12 febbraio 2012

Il madonno della neve

Nella notte tra il 4 ed il 5 agosto del 352 (secondo altre fonti del 358) dell'Era Volgare nevicò a Roma, in cima al colle Esquilino.
La leggenda non precisa i nomi degli edili dell'epoca, ma siamo portati ad escludere che ci fosse, tra di loro, un antenato dell'attuale sindaco, dal momento che a nessuno di loro venne in mente di invitare i cittadini a restarsene a casa o di applicare le catene ai calzari.  Cosa che invece continua pervicacemente a fare il sullodato attuale sindaco (sì, proprio quello che sparge il sale fino ad uso alimentare sulla neve, che indubbiamente era un po' sciapa).  D'altronde, con queste forze a disposizione, di più non poteva fare.

Ahimè, povero Greco - La rassegna stampa (impoverita) di Eva

In un altro fine settimana abbastanza problematico riteniamo opportuno richiamare i nostri lettori ad un teutonico rigore geografico, e aggiungiamo qui che la zuppa non è pan bagnato, per chi ancora ne dubitasse. Però questa storia ci fa venire il dubbio che in fondo a qualcuno una equivalenza tutta particolare potrebbe anche non dispiacere.
Fatta questa doverosa premessa, riteniamo che questo modo di risolvere i problemi del maltempo non sia da incoraggiare, se non altro per gli scarsi risultati che si possono ottenere.
Invece una visita qui è decisamente più efficace, magari a questi signori sono rimasti due spiccioli per il caffè, tipo questi qui.  Perché questi altri signori sembra proprio che debbano spendere meno. 
Attenzione quindi, dal momento che sembra proprio che il latte potrebbe diventare indigesto proprio per tutti.
Un paio di notiziole leggere ci riconciliano con questo Paese: con delinquenti di questo genere, la battaglia per la legalità è già vinta.  Ecco, magari non necessariamente in questo modo, però.