31 dicembre 2011

Quel pollo per Yuma

Potrebbe essere o non essere un piatto adeguato per stasera, questo, con un certo tono festivo fornito dalle bollicine dello spumante da utilizzare per la cottura: lo propongo a scarico di coscienza, prima di avviarmi alla preparazione del cenone di San Silvestro.
Per quattro persone serve un bel pollo, meglio se ruspante, una confezione di panna da cucina, un dado da brodo, una manciata di scalogni e mezza bottiglia di spumante (io ho utilizzato un Trento D.O.C.), oltre ad olio e burro, un cucchiaio ed una noce, ed un cucchiaio di farina.

25 dicembre 2011

La crisi, insaziato cormorano, terminato tutto il resto, addenta le sue viscere - La rassegna stampa (natalizia) di Eva

Questo è il primo Natale che passiamo insieme e, per prima cosa, scambiamoci gli auguri.  Avete aperto i pacchetti? I regali sono stati di vostro gusto? Avete in programma un pranzo in famiglia o qualcosa di diverso, tipo questo?
Come dite, i pacchetti erano pochi e per la maggior parte vuoti? Peccato, forse l'anno prossimo andrà meglio, ma anche no.
In ogni caso, neanche altrove son tutte rose e fiori, direi: in Russia, per dire, hanno fatto passi da gigante nella rincorsa all'occidente, e la vecchia barzelletta dell'era sovietica non fa davvero più ridere.   Ma come quale? Questa: "Cosa fa il capitalismo? Corre verso la rovina. E cosa fa il comunismo? Vuole superare il capitalismo".  Vero che non fa ridere?
Per rovinare il Natale a qualcuna c'è anche questa storia, in effetti, che ci auguriamo riguardi poche delle nostre affezionate lettrici. Questa, invece, è così tanto natalizia che sembra inventata, ma inventata bene.

24 dicembre 2011

Gnoccarella


Oggi parliamo di gnocchi: d'altronde è sabato, ci sta, come si dice. Per la precisione, di gnocchi di patate gratinati.
Su internet troverete centinaia di ricette, sotto i nomi più fantasiosi ed evocativi, ed accomunati dalla particolarità di cominciare dalle patate crude.  Credo di avervi già spiegato come la penso, visto che se ho bisogno di una camicia nuova non mi metto certamente a seminare il cotone.
Quindi gnocchi di patate al banco frigo del supermercato, e vanno benissimo, per quattro persone ne serviranno 750 grammi, così come serviranno due etti e mezzo di emmentaler svizzero (per favore, anche se costa meno non comprate quello francese o quello bavarese), una confezione di besciamella  da duecento grammi, un po' di parmigiano grattugiato e un po' di burro.
Per prima cosa, cuociamo gli gnocchi: ci vuole poco, sono pronti in uno/due minuti e si capisce che sono cotti quando vengono a galla.

22 dicembre 2011

Rassegna riflessiva di fine anno

Non so se è una cosa mia, o se anche voi avete la stessa sensazione, ma a me pare che - da quando il caravanserraglio del precedente governo ha finalmente tolto il disturbo - la bolla di esasperazione, grida, strepiti e titoloni si è sgonfiata di colpo, lasciando orfani di identità tutti i vecchi protagonisti, giornali compresi.

Nelle ultime settimane, infatti, sfoglio i giornali e trovo notizie di cronaca, politica ed economia, ma senza che nessuna necessiti di essere sparata a carattere di scatola rosso grassetto su tutte le prime pagine. E mi sembra che però i nostri quotidiani non sappiano bene come gestire la cosa, e brancolino a metà strada fra quello che erano e quello che dovrebbero essere.

20 dicembre 2011

La rassegna di Eva con qualche certezza e tanti dubbi

Siamo ormai nella settimana che precede al Natale, ve ne siete accorti? Chi ci fa il film direi che per ora c'ha sbattuto col muso, segno dei tempi o un'incalzante "ma anche basta"? Vedremo a fine stagione.
Intanto una cosa è certa: è morto il caro leader, il Grande Uomo, disceso dal Paradiso (e difficilmente ci risalirà), se volete qui trovate tutti i titoli del dittatore Kim Jong - Il.

18 dicembre 2011

La crisi se ne va passeggiando per il mondo - La rassegna stampa (internazionale) di Eva

In questa domenica ormai natalizia vorremmo raccontare solo belle notizie, ma non è possibile (non è mai possibile, purtroppo), quindi cominciamo subito con una notizia cattiva e con un'altra pure brutta.
Poi ci sarebbe anche questa che non sapremmo come catalogare, ma che ci sembra la dimostrazione che la distanza è una opinione; visto quello che si dice dall'altra parte dell'Oceano Pacifico, noi ci staremmo attenti.
Già: tra l'altro, cosa avranno da ridere questi qui?
Anche perché c'è una notizia che non avremmo voluto leggere: addio, Cesaria, ti ricorderemo anche così.
Noi siamo certamente contenti per questo, sia ben chiaro, ma sia del pari chiaro che su questa cosa qui abbiamo delle perplessità, ricordate?
Quasi senza accorgercene siamo arrivati alla nostra eterna cronaca italiana; e quindi continuiamo su questo tenore, visto che ci siamo.
La situazione economica è grave, indubbiamente,

17 dicembre 2011

Mica scema la bistecca


Penso che siamo tutti d'accordo nel dire che la fettina o la bistecchina buttata nella padella antiaderente, qualche minuto per parte e poi nel piatto, è una delle cose più deprimenti che si possano mettere in tavola.
Anche quando si è da soli e non si ha voglia di preparare una sella di vitello principe Orloff o uno Stroganof ritengo che ci sia una sorta di obbligo morale a non lasciarsi andare così.
Quindi bistecchina sia pure, ma con qualche semplice accorgimento che vado ad illustrare, con la premessa che io ho da ultimo utilizzato una lombatina di maiale, ma vanno bene anche bistecchine e fettine di manzo o vitello, adeguando i tempi di cottura.
Goccio d'olio nella padella e spicchio d'aglio fino a che non diventa scuro, e a quel punto lo togliamo e mettiamo la fetta di carne che spruzziamo con un mezzo bicchiere di vino bianco; quando il vino è evaporato, giriamo la carne ed aggiungiamo un paio di pomodorini interi ed un po' di prezzemolo.
Ora non ci resta che abbassare la fiamma, salare (poco, mi

13 dicembre 2011

La rassegna di Eva confusa, prudente e smarrita

Abbiamo ancora negli occhi le immagini della manifestazione di domenica, che all'Eva che scrive ha fatto uno strano effetto, aveva un sapore di stanco, già visto e forse anche la sensazione di un tempo sbagliato, come un fuori sincrono in un doppiaggio o in un play back, come di un mancato aggiornamento, perché non aveva più l'urgenza che si avvertiva il 13 febbraio, perché questo è il momento in cui tutti dobbiamo stare dalla stessa parte, lottare ogni giorno, tutti i giorni.
Non c'è dubbio che la notizia che più ha tenuto banco è questa, che ha scatenato numerosi discussioni:
1) la famiglia, il primo nucleo in cui tutti dovremmo sentirci sicuri e felici è, purtroppo, ancora una volta teatro della peggiore mentalità bigotta, e la vergogna come supremo sentimento da affiancare al senso di colpa;
2) la spedizione punitiva che è seguita dopo l'accusa "ai rom" come se fosse una patente che dava il diritto a colpire un obiettivo decisamente semplice e individuabile, non possiamo negarlo, e questo è impressionante e indecente, dobbiamo farci i conti, sarebbe successa la stessa cosa se lo stupratore fosse stato italiano? Si chiama razzismo, che in questo paese in molti rappresentanti delle istituzioni hanno più volte cavalcato quando non addirittura inneggiato e sbandierato con orgoglio.
E' una storia in cui perdono tutti, e viene da chiedersi come sia difficile agire in un contesto così degradato dove nessuno abbia avuto la possibilità di intervenire PRIMA con i servizi sociali, o attraverso il ginecologo che invece si prestava a queste visite compulsive.

12 dicembre 2011

Quando l'Italia perse l'innocenza

Quel pomeriggio del 12 dicembre del 1969 la bomba nella Banca nazionale dell'Agricoltura non uccise solo  Giovanni Arnoldi, Giulio China, Eugenio Corsini, Pietro Dendena, Carlo Gaiani, Calogero Galatioto, Carlo Garavaglia, Paolo Gerli, Vittorio Mocchi, Luigi Meloni, Mario Pasi, Carlo Perego, Oreste Sangalli, Angelo Scaglia, Carlo Silvia, Attilio Valè, Gerolamo Papetti.
Uccise il ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, che se fosse rimasto a casa sua non sarebbe volato giù dalla finestra della Questura di Milano, dove tra l'altro non avrebbe dovuto trovarsi; anche per le poco garantiste norme dell'epoca, erano scaduti i termini del fermo di polizia di quarantotto ore, e avrebbe dovuto essere a casa o a San Vittore.

11 dicembre 2011

La crisi è simile a un cerchio nell'acqua - La rassegna stampa (sobria) di Eva

Dall'altra parte del mondo arriva la notizia con cui apriamo la rassegna stampa di questa domenica mattina, con i negozi aperti ed il Natale che incombe: Sono Pazzi Questi Australiani? A proposito di negozi, di regali e di Natale, fate attenzione a cosa comprate, anche se a me non verrebbe mai in mente di fare una spesa del genere; anni fa, me lo chiese una persona per me molto importante ma io me la cavai con un libro.
A proposito di pazzi (e non di regali), sembra che neanche in Italia scherziamo però, voi che dite?
Nonostante tutto, per molti è ancora qui Lamerica, e questo ci dovrebbe suggerire qualche riflessione, tipo che potrebbe andare peggio, magari piovere, ricordate? Però potrebbe andare meglio; ora che sappiamo tutto della manovra - ci eravamo lasciati la settimana scorsa in trepidante attesa (e con l'occasione grazie a tutti voi, siete accorsi numerosi) - ci siamo resi conto del motivo per il quale non ci hanno lasciato votare. In effetti, nessun partito poteva decentemente proporre un programma del genere: date un'occhiata qui, magari, per averne conferma.  Ma c'è ancora tempo per scoprire cosa ci pioverà tra capo e collo, mentre chi può vota con i piedi: non nel senso che vota male, in un altro senso.

10 dicembre 2011

Il destino di un formaggio

In principio era la scamorza alla brace offerta da alcune pizzerie in alternativa al crostino, poi abbiamo scoperto il fiore sardo alla piastra, scegliendo tra le tante specie di pecorino offerte dall'isola.
Ma l'evoluzione non conosce limiti, e leggiucchiando qualche libro di ricette, di quello che invadono ormai gli scaffali delle  librerie, ho trovato un'altra versione, decisamente interessante.
Si tratta di un ricetta siciliana che mi sono permesso di adeguare alle disponibilità del mio frigorifero utilizzando un paio di spicchi di formaggio di capra.
Ho cominciato facendo scaldare appena appena e a fuoco dolcissimo l'olio in una padella antiaderente, con l'aglio ed una punta di peperoncino; intanto ho tagliato gli spicchi per ottenere delle fette di spessore omogeneo ed ho eliminato la scorza.  Non appena l'olio ha cominciato a sfrigolare ho posato molto delicatamente il formaggio nella padella, e l'ho fatto andare per cinque minuti da una parte e cinque dall'altra: il tempo di cottura dipende ovviamente dallo spessore del formaggio e dalla consistenza, un pecorino stagionato dovrà restare sul fuoco più di una caciotta fresca, ma possiamo dire che quando l'olio comincia ad essere sporcato dal formaggio che fonde siamo quasi arrivati.
A questo punto ho alzato la fiamma per lasciar formare, da una parte sola, una crosticina, e l'ho messo in tavola bollente, bagnandolo con una parte dell'olio.  
Ci sta bene un bel Corvo Rosso di Salaparuta, o magari un Nero d'Avola, e non dimenticate il pane, magari quello siciliano impastato anche con le patate.

6 dicembre 2011

Minimo discorso sui massimi sistemi

Ultimamente mi è capitato di leggere di alcune morti, o meglio di suicidi, assistiti o meno. Quelli che fanno notizia sono di personaggi noti, quando si tratta di Lucio Magri, si può pensare che si tratta di personaggio che ha fatto delle scelte estreme nella sua vita e così ha fatto con la sua morte.
Oppure se si legge di Mario Monicelli  si può pensare che sia comprensibile per un intellettuale come lui.
Come è comprensibile nel caso di un artista come Luciano Franceschini.
Ma quando è qualcuno "normale", qualcuno come noi a decidere di togliersi la vita? La tentazione è mettere l'etichetta di "insano" per non doversi confrontare con questo gesto, che forse di insano non ha nulla ma che certo è estremo. Più facile volare alto e discutere di artisti ed intellettuali, insomma di gente diversa, che sta fuori dal rassicurante cerchio in cui ci si trova fra simili.

Rassegna stampa informativa e urgente

L'Eva che scrive oggi ha la testa piena di immagini e parole, e proprio mentre si mette davanti al suo laptop per iniziare una rassegna stampa degna di questo nome, inizia la diretta dal Parlamento, si chiede la fiducia sulla manovra. Si fa appello all'Italia "seria ed europea" a uno sforzo grande e urgentissimo, e all'orgoglio nazionale. 
Il Professore in Parlamento richiama l'attenzione degli "scolari" deputati e infonde fiducia. Però...c'è di sicuro qualche però. 
I costi saranno alti, e ci sono dei vuoti che si spera siano dovuti solo al poco tempo avuto a disposizione, ricordiamoci che il governo è in carica da diciotto giorni, si può fare meglio e di più, speriamo che il buon senso aiuti a riempire le tante lacune su evasione fiscale ed equità, e che anche l'Europa reagisca responsabilmente.
E mentre siamo tutti concentrati a capire come e se ne usciremo vivi da questa tempesta perfetta, chi era prima al Governo gioca a chi la spara più grossa. Non ci piace tanto questa la manovra, di sicuro non si esulta, siamo a rischio recessione, ma ci piace ancora meno questo massacro delle istituzioni, come se  i rappresentanti della Lega, benchè verdi, provenissero da un altro pianeta (che non esiste) e non ci piace che dal noto "pulpito" si blateri di equità, quando basterebbe questo.
Se diamo un'occhiata al resto del mondo, in Russia Putin vince ma, come si dice nel calcio, non convince, si temono brogli e qui, in Siria ci chiediamo cosa si aspetti ancora.

4 dicembre 2011

Un bacio, lungo come la mia manovra - La rassegna stampa (equa) di Eva

In questa mattina di dicembre, dopo che ieri qui a Roma si sono alternati sole e pioggia, siamo semplicemente in attesa di sapere quello che il Governo ci cucinerà per il prossimo futuro, ma un giro d'orizzonte lo facciamo ugualmente.
Possiamo cominciare da qui, per esempio, per ricordare che in Italia si muore ancora di febbre altissima, e non è una bella cosa.
Poi ci sarebbe questa storia, che conferma come studiare è veramente utili, o questa, che dimostra che internet a qualche cosa serve.
La bolletta dell'ENEL è troppo elevata? Non per questo signore, che è comunque preferibile a quest'altro, secondo noi.

3 dicembre 2011

La compagnia dell'agnello


Ovviamente dipende dalla stagione, in genere si mangiano a Pasqua, ma ormai si trovano quasi tutto l'anno, un ristorante di cui sono cliente propone addirittura quello della Nuova Zelanda, e non è precisamente a chilometri zero, ma tant'è.
Sto ovviamente parlando dell'agnellino di latte - a Roma si dice abbacchio - o anche capretto molto giovane, altrimenti prende un gusto veramente troppo forte.  E se avete problemi etici, senza rancore, ci vediamo la settimana prossima.
Se state ancora leggendo, vi suggerisco invece una semplice cottura anche di un agnellino non troppo giovane che possa in qualche modo dominarne il sapore.
La coscia,fatta tagliare dal macellaio (non provate neanche a farlo a casa) come per preparare degli ossibuchi, è indubbiamente la parte con più sostanza, e quindi la più indicata.
Ungete con una certa generosità la placca del forno di olio extra vergine di oliva e poneteci sopra le fette di carne, condite con poco sale, pepe, prezzemolo ed aglio; negli spazi liberi, ancora qualche spicchio d'aglio e patate tagliate a fette abbastanze grosse, diciamo a quarti.
Forno a 180 gradi (senza grill) ed un'oretta di pazienza, con la precisazione che la placca dovrà essere posta piuttosto in basso nel forno, altrimenti si rischia di dar fuoco a tutto il pranzo.
Godetevelo con un buon rosso dei Lazio: vi assicuro che esistono, a cominciare dal Cesanese del Piglio, che però è difficile da trovare nella forma tradizionale, con la punta di pepe.

1 dicembre 2011

Rassegna sconcertata che si consola con la Nutella

Stamattina, mentre si lavava i denti (momento quotidiano che si rivela sempre misteriosamente fecondo per i pochi neuroni in suo possesso), l'Eva di turno pregustava il momento in cui si sarebbe apprestata a redigere la sua prima rassegna d.B. (dopo B.) e per celebrare degnamente una tale importante giornata ha persino pucciato la Kinder Brioss nella Nutella (libidinosissimo).

Dopodiché ha affrontato la sua giornata (rimpiangendo la Nutella quando stuzzicava le insipidissime gallette di mais in ufficio), si è occupata delle sue solite incombenze e alla fine si è seduta davanti al pc per regalarsi un momento indimenticabile. E ha dovuto correre in cucina a prendere il barattolo di Nutella per non precipitare nella disperazione.

Ma le notizie in questo Paese non migliorano mai?

29 novembre 2011

Tutte le idiosincrasie di Un giorno

***WARNING: SPOILER INSIDE! Questo post parla a chi ha letto il libro o visto il film, anticipandone svolte e colpi di scena***


Premessa 1: io detesto questo tipo di finali (vedi anche alla voce L'eleganza del riccio). Ho litigato con amici e familiari, per questo. Ma proprio non me ne capacito e non me ne convinco. Sì, lo so, è la vita vera che va così, è il realismo che irrompe nelle pagine romanzate per una nuova contemporaneità, è l'unica possibile svolta che mantenga la veridicità della narrazione.
Sarà pure. Io rimango convinta che sia il comodo escamotage degli autori a corto di idee. Perché, per quanto mi sforzi, non riesco a farmi venire in mente un solo finale simile da parte di grandi scrittori come Dickens, Austen, Manzoni, Pirandello, persino Verga, che pure di verismo ne dovrebbe sapere qualcosa.

Rassegna stampa di lotta e di governo

Ci siamo. Le settimane che ci porteranno al 5 di dicembre saranno quelle decisive e ci si sente da una parte rassegnati, le cose vanno chiamate col loro nome, dall'altra quasi increduli: ma ci avvisano anche? In effetti ogni giorno c'è la previsione che dice che si scende ancora di un gradino ed è sempre peggio, in fondo è un preavviso.
Con poco preavviso Marchionne ha chiuso i cancelli di Termini Imerese e la FIOM già oggi fa sapere di non essere contro questo Governo a prescindere, ma il 16 si sciopera e non è una mobilitazione preventiva.
Nel frattempo si scopre questo e succede anche questo, lotte in famiglia all'ultimo sangue si direbbe.
E se prima erano tutti uniti verso l'obiettivo (?) oggi non sembrerebbe più così, e anche qui, la vittoria di qualche mese fa non sembra aver messo tutti d'accordo e non è uno spettacolo bello da vedere.
E insomma tutti si danno da fare, è una corsa piena di ostacoli, manovre ancora allo studio e nel frattempo pillole di saggezza vengono elargite generosamente da chi vorrebbe dire a tutti cosa è meglio fare, anche quando e soprattutto non è richiesto e stantìo.

27 novembre 2011

La recessione è cosa viva - La rassegna stampa (al risparmio) di Eva

Già avere a che fare con un avvocato non è allegro, diciamo la verità: poi, se capita una cosa come questa, viene decisamente voglia di ritornare ai vecchi tempi del giudizio di Dio.  Anche questo capita in Italia, sullo scorcio del terzo millennio, e allora non ci dobbiamo meravigliare di un altro omicidio di genere, guarda caso proprio nella Giornata contro la violenza sulle donne.
Per carità, ci sono anche le donne che sanno vendicarsi, magari da noi prenderà piede tra qualche anno, però.  
Viene sempre il dubbio che queste cosa siano la regola e non l'eccezione, anche se il bene raramente fa notizia, come sappiamo tutti. Tipo una storia così.
A proposito, qualcuno ricorda questa signora? Per quello che può valere, da qui vorremmo farle gli auguri, ricordando i ruggenti anni '70, quando eravamo giovani e sciocchi. Sia chiaro, adesso siamo invecchiati, ma non è detto che siamo diventati più saggi.

26 novembre 2011

Zucchina del silenzio

Oggi facciamolo strano, il piatto del giorno, con la necessaria pazienza: uno sformato di zucchine al formaggio, piatto suggerito da mia figlia, in versione la più semplice possibile e che è comunque piuttosto lunga da preparare.
Gli ingredienti sono semplici, zucchine, provolone dolce e parmigiano grattugiato, ma ci vuole tempo e pazienza.
Ci vorranno almeno 2 chili di zucchine, fermo che dovrete regolarvi sulle dimensioni della teglia che userete, da tagliare a rondelle sottili, due confezioni di provolone dolce già affettato (io ho da ultimo usato quelle di Auricchio,

24 novembre 2011

God save the Queen

Svelando finalmente il proprio drammatico passato, nell'episodio 5.12 di CSI - Crime Scene Investigation, Sara Sidle sottolinea come sia buffo il modo in cui funziona la nostra memoria, "le cose che ricordi e quelle che non ricordi", anche in frangenti che in qualche modo ti hanno segnato per sempre.
Capita a tutti, ed è capitato anche a me.

Per me ormai il video di Innuendo è legato indissolubilmente a un boccone di cordon-bleu.

23 novembre 2011

Woody in Paris

I fan che lo seguono da sempre sanno che, da un po' di tempo a questa parte, e cioè da quando ha deciso di fare un film ogni dodici mesi, la produzione cinematografica di Woody Allen rispetta una non scritta ma rigidissima legge: un anno il film è orribile, l'anno dopo bello. Date un'occhiata alla filmografia recente e ditemi se sbaglio.
Ora, tenuto conto di quanto è meraviglioso Midnight in Paris il timore che si sia arrivati all'eccezione e dunque ci tocchino almeno due o tre anni di film brutti è legittimo e fondato.
Sì, perché è davvero una perla, una chicca, un gioiellino, una cosina che ci riporta ai tempi di Manhattan o Annie Hall.

22 novembre 2011

11/22/1963

Quarantotto anni fa, a Dallas, moriva John F. Kennedy, trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti d'America.
Invece di pubblicare un coccodrillo meglio o peggio copiato da Wikipedia, pubblichiamo la breve recensione, apparsa su di un altro blog che pure ospita i nostri articoli, al nuovo romanzo di Stephen King.


Finalmente è arrivato, dopo la dose di metadone costituita da quattro racconti lunghi pubblicati l'anno scorso: è il nuovo Stephen King, molto ma molto ambizioso. Quasi una ucronia, ovvero l'uomo che scopre il modo di andare nel passato e salvare Kennedy, quel mattino di novembre a Dallas.
King ama gli anni '50 e '60 come si vivevano negli USA, e da bravo raccontatore di storie pesca nel suo archivio e richiama alle armi il "Club dei Perdenti" di It, per una comparsata di Beverly Marsh e di Richie Tozier, oltre ad un cameo del perfido signor Keene, il farmacista di Derry (ricordate l'inalatore di Eddie Kapsbrak?).

Rassegna stampa di Eva con lo sguardo altrove

Nell'attesa che il nuovo governo parta in mssione, si spera non impossibile, considerati gli andamenti economici per niente incoraggianti, guardiamo con curiosità e preoccupazione anche da altre parti per non essere noiosi e ripetitivi.

Un sondaggio, condotto dall'Osservatorio nazionale sullo stalking, fornisce dati inquietanti su quanto sia diffuso tra i giovanissimi questo genere di reato, tanto da far scattare una campagna di sensibilizzazione in diverse scuole italiane, per non dover aver paura di essere le vittime, per non dover più subire oltre il danno anche la beffa.
E uno sguardo altrove, è proprio il caso di dirlo, nel senso letterale del termine, rischia di costare carissimo a quelle donne che già velate, potrebbero essere costrette a coprirsi anche gli occhi. In Arabia Saudita succede anche questo, con la garanzia di una commissione ad hoc. Menti perverse a lavoro senza alcuna pausa e senza tregua. Sicuri che in nome di una protesta, anche lì la religione non ci metta lo zampino e ne approfitti?
E cosa penseranno di chi invece, per manifestare solidarietà a una blogger egiziana, si spoglia varcando quei paletti rigidi delle differenze religiose? Si perché le ragazze in questione sono israeliane, una bella sfida eh? Arabe e israeliane. La causa è di sicuro nobilissima, ma l'impressione è che si usi troppo la modalità del nudo e forse si distoglie l'attenzione da quello che invece è un problema di libera scelta, di indipendenza e libertà di espressione. 
Lo sguardo sulle vittime assume invece un'espressione completamente diversa quando si pensa a questo, in riferimento alla "tutela della libertà della persona umana" sulla quale si promette battaglia senza esclusione di colpi e senza risparmiare energie.

20 novembre 2011

Il governo tenta i ladri più dell'oro - La rassegna stampa (fiduciosa) di Eva

Anche oggi cominciamo con la nostra dose di follia, tanto per non perdere l'abitudine: non crediamo che persone sane di mente si lascerebbero volentieri mangiare dai piranhas, ma tant'è, quindi attenzione.
Com'era? Niente sesso siamo inglesi? Bene, non è più vero, ma sempre in maniera molto scientifica, per carità; sarebbe interessante intervistare la cavia, comunque.
Ancora, voi vi mettereste in casa una cosa del genere, sia pure tra una decina di anni?  Noi comunque ce lo segniamo e ne riparliamo nel 2020.

19 novembre 2011

La regina dei castelli di pasta


A fare gli spaghetti aglio olio e peperoncino sono buoni tutti: oggi quindi voglio parlare di una versione resa un po' particolare dalla presenza del pangrattato.
Mentre l'acqua per la pasta bolle facciamo quindi scaldare una delle nostre padelle antiaderenti e quando è ben bollente facciamo tostare - senza condimento - un pugno di pangrattato. Ci accorgeremo che è arrivato al punto giusto quando avrà interamente cambiato colore, e quindi sarà il momento di aggiungere l'olio.

18 novembre 2011

C'era una volta la DC (e c'è ancora)

Orgoglio democristiano, orgoglio del partito che si fece stato per oltre quarant'anni, in mostra a Roma.
Sulla coincidenza di questa mostra (Quando si faceva l'Italia, il titolo) con la crisi del berlusconismo hanno parlato altri più bravi di noi.  Qui vorremmo invece sottolineare come sia stato importante un partito che condivideva comunque le ragioni fondanti del Paese che usciva dalla catastrofe del fascismo; lucrava una rendita di posizione non indifferente nell'Europa uscita dalla Seconda Guerra Mondiale e negli equilibri internazionali di forte contrapposizione, ma solo una volta, nel 1953, ebbe la tentazione di rovesciare il tavolo, proponendo una legge elettorale che assomigliava veramente tanto al porcellum riproposto in tempi molto più recenti da un signore vestito di verde.  Per memoria, ricordiamo che nell'occasione ci furono proteste in piazza e battaglia in Parlamento, molto più di quanto è accaduto cinque anni fa. 
Questo manifesto qui a destra, che abbiamo fotografato non benissimo - e ce ne scusiamo - risale alla campagna elettorale del 1975 (elezioni regionali, le politiche vennero l'anno dopo), e ci sembra bellissimo, affidato alla matita di un grande come Jacovitti; come si può paragonarlo alla comunicazione di oggi, quando vediamo le strade imbrattate da carta che nessuno legge (anche perché la comunicazione, oggi, si fa in un altro modo)?
Ci sono altri manifesti, che risalgono alle amministrative di Roma del 1952, quando De Gasperi rischiò addirittura la scomunica per essersi opposto all'apparentamento con il Movimento Sociale Italiano, o addirittura alla fine degli anni Quaranta, dedicati alla Sicilia, terra di separatismo mafioso e successivamente di milazzismo, che ricordavano gli investimenti effettuati dal governo nell'Isola.
Ma il documento che ci ha affascinato è una lettera di Mario Scelba ministro dell'Interno a Aldo Moro segretario del partito.  Riservata personale, ma sono passati cinquant'anni e più, e tant'è.
L'inventore della Celere segnalava che in occasione delle grandi migrazioni interne le sezioni del PCI avevano dedicato tempo ed energie a sostegno dei migranti che arrivavano nelle grandi città, ottenendone un cospicuo ritorno in termini elettorali, ed invitava il segretario del partito ad attivare le analoghe strutture della DC e le amministrazioni locali dal partito controllate affinché si comportassero allo stesso modo.
Erano altri tempi, in effetti.  E chissà che non debbano tornare.

17 novembre 2011

Tre volte rassegna




A quanto pare l'era del governo precedente si è definitivamente conclusa, e dopo un'agonia di due ore, durante le quali Mentana è arrivato a parlare della figlia del portavoce di non si sa bene chi, è uscita la lista dei nuovi ministri.

15 novembre 2011

Rassegna stampa con un grosso punto interrogativo

Ci ritroviamo dopo quella clessidra che ha ultimato il giro. La domanda oggi è: e adesso?
Non saranno di sicuro rose e fiori, e tra le famose "lacrime e sangue" gli italiani, con molta incertezza, si rendono conto che non c'era un'alternativa valida al nome di Mario Monti.
L'imperativo è uscire dal pantano in cui siamo finiti, le parole sono di incoraggiamento e sobrie (non c'eravamo più abituati, diciamolo senza vergogna) e allo stesso tempo parole serie e rigorose da parte del Presidente Napolitano che ha gestito la crisi con fermezza e decisione. 
E se il toto-ministri nel frattempo si scatena su possibili nomi, anche questo blog si unisce alle  tante richieste già pervenute da molte associazioni di donne. 

13 novembre 2011

Il Principe delle banche è un gentiluomo - La rassegna stampa (tecnica) di Eva


In questo benedetto Paese non si può più essere sicuri di nulla, se capita una cosa come questa, non vi pare? E non vi pare il modo migliore di cominciare questa domenica? Aggiungiamoci anche questa storia, che ha perlomeno il pregio di essere decisamente più ragionevole, dopo tanti anni, e tiriamo un bel respiro.
Poi, tanto per dire, ogni tanto le statistiche dicono una qualche verità come questa, che poi è soltanto una mezza verità: in quale statistica troviamo quelli che la cassa integrazione neanche ce l'hanno?
Andiamo avanti: neanche questa ci sembra una notizia da sottovalutare: chissà, prima o poi qualcuno trascinerà l'Italia, urlante e scalciante, nel terzo millennio.  Certo che c'è grande disordine sotto il cielo, e non solo qui da noi, anche se noi facciamo del nostro meglio.

12 novembre 2011

La sottile zucchina rossa


Tanti anni fa, e per tanto tempo, ho vissuto a torino, e compravo zucchine, melanzane e peperoni ripieni già pronti nelle rosticcerie: erano cotti al forno e ricchi di carne, ricoperta da una sottile crosticina di pangrattato.
Ho poi scoperto che la cucina romana conosce le zucchine ripiene, ma le cuoce in padella; sono considerate un piatto povero, ma mai come in questo caso dipende dalle proporzioni: carne tritata, pangrattato, uova, e poi pelati e cipolla per il sughetto, e se si abbonda con la carne...

11 novembre 2011

Pessime ragazze che fanno ridere

Lo so, lo so, è un po' che la rubrica latita, e so anche di essere l'unica al mondo ad essersene accorta. Ma se qualcuno di voi dovesse davvero aver sentito la mancanza di questo settimanale appuntamento con il dispenser di consigli televisivi (really? seriously? Get a life, dude!), questo qualcuno sappia che durante la latitanza, l'Eva addicted ha lavorato alacremente (leggi: si è inchiodata al divano con connessione neurale ai siti di sottotitoli) e torna su questi schermi con una nuova, eccitante scoperta da condividere con il suo lettore: 2 Broke Girls.

11/11/11


No, non è una cosa cabalistica, New Age, o magari complottistica.
Nel Regno Unito e nel Commonwealth oggi è l’anniversario dell’armistizio che pose fine alle ostilità sul Fronte Occidentale (11/11/18), con una settimana di ritardo rispetto a quello sul Fronte Italiano.
Le Stanze di Eva ricorda quindi tutte le vittime dirette ed indirette dell’inutile strage, tanto più nell’anno del Nobel per la Pace a tre donne. 

10 novembre 2011

Rassegna stampa che sperava fosse l'alba e invece tocca rimettersi a dormire per un po'

Ci avevate sperato molto?
Che desse le dimissioni subito, intendo.
O siete rimasti anche voi a guardare l'aggiornarsi delle ultim'ora con occhio disincantato e distaccato, avendo persino paura di sperare?
Ma vi siete fatti anche un'idea di quello che succederà dopo? Del tempo che ci vorrà per liberare l'aria anche delle ultime scorie di questa mentalità ammorbante che ci ha soffocati per diciassette anni?
E pensate che riusciremo a ricordare tutto? O non ci perderemo qualcosa per strada? Della sfacciataggine, supponenza, ignoranza, volgarità, becerume che siamo stati costretti a ingoiare?
Qui non abbiamo certezze. Qui aspettiamo ancora che la clessidra di lunedì finisca il suo giro.
E poi forse non stapperemo nemmeno più quella famosa bottiglia di spumate. Forse ci limiteremo a uscire per strada e guardarci intorno, per capire da che parte ricominciare a costruire.


















8 novembre 2011

Rassegna di un' Eva distratta dall'attesa

E' una rassegna stampa difficile quella di oggi, gli eventi sono convulsi, voci e smentite che si accavallano in pochi minuti, cronache di crolli in borsa e di impennate, parlano di altalena ma qui sembrano le montagne russe.
C'è chi lascia con qualche rimpianto e chi non molla.
Insomma non ci si schioda da una situazione a dir poco paradossale ormai. Tanto da far scatenare migliaia di sentimenti contrastanti. Si ma...quanto manca????? Ansia.





6 novembre 2011

Prendi la tua libbra di euro - La rassegna stampa (commissariata) di Eva

In tempi difficoltosi è indispensabile, davvero, aguzzare l'ingegno, come questo signore; interessante l'idea, ma bisognerebbe prima trovare 950 miliarducci di euro, visto che ci dicono che il debito pubblico italiano è per una metà abbondante già in mani nazionali: e poi bisognerebbe fidarsi di noi stessi, ovvero del nostro governo.  Chi ci dice che un bel giorno, visto che non dobbiamo più fare bella figura all'estero, non arrivi un bel taglio di capelli? L'alternativa, in effetti, è lasciare che altri ci guidino, in salvo ma anche no
A proposito di crisi, di ristoranti pieni e di voli al completo (ancora a questo proposito, il giovane di bottega del mio barbiere, mentre oggi mi tagliava i capelli, ha utilizzato proprio le stesse parole del Premier, dolendosi di aver dovuto attendere, la sera prima, un quarto d'ora prima di aver potuto trovare un tavolo), quanti italiani sono rimasti bloccati qui mentre erano in vacanza, secondo voi? No, non andate a guardare qui, non vale.   

5 novembre 2011

Remember remember the Fifth of November

Insomma, oggi è Guy Fawkes Day e ci sembra giusto ricordarlo, anche perché al Financial Times citano le parole di Oliver Cromwell al Rump Parliament, qualunque cosa sia.
Forse non ci capiscono, ma chi lo dice che gli Inglesi non ci vogliono bene?

Ricotta di gloria


Avete in frigo un paio di fette di prosciutto incartapecorite, del formaggio ormai indurito, del salame di cui non ricordate più la data di nascita? Niente paura, dalla memoria di quando eravamo un Paese povero riemerge la pizza rustica, ottimo modo per non buttare via nulla.
Ci servono due fogli di pasta sfoglia (li trovate nel banco frigo, accoppiati alla carta da forno, e potete anche scegliere il formato tondo o rettangolare), due etti e mezzo di ricotta, un paio di uova e tutto quello che sta appassendo in frigorifero, tagliato a pezzettini.
Il ripieno è presto fatto, amalgamando in una ciotola la ricotta, le uova e tutto il resto.

4 novembre 2011

Rassegna stampa consolatoria e piena di gusto

Sono giorni intensi di emozioni, di timori per il nostro presente e il nostro futuro, quello dei nostri figli.
Sono i giorni in cui consumiamo più cibo, più vino e liquori, più dolci perchè mai come in queste situazioni  il cibo ha una funzione consolatoria.
Sono i giorni in cui affamati di sapere vediamo tutti i talk show, i telegiornali, i Santoro, l'amabile Vespa e Ballarò.
E allora la rassegna stampa parlerà di cibo e non di spread, di eurobond, di G20 e di debito pubblico.
Ci si consola, insomma.


3 novembre 2011

Auguri a "La ragazza con la pistola"

Le Stanze di Eva vogliono augurare buon compleanno a Monica Vitti, che diceva:

 "Il segreto della mia comicità? La ribellione di fronte all'angoscia, alla tristezza, alla malinconia della vita".
Maria Luisa Ceciarelli compie oggi 80 anni e da dieci, la malattia che cancella la memoria, la tiene lontana dalla vita pubblica, che però non la dimentica e la celebra con una mostra fotografica al Festival di Roma.

Auguri Monica.