sempre in bilico sull'orlo della comprensione, penzolando comunque e pericolosamente dalla parte opposta.  Ecco, questa ci sembra l'Italia, in una domenica di ottobre che ancora meteorologicamente non sappiamo come sarà.
Come sono stati i giorni precedenti, invece, lo sappiamo bene.
Per prima cosa, vorremmo ricordarvi questa storia, cominciata d'estate e adesso giunta ad una svolta; poi c'è questa notizia, che ci segnala ovviamente una brutta piega. Come questa, per la verità.

22 ottobre 2011

Il baccalà degli innocenti


Un pesce con il quale mi sento in grado di confrontarmi, nonostante le mie conclamate mancanze nei fondamentali in materia, è il baccalà.  Dipenderà dal prezzo abbastanza accessibile, dalla relativa semplicità di preparazione, e, appunto, dal fatto che non è indispensabile essere dei virtuosi dello sfilettamento per presentarlo in tavola.
Vorrei a questo punto condividere con i miei venti lettori una ricetta che può dare molte soddisfazioni: baccalà al forno con patate.
Il baccalà già spugnato va tenuto ventiquattro ore nell'acqua (e magari cambiatela anche un paio di volte) perché questo tipo di preparazione esalta, ahimè, il sale che accompagna la conservazione del pesce.  

Stefano Cucchi, due anni dopo

Due anni fa, il 22 ottobre 2009, Stefano Cucchi, 31 anni, moriva nel reparto carcerario dell'ospedale Sandro Pertini di Roma: era stato arrestato una settimana prima, gli avevano trovato in tasca 2 grammi di cocaina e 20 grammi di "fumo".  Doveva esser processato il giorno dopo per direttissima, ed era anche stato portato in Tribunale, ma l'udienza, dopo la convalida del fermo, era stata rinviata al 13 novembre (e tecnicamente il reato è stato considerato estinto per morte del reo).
E già in Tribunale si accorgono che ha delle ecchimosi in faccia, il medico presente trova "lesioni alla regione sacrale e agli arti inferiori".

21 ottobre 2011

Rassegna stampa di giorni difficili e violenti, parliamo d'altro

La fine di Gheddafi. Una storia durata 42 anni.
Ne parleremo a lungo, come sempre in questi casi (ricordiamo la fine di Saddam Hussein) orrore, sollievo, paura e pietà si affollano nelle nostre menti e soltanto il tempo ci potrà consentire di leggere con distacco gli eventi di questi giorni e di ragionare su quelli che verranno.
Se verranno, eh.
Dunque, a sentire quel signore, tale Harold Egbert Camping, un vecchietto di recente colpito da ictus (e noi ne sappiamo qualcosa di questi vecchietti) che vaneggia da anni e non a caso, il mondo sarebbe finito oggi. Anzi, secondo Aroldo Campeggio probabilmente chi legge queste righe non è più in vita, queste righe non esistono più, questo schermo dal quale avete tratto tante notizie, filmati, mail... non esiste più.
Beh, fatemi sapere com'è andata, se domani ci sarete, ci saremo tutti (o quasi, qualcuno è fisiologico che se ne vada).

20 ottobre 2011

Rassegna stampa che fa un po' così

 Da queste parti è arrivata un po' di pioggia, però in ritardo, ché se fosse caduta sabato almeno avrebbe aiutato Fabrizio Filippi, noto anche come Er Pelliccia, a spegnere l'incendio. Perché lui ha lanciato l'estintore con quel preciso intento, eh, nella speranza che il fuoco si mortificasse e arretrasse di sua spontanea volontà. Lo sanno tutti che è il modo migliore di smorzare le fiamme, lanciare un estintore in direzione opposta.

Che poi ci sarebbe molto da dire, ma proprio molto, su come siamo cambiati tutti negli anni, come uno stesso estintore sia diventato simbolo di sentimenti diametralmente opposti, di come a tratti quegli stessi poliziotti A.C.A.B. cui nessuno potrà mai davvero perdonare Genova siano stati applauditi, cercati, appoggiati, sostenuti.

Ma non è questo il giorno, non è questa l'ora.

18 ottobre 2011

This isn't the place


Non ci sono donne, nel nuovo film di Sorrentino.

O meglio, qualcuna ce n'è, ma sono figurine blande, al servizio di altri, poco interessanti e anche lievemente mal recitate.

Che poi in realtà nemmeno è vero. Più che altro sono la perfetta sintesi di This must be the place.

Che è presuntuoso, cerebrale, incompiuto, irrisolto, saccente. Non brutto, ma sbagliato.

La Rassegna della protesta che ci piace ricordare

A bocce ferme e dopo valanghe di editoriali, foto, video e teorie sulle cause e sui perché a Roma è successo di tutto, a mente fredda insomma, questo articolo forse qualche elemento in più di riflessione lo fornisce.
Lo scempio è stato enorme ma non c'è spazio per la resa, anche e soprattutto per chi urlava il proprio sdegno e incredulità.
Perchè sono troppi i dubbi, troppe le distinzioni che ci sembra ancora presto per avere il quadro completo di cosa DAVVERO sia successo, occorre tempo e noi di Eva non abbiamo fretta.


16 ottobre 2011

Una manifestazione potente e pacifica

Quella che avremmo voluto

Amici, europei, concittadini, prestatemi ascolto - La rassegna stampa (indignata) di Eva

In una domenica che più domenica non si può, facciamo assieme un giro di orizzonte.
Questa è una notizia che ci ha affascinati, e la dedichiamo a tutti i divorziandi e divorziati d'Italia, isole comprese, anche quelle in cui non ci sono strade.
Proseguiamo: questa signora aveva le idee molto chiare, magari erano i medici che non avevano ben capito con chi avevano a che fare; anche questo signore era forse un po' confuso, ma molto determinato, come quest'altro.  Sono cose che capitano, in effetti.

15 ottobre 2011

La vendetta della menta

Per ricordare l'estate, ora che abbiamo dimenticato le sudate e l'imbarazzo per le conseguenze di una traspirazione eccessiva, oltre la difficoltà di prendere sonno e tutto il resto, vi parlo oggi di una insalata di pasta un po' particolare. 
Cominciamo dal condimento. Ci servirebbero dei pomodori detti corbarini, ma vi confesso che io non li ho trovati, e quindi ho preso dei piccadilly che hanno fatto la loro brava figura: ne ho lavati due etti e mezzo e li ho tagliati in quattro pezzi.  Poi li ho conditi con una tazzina da caffè di succo di limone, una manciata di foglie di menta ed una generosa dose di olio extra vergine di oliva.  Ho ripetutamente mischiato il tutto in una ciotola ed ho rimesso questa strana insalata in frigorifero.

14 ottobre 2011

Saltando con gli squali


L'altra sera ero - come sempre - tutta presa dal processo di annessione delle mie cellule epiteliali al divano, e nel frattempo mandavo giù la solita quantità imbarazzante di serie, quando mi sono accorta che proprio un altro episodio di Weeds non mi andava. 'sta quarta serie è diventata assurda, la trama ormai è troppo inverosimile, insomma abbiamo bellamente saltato lo squalo, e si sa che il jump of the shark è il punto di non ritorno.
Siccome è autunno e quindi un po' di malinconia è doverosa, siccome poi soprattutto l'altra metà di SaraS invece non ci pensa per niente a sospendere Weeds e quindi dovevo aspettare che finisse l'episodio, mi sono messa a ripensare a quante altre volte, in passato, ho abbandonato una serie e perché.

13 ottobre 2011

13 febbraio 2011 - 13 Ottobre 2011

13 Febbraio 2011 - 13 Ottobre 2011

Sono passati 8 mesi dalla manifestazione di "se non ora quando", oggi a che punto siamo?


Rassegna stampa di video, tributi e pensieri che non c'entrano niente

Ci siamo incappati per caso quando Repubblica aveva appena dato la notizia (che poi, forse, notizia è un po' eccessiva come parola).
Il Trio Medusa ha omaggiato Steve Jobs mettendo in musica l'ormai già classico discorso di Stanford.
Non ci ha entusiasmato.
Non aggiunge nulla. Soprattutto non aggiunge quel tocco di assoluta novità, magia, splendore e innovazione che era il marchio Jobs.

12 ottobre 2011

La politica ai tempi del default

In una serata di metà ottobre squilla il telefono fisso di casa, cosa sempre più rara.  E' la IPSOS che, in persona di una signorina palesemente non italiana che parla italiano molto bene, chiede se può farmi qualche domanda.
Le domande si occupano di politica, guarda un po'.  E tra le altre, ad un certo punto ne arriva una molto interessante.
Mi chiede, la signorina un po' stanca che chissà quante chiamate ha già fatto e quante ne deve ancora fare, quale fra questi politici potrebbe essere quello giusto per risolvere i problemi del Paese.  E comincia a sgranare il rosario: Berlusconi, Casini, Fini, Bersani, Di Pietro, Montezemolo. 
Un momento, protesto, Montezemolo non è un politico.  Risposta vaga, che però è anche una mezza ammissione: "Montezemolo ha fatto una certa dichiarazione".
Le domande continuano, ed alla fine c'è quella che mi convince che ho fatto bingo: lei crede, mi chiede, che persone dalla società civile ed imprenditoriale si debbano impegnare per l'Italia anche in politica?

Rassegna stampa costernata ma non disperata

La situazione si fa pesante.
Impossibile ignorare i fatti accaduti da poche ore alla Camera, impossibile anche prevederne gli effetti immediati.
O forse sì, un ennesimo dannoso prolungamento di un'agonia.
Si narra che in almeno un paio di analoghe situazioni il presidente del consiglio (ma perchè chiamarlo premier? Siamo in Italia) si sia recato immediatamente al Quirinale per rassegnare le dimissioni.
Altro secolo, altra era, altri Presidenti del Consiglio.
C'è chi ha messo le bollicine in frigo, chi predispone bandierine e già sogna caroselli di auto che nemmeno ai Mondiali del 2006, ma... ma dopo?
Pensiamo al dopo, per favore. Diamoci da fare perchè un dopo ci sia, soprattutto.
Quando mi vengono in mente certe parole un brivido mi serpeggia per la schiena, anche perchè i tempi sono stretti ed i problemi indicibilmente grandi.
Servono uomni di buona volontà.
Già, quando si invocano uomini di buona volontà è perchè non va per niente, ma proprio per niente bene.

11 ottobre 2011

A dangerous method di sabato sera


Che dire di un film che dura 99 minuti e in cui sembra che parlino per 187?

Diciamo innanzitutto che è bello, ma verboso, verboso, verboso che vorresti acchiappare la sceneggiatura originale e sbianchettare un po' i dialoghi qua e là.

Diciamo che se andate a vederlo perché "è il nuovo film di Cronenberg" potete anche lasciar perdere: Cronenberg risulta assolutamente non pervenuto.



Diciamo oltretutto che se andate a vederlo nella speranza di qualche scenetta piccante fra la Knightley e Fassbender potete anche andare direttamente a mangiare la pizza: ce ne sono un paio, ma sono invitanti ed erotiche come quelle dei film di Greenaway. Cioè zero.

Rassegna stampa di chi dice no e di chi osa

Possiamo dirlo? Va bene, lo diciamo: no.
Cominciamo da qui,: il carcere e le pene corporali per aver recitato in un film. La realtà è andata ben oltre la rappresentazione artistica, una giovane attrice a cui non era permesso di recitare. Le autorità islamiche iraniane le hanno voluto ricordare che costa anche caro infrangere i divieti, e di molto.
Hanno detto no anche  gli editori, un no contro il ddl intercettazioni, che restringe il diritto all'informazione dei cittadini e che da ogni parte, anche all'estero, suscita dubbi clamorosi, ci guardano come se fossimo degli alieni e non è bello.
E anche qui si dice no, in un intervento piuttosto significativo: ma di cosa hanno parlato? L'agenda non era chiarissima. Ma non era meglio sedersi tutti insieme? Si, in effetti sarebbe meglio, ma magari essere tempestivi e non aspettare che gli altri facciano qualcosa e poi randellarli senza proporre altro. E gnègnègnè non ce lo vogliamo mettere? Fare i dispetti a Francia e Germania non credo ci porterà tanto lontano.

9 ottobre 2011

Tu querida presenC.I.A.


Come anziano del blog, mi corre l'obbligo di commemorare oggi Ernesto Che Guevara, quarantaquattro anni dopo la sua morte.

Hasta siempre comandante.

Rumore e furore con significato - La rassegna stampa (lessicale) di Eva

Per questa domenica, lo giuriamo, non parleremo di cose troppo sgradevoli, almeno nei limiti del possibile. Cominciamo quindi dal segnalare un'intervista che forse ci racconta qualcosa di interessante su Hollywood, o forse no.
Per restare in tema, ecco le imprescindibili immagini di una cinquantenne acqua e sapone ed una scottante denuncia degli incerti del mestiere di attore.
Dall'altro capo del mondo, un'altra galleria di immagini, sperando che non vi venga in mente di imitare queste ragazze.
Oggi è una rassegna stampa di servizio, quindi beccatevi questa inchiesta per la tutela della salute e diamo per fatte tutte le battutone sull'uso alternativo del mal di testa, grazie.

8 ottobre 2011

Paccheri al sole

Un piatto di pastasciutta dovrebbe anche ricordare qualcosa, scatenare un meccanismo simile a quello delle maddalene di Marcel Proust.  E allora, questo che vi propongo oggi mi ricorda la costiera sorrentina, le troppe curve della vecchia statale che offre, a chi non guida, scorci meravigliosi, ed il caldo delle estati senza condizionatore nell'automobile di mio padre.
I paccheri sono dei rigatoni più grandi e più corti, dovrebbero essere quelli dei pastifici di Gragnano, ma

7 ottobre 2011

Anna, un delitto ancora impunito

"Certe volte, le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò che pensano. Infatti, una persona può perfino essere uccisa semplicemente per avermi dato una informazione. Non sono la sola ad essere in pericolo e ho esempi che lo possono provare."
(Anna Politkovskaya)

A cinque anni da quel tardo pomeriggio, Eva vuole ricordare il coraggio di chi, amando il suo mestiere, non si lascia intimidire, di chi non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi mettere il bavaglio.
E la notte russa, a modo suo, ha fatto gli auguri a Putin, che proprio oggi compie gli anni. L'inchiesta ancora in corso presume troppe cose, cinque anni sono tanti e la verità piace a pochi.




Don't stop lovin' series

Prima forse non ci facevamo caso.
O semplicemente prima forse non eravamo arrivati a questo livello di eccellenza.
Poi invece incappi nel finale dei Sopranos.
Poi invece guardi la prima puntata di Glee.
E ancora una volta fai i conti con i mille volti di uno stesso Paese, che può usare le stesse parole per chiudere di colpo la storia di un boss mafioso e per aprire la strada alla voglia di rivalsa di un gruppo di ragazzini.
E ti ricordi perché lo ami o lo odi così intensamente, da sempre.


La pace è donna

Le Stanze di Eva saluta i premi Nobel per la pace 2011: il presidente della Liberia, Ellen Johnson-Sirleaf, la connazionale Leymah Gbowee che lanciò una mobilitazione femminile contro la guerra civile, e l’attivista yemenita per la democrazia Tawakkul Karman.
Tre donne nel più tormentato dei continenti.

6 ottobre 2011

Una morte ed una quasi morte

Le home page dei giornali di tutto il mondo di questa mattino rigurgitano di foto ed articoli su Steve Jobs e la sua morte. Ci sono anche altre notizie, almeno su quelli italiani, ad esempio si parla ancora molto del crollo della palazzina di Barletta. Sul Corriere on line trovo questo articolo, parla la superstite. Impossibile metterle a confronto, non solo perché si tratta di una morte e di una quasi morte, ma perché sono mondi completamente diversi, lontani, che non si toccano. Anche perchè Apple fa di tutto per fare dimenticare il suo essere un'industria come tutte le altre.
Riconosco la grandezza dell'uomo della mela, anche se non mi ha mai attirato il suo mondo visionario riconosco la grandezza della sua visione, condensata nella frase «Think different».

Essere, creare, cambiare


Buon viaggio Steve.
Con un tocco, hai cambiato il mondo di tutti.

La signora con la falce

In inglese si chiama "The Reaper", neutro.
In italiano è la Signora con la falce, al femminile. Una donna, in pratica.
Come donne sono tutte le vittime della rassegna di oggi, non pensata né voluta di questo tenore, ma impossibile da fare diversamente, con tutti questi volti e queste storie che aleggiano su ogni pagina di ogni giornale.

5 ottobre 2011

L'autunno della Rete

Allora, giovedì scorso Eva era in piazza del Pantheon, e ve ne avevamo già dato conto.
Si parlava, ovviamente, di questo.
Traduciamo: a pagina 24 si parla di noi, e non solo, applicando a tutti i bloggers  un principio del secolo scorso, quando la comunicazione era molto più verticale, e c'erano i giornali da una parte, e dall'altra i singoli cittadini.  La legge sulla stampa dice che se qualcuno si sente leso nella propria immagine da una notizia pubblicata da un giornale, può pretendere dal giornale stesso, entro un breve termine, la pubblicazione di una smentita.
Pensate ad un grande quotidiano, con la rete di relazioni, la struttura ed i soldi che lo rendono forte

4 ottobre 2011

Rassegna della paura, del coraggio e del metterci la faccia

Lui ci mette per primo la faccia con una bella frase: "teatrino della politica". Verrebbe subito da chiedergli che ruolo gli abbiano scritturato nella tragedia a cui assistiamo ogni giorno. Lascio a ognuno di voi la risposta che più gli aggrada.
In compenso a Milano, la Consigliera Regionale voleva che il giudice la vedesse, coraggiosa, non c'ha dormito la notte, pensate. Sarà stata un'attesa lunga, posso immaginare.


Non più lunga però, di chi invece, cerca ogni giorno di essere e fare qualcosa di diverso, specializzandosi in "nientart": nuovo giro nuova corsa signori, fate il vostro gioco, in attesa di un futuro migliore. Quello per cui combattono coraggiosamente e caparbiamente le donne dello Zimbabwe. Tra mille difficoltà e di fronte al rischio di massacri e carcere, che non si sono mai tirate indietro, davanti alla ferocia di una dittatura che partecipa alle beatificazioni in Vaticano. Mah! Quello si che è metterci la faccia, no?
Metterci la faccia vuol dire anche avere del buon senso, senza star lì a recriminare troppo sugli anni che passano e le rughe che diventano solchi. Perché le donne che arrivano a quella maturità sanno bene che non bisogna aver paura ma esserne consapevoli semmai. Il coraggio e l'orgoglio di dire: “Le rughe sono il segno del mio lavoro, della mia fatica”. 

Gli dei della Carneficina


Essere politicamente, socialmente, moralmente impegnati rende difficile parecchie cose: per esempio, continuare a comprare senza rimorsi i romanzi di Fred Vargas, o andare a vedere un film di Roman Polanski.

L'Eva che scrive è dovuta scendere a qualche compromesso con se stessa (e la Vargas appartiene alla categoria), ma con Polanski ha dovuto fare uno sforzo sovrumano, perché proprio non le va giù, tutta la storia dello stupro, del perdono, dell'alzata di scudi da parte dei colleghi... Continua a stonarle, che ci possiamo fare?


Però il cast era straordinario, la trama intrigante, c'era persino un intero cinema a Roma che lo dava in lingua originale, il suo passato da cinefila praticante la guardava con disapprovazione dallo stanzino in cui è rinchiuso... insomma, dai, alla fine siamo andati a vedere Carnage.

2 ottobre 2011

Wear yellow, live strong

Oggi, 2 ottobre, è il Livestrong Day.
Livestrong è l'associazione per la ricerca contro il cancro fondata da Lance Armstrong dopo essere sopravvissuto lui stesso a un tumore ai testicoli, tornando persino a correre e vincere il Tour de France. Il due ottobre è stato scelto come giorno celebrativo perché è la data in cui gli fu diagnosticato.

Chi mi ruba la borsa ruba soldi - La rassegna stampa (sulla criminalità) di Eva

Anche oggi vorremmo partlare d'altro, ma non possiamo accontentarci, purtroppo.
Abbiamo questa notizia, poi questa, questa e anche questa, tanto per gradire.  E tanto per restare in argomento, ci sarebbe da leggere anche qui, per farci un'idea più precisa della situazione.  Poi ci si mette anche l'ISTAT a dirci quello che vediamo con i nostri occhi e sentiamo sulla nostra pelle, e la cosa non ci aiuta a tirar su un morale che è inversamente proporzionale alla temperatura di questo autunno che sembra estate; leggiamo poi qui e non possiamo fare a meno di ricordare - ci sia qui consentito un appunto personale - quello che ci raccontava la mamma quando facevamo le bizze e non volevamo mangiare il grasso del prosciutto: "Noi abbiamo fatto la fame durante la guerra".  Non per altre ragioni, per carità, se non quelle che le storie dei pranzi con le bucce di patate o di piselli potrebbero tornare di strettissima attualità.  Tra l'altro, venerdì pomeriggio al super le pere costavano dai due euro al chilo in su, chissà cosa ne avrebbe pensato Mastro Geppetto.

1 ottobre 2011

Prosciutto prosciutto


Le tradizioni culinarie (accidenti che paroloni) provocano strani corti circuiti. Sapevo che esisteva una minestra di patate e sedano che in alcune regioni prendeva il nome di zuppa santè (o alla santè, o della salute), ma poi ne ho scoperto una rustica versione lucana. Porta via molto tempo, ma non è difficile da preparare ed è di grande soddisfazione, oltre che di effetto garantito.
Oltre a molta pazienza vi serviranno, per quattro persone, un gambuccio di prosciutto disossato (che vi farete anche tagliare almeno in quattro pezzi, se volte un ulteriore consiglio), un chilo di patate ed un cespo di sedano. Niente altro.