Quante volte abbiamo pronunciato la parola libertà per assoporarne il gusto e farlo nostro. Proprio quando di libertà neanche a pagarla oro la si trovava in giro?.
Non che non siamo liberi, ufficialmente viviamo in un paese libero.
La mancanza di libertà di cui parlo è quella che avvertiamo quando non siamo liberi di: parlare, condividere, sognare, creare, ridere, esprimere noi stessi nel quotidiano.
Anche fare un urlo davanti ad uno schermo se i dati di un file excel non quadrano. Senza preoccuparci che gli altri ci guardino con occhi sbarrati.
E' stupido penserete voi, ma riflettete... quante volte non avete sorriso o fatto una cosa che davvero vi liberava raggelati dal pensiero: chissa cosa pensa mia madre se mi presento con i capelli viola?
Da questa riflessione lontana sono arrivata ad individuare l'artista di oggi: Louise Bourgeois.
Scelta quando l'occhio mi è caduta su questa sua frase: "Vari anni fa ho chiamato una mia scultura One and Others . Potrebbe essere il titolo di molti miei lavori successivi: la relazione tra l'individuo e ciò che gli sta intorno è un pensiero che non mi abbandona mai. Può essere casuale o stretta, semplice o complessa, sottile o ottusa. Può essere dolorosa o piacevole. Soprattutto può essere reale o immaginaria. E' su questo terreno che cresce tutto il mio lavoro. I problemi di realizzazione - tecnici e persino formali e estetici - sono secondari; vengono in un secondo momento e possono essere risolti".
E da qui l'idea, questa artista morta il 31 maggio dello scorso anno all'età di 98 anni, è perfetta per le Eve di ogni tempo.