
Spero che Eduardo non venga a tirarmi i piedi, stanotte. Perché il ragù di carne alla napoletana è una cosa seria, ed io mi appresto a violare l'arca santa proponendo una ricetta alla portata di tutti e che non preveda - tra l'altro - i tempi di cottura dilatatissimi della tradizione.
A proposito, si scrive ragù, così come lo sformato di patate si chiama gattò (da gateau) e la scatoletta di pomodori si chiama buatta (da boite, ci dovrebbe essere un accento circonflesso sulla i, ma la tastiera italiana non lo prevede), grazie alla meravigliosa applicazione a Napoli della frase sulla Grecia: capta, ferum victorem cepit: