9 maggio 2011

Un lunedi che suona di rivoluzione

Ormai l'avrete capito a noi di Eva piacciono le donne di lotta. Che sia politica, in cucina, con l'armadio, la bilancia, le insidie quotidiane di una vita normale. Donne cosi, umane ma non arrendevoli. l'Eva che scrive vi narra la storia di una di queste.

Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini conosciuta col nome di Tina Modotti, nacque a Udine, 17 agosto 1896 e mori a Città del Messico, il 5 gennaio 1942. Il poeta Pablo Neruda le dedicò questo componimento:
« Tina Modotti hermana,
no duermes no, no duermes
talvez tu corazon
oye crecer la rosa
de ayer la ultima rosa
de ayer la nueva rosa
descansa dulcemente hermana.

Puro es tu dulce nombre
pura es tu fragil vida
de abeja sombra fuego
nieve silencio espuma
de acero linea polen
se construyo tu ferrea
tu delgada estructura
»

Epitaffio che in parte si può ancora leggere sulla lapide.

Rassegna assonnata di lunedì mattina 9 maggio.

Buongiorno e benritrovati in questo sempiterno, faticoso appuntamento lunedico Secondo l'Eva che scrive, una vera religione rivoluzionaria sarebbe quella che lo proibisse per dogma, ma tant'è.
Passata una buona festa della mamma? Le detenute del carcere di Montorio, a quanto pare, sì. E chissà che qualcuno non prenda a cuore questo problema.
Ci speriamo, visto il fior di governanti che abbiamo al potere, gente profondamente interessata alle vere questioni essenziali, come il mai troppo citato Ignazio Larussa e la sua innata eleganza. Se volete, potete unirvi a noi nella standing ovation per Rosi Bindi che va avanti da due giorni.
Quando poi avranno finito di disquisire di siffatti e aulici temi, magari potrebbero aver voglia di dare un'occhiata al di là del muro e prendere ispirazione dai nostri amati-odiati cugini francesi, che, per dire, qualche ideuzza su come aiutare le mamme l'hanno anche avuta.
Certo, poi compensano con esegesi Puffiche uno zinzino discutibili, ma probabilmente questo serve a mantenere l'ordine entropico universale.