6 settembre 2011

Caccia al cigno

Datosi il fatto che questa settimana era il turno dell'altra metà di SaraS di scegliere film, ci sono toccate solo pellicole ad alto tasso testosteronico, tali da mettere seriamente in pericolo la nostra rubrichetta.
Ma noi opponiamo fiera resistenza a questo conclamato caso di predominanza maschia e recensiamo ugualmente un film "al femminile", attingendo all'infinita scorta accumulata in troppi anni di cinefilia militante.
Per cui apriamo le danze e riguardiamoci "Il Cigno Nero".

Rassegna di chi scende e di chi sale, altro che borse.


La rassegna inizia subito con chi rischia che la libertà le sia fatale.
L'Eva che scrive, per tante circostanze, è rimasta colpita particolarmente dalla storia di Kate.
Sembra incredibile che l'inizio di una nuova vita possa combaciare con una condanna a morte, sembra uno scherzo del destino. La mobilitazione è stata massiccia, la moratoria sulla pena di morte conta ancora qualcosa (pare) e speriamo che, chi si è rifiutata di sposare chi non amava e di professare liberamente la propria religione senza alcuna imposizione, possa salvarsi da questa barbarie, da questa morte medievale, la considero una nostra precisa responsabilità politica, delle istituzioni come paese Italia, per aver varato una legge "miope" come la Bossi-Fini, e di tutta la società civile.