22 ottobre 2011

Il baccalà degli innocenti


Un pesce con il quale mi sento in grado di confrontarmi, nonostante le mie conclamate mancanze nei fondamentali in materia, è il baccalà.  Dipenderà dal prezzo abbastanza accessibile, dalla relativa semplicità di preparazione, e, appunto, dal fatto che non è indispensabile essere dei virtuosi dello sfilettamento per presentarlo in tavola.
Vorrei a questo punto condividere con i miei venti lettori una ricetta che può dare molte soddisfazioni: baccalà al forno con patate.
Il baccalà già spugnato va tenuto ventiquattro ore nell'acqua (e magari cambiatela anche un paio di volte) perché questo tipo di preparazione esalta, ahimè, il sale che accompagna la conservazione del pesce.  

Stefano Cucchi, due anni dopo

Due anni fa, il 22 ottobre 2009, Stefano Cucchi, 31 anni, moriva nel reparto carcerario dell'ospedale Sandro Pertini di Roma: era stato arrestato una settimana prima, gli avevano trovato in tasca 2 grammi di cocaina e 20 grammi di "fumo".  Doveva esser processato il giorno dopo per direttissima, ed era anche stato portato in Tribunale, ma l'udienza, dopo la convalida del fermo, era stata rinviata al 13 novembre (e tecnicamente il reato è stato considerato estinto per morte del reo).
E già in Tribunale si accorgono che ha delle ecchimosi in faccia, il medico presente trova "lesioni alla regione sacrale e agli arti inferiori".