1 agosto 2011

Piangi, prega, svieni - Ovvero Lucia Mondella e la donna letteraria

L'Eva che scrive ha avuto la sfortuna di incappare, al ginnasio, in una docente di lettere che, per il proprio metodo d'insegnamento, s'ispirava ai manuali militari dell'antica Sparta. 

Era pertanto famosa in tutta la scuola per le interrogazioni i cui voti partivano dichiaratamente dal cinque in giù se il pomeriggio precedente ti aveva incrociato a spasso per strada, se avevi partecipato a un'assemblea di istituto o a uno sciopero, se l'avevi contraddetta o se portavi la camicia fuori dai pantaloni. 
Era inoltre una fervida manzoniana praticante, e potete ben immaginare che agonia possa essere stato con lei lo studio di un testo che nemmeno il professor Keating riuscirebbe a far digerire agli studenti italiani. 

A distanza di venti anni, e avendo sentito da più parti la stessa opinione, l'Eva che scrive ha quindi deciso di offrire una seconda occasione ai Promessi sposi e di provare a leggerli semplicemente come romanzo.