23 aprile 2011

L'insostenibile leggerezza della birra


Farà freddo, farà caldo nei prossimi giorni? E voi, miei venti lettori, non sarete per caso fra quelli che organizzano i menù rigorosamente sulla base della stagione? Insomma, siete del tipo "poca carne d'estate perché è più pesante quando fa caldo"?
Ebbene, se la risposta è sì sto per darvi una delusione: anche d'estate la cucina può essere ricca, saporita e carnivora.
E quindi oggi parliamo di spezzatino alla birra, ricetta nordica quant'altre mai, che può essere declinata nella versione irlandese, belga o tedesca, secondo la birra che si ha in casa o si predilige: io ho provato la versione con birra tedesca in una bollente sera di luglio, e vi assicuro che vale la pena.
Per quattro persone ottocento grammi di spezzatino di vitellone, una bella cipolla bianca o gialla, una noce di burro e qualche cucchiaio di olio, un pugno di farina, un dado da brodo e mezzo litro di weissbier, la birra bianca tedesca fatta secondo le regole medievali della purezza, e anche una certa dose di pazienza, perché la cottura non è veloce.
Mentre fonde il burro nell'olio affettiamo la cipolla e facciamola imbiondire, poi passiamo la carne nella farina e mettiamola in pentola lasciandola sfrigolare per un paio di minuti a fuoco vivace.
A quel punto abbassiamo la fiamma, versiamo la birra (attenzione, un po' alla volta visto che schiuma), aggiungiamo il resto della farina ed il dado e, se ce n'è bisogno, acqua fino a coprire la carne.
Quanto tutto sobbolle passiamo la fiamma al minimo e mettiamo il coperchio: da qui bisogna contare almeno un'ora e mezza, magari aggiungendo un mezzo bicchiere d'acqua se si asciuga troppo. Provate con la forchetta prima di spegnere il fuoco e portate in tavola bollente; servitelo nei piatti fondi mettendo anche un cucchiaio, e accompagnatelo con la stessa birra che avete usato per la cottura.
Dopo mangiato, come me, rimpiangerete la caduta del Muro di Berlino, perché amerete tanto la Germania da essere stati molto più felici quando ce ne erano due.

Belkis

Le ho detto, in italiano, posso farti una foto? Vorrei portare a casa con me il tuo sorriso.

Lei ha sgranato gli occhi, esplodendomi in faccia una serie di sorrisi luminosi e intensi, tutti diversi, gioiosi, ammiccanti, qualcosa di buono e unico come la frutta, la frutta tropicale.
Al mattino Belkis è al buffet dei succhi di frutta, no, non dei succhi, dei frullati fatti al momento.
Frulla papaya, mango, ananas, meloni, banane per chi attinge da quelle brocche colorate di sole il primo nutrimento del giorno ma soprattutto attinge da lei la freschissima gioia di stare al mondo.

Una notizia da non perdere e un invito al boicottaggio - la rassegna stampa di Eva del 23 aprile


La Eva che scrive oggi abita molto, molto vicino a Faenza e, sebbene non sia stata toccata personalmente dalla grave crisi economica e occupazionale di questa cittadina, segue da sempre, come può, la vicenda dello stabilimento OMSA, che è stato delocalizzato in Slovenia, mettendo per strada circa 350 operai, la maggior parte dei quali sono donne.

E' in corso una campagna di boicottaggio dei marchi che fanno capo al gruppo Golden Lady e molto volentieri Eva l'appoggia, invitando a non acquistare calze, biancheria e costumi commercializzati come Golden Lady, Omsa, SiSi, Filo d'Oro, Philippe Matignon, Hue, New Legs, Arwa, Saltallegro, Serenella e, naturalmente, i Golden Point, che sono i negozi del gruppo, presenti in città, centri commerciali e outlet.
Le gambe nude sono sexy!