19 marzo 2012

I predatori del rimborso perduto


Ricevo e volentieri pubblico

L'Agenzia delle Entrate mi telefona e poi mi manda una e-mail: ha dato mandato alla Banca d'Italia, per la seconda volta, di emettere un vaglia cambiario di 696,61 euro intestato a mio padre per il rimborso dell'Irpef pagata in eccesso nel corso del 2005.
Perchè chiama me? Perché papà è morto nel 2007 e non può ovviamente rispondere al telefono, ma neanche ricevere la posta o incassare assegni.
Infatti il primo assegno è stato spedito a casa del fratello: una persona che è sì ancora viva, ma non è neppure erede, ed un indirizzo in cui papà non ha mai abitato, chissà come mai hanno scelto di spedirlo lì (la gentilissima funzionaria delle tasse non ha saputo spiegarmelo, mi viene il dubbio che abbiano cercato qualcuno con lo stesso cognome nella città di nascita, meno male che non ci chiamiamo Rossi).