20 settembre 2011

Rassegna sull'orlo del baratro o un passo dalla salvezza?

L'Eva che scrive oggi si sente così.
Dopo vagonate di intercettazioni, interviste indegne e processi in corso la domanda resta ancora quella: quando finirà?

La sensazione è quella di totale smarrimento, ci si guarda tutti sperduti, con la faccia a punto interrogativo, annientati, e ogni volta facciamo la stessa considerazione: non può essere peggio di così.
E' impensabile che si possa proseguire su questa strada, ce lo dicono le borse e ce lo ricordano tutte le mattine i nostri portafogli al collasso.

Non si può pensare di andare ancora avanti così. Il livello è bassissimo, il Paese che abbiamo davanti non può essere considerato solo l'effetto della follia di pochi, bisogna che ognuno cerchi e trovi le proprie responsabilità, altrimenti si è complici.
Perché quella parte d'Italia che ha pensato che tutto fosse concesso, non ha fatto vincere solo Berlusconi. Culturalmente e da un punto di vista sociale il disastro è molto più grande. 

Il linguaggio e la volgarità che si respira richiederebbe l'uso di bombole d'ossigeno per non restarne soffocati. 

Lo schifo che si prova rischia di annebbiarci il cervello e farci perdere la lucidità. A volte viene voglia di cedere all'insulto, abbassarsi a quel livello per poi, forse, poterci affrancare da tutto quello che stiamo sopportando e cercare non di sopravvivere "a tempo perso" ma di poter vivere a tempo pieno, tornare alla luce, perché qui sembra sia sempre notte, sembra di stare chiusi dentro a un tombino.
Vogliamo un bagliore, una passione, che ci sollevi da tutto ciò, che possa farci vedere un po' di giustizia, di luce, di bellezza...non quella dell'esteta che confonde il prezzo con il valore.
Io qui ne ho ritrovata un po': la bellezza ci salverà?

2 commenti:

  1. Si. la bellezza ci salverà, ci salverà l'onestà, ci salveranno i buoni e sani pensieri, malgrado tutto. Perchè sono gli unici principi per i quali vale la pena vivere, che vale la pena di condividere

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  2. Mi conforta leggere degli scritti di persone che pensano, valutano, cercano di prendere coscienza di ciò che succede , mi fa sentire meno sola.Mi fa capire che ciò che ci circonda può ancora offrire qualcosa di buono,che ci sono teste che generano idee sane e non solo idee di profitto, prevaricazione, di offesa al più comune senso civico, di non rispetto delle regole più elementari di convivenza sociale.
    Non sono tempi facili ma credo che ognuno di noi possa fare qualcosa, anche di piccolo ma qualcosa si può fare di buono , corretto e onesto tutti i giorni. In osservanza e in onore di quei principi che ci fanno sentire uomini e donne nel vero senso della parola, persone nel senso più alto del termine. E persone perbene.

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