20 settembre 2011

Son tutte belle le mamme mie del mondo

(Altra settimana senza film da femminucce. Nuovo giro nell'archivio.)

Venite a me, o 12 lettori di questa rubrica, e parlate con la vecchia zia SaraS, apritele il vostro cuore e confidatele ciò che non avreste mai il coraggio di dire al mondo reale. Su, nel blog nessuno può sentirvi urlare né confessare quanto vi siete divertiti con Mamma Mia!

Dai, comincio io: sono andata in giro canticchiando, saltellando, balzellando e ridacchiando per tre giorni, come testimonia anche il mio profilo FB.

E sono pure andata a vederlo a teatro a Londra, circondata da attempate signorine inglesi che sembravano più cretine di me.
Chiaro che è un guilty pleasure da farti andare al cinema con il nasone e i baffoni finti, ma è un guilty pleasure fottutamente riuscito.

AETATIS SVAE CXLI

La componente risorgimentale de Le Stanze di Eva ricorda il 20 settembre 1870 e la mancata fine del potere temporale della Chiesa.  Una occasione sprecata.

Rassegna sull'orlo del baratro o un passo dalla salvezza?

L'Eva che scrive oggi si sente così.
Dopo vagonate di intercettazioni, interviste indegne e processi in corso la domanda resta ancora quella: quando finirà?

La sensazione è quella di totale smarrimento, ci si guarda tutti sperduti, con la faccia a punto interrogativo, annientati, e ogni volta facciamo la stessa considerazione: non può essere peggio di così.
E' impensabile che si possa proseguire su questa strada, ce lo dicono le borse e ce lo ricordano tutte le mattine i nostri portafogli al collasso.

Non si può pensare di andare ancora avanti così. Il livello è bassissimo, il Paese che abbiamo davanti non può essere considerato solo l'effetto della follia di pochi, bisogna che ognuno cerchi e trovi le proprie responsabilità, altrimenti si è complici.