30 aprile 2011

Radicchio contro


L'esplorazione del fantastico mondo del risotto non può ammettere limiti, e quindi oggi vorrei condividere una ricetta che ho azzardato solo dopo una specifica richiesta in famiglia.
Anche perché provare una ricetta regionale, ma di una regione agli antipodi della propria esperienza poteva essere pericoloso. Andato bene l'azzardo, vediamo dunque questo risotto al radicchio, che ho poi arricchito con un altro formaggio del Nord Est.
Dobbiamo ovviamente partire da un bel radicchio trevigiano, da lavare, pulire e tagliare a striscioline; se ci sentiamo grandi chef, possiamo tenere da parte qualche foglia ben colorata che potrà servirci a guarnire il tutto.
Con una noce di burro ed un cucchiaio di olio facciamo appassire a fuoco medio una bella cipolla bianca o gialla tagliata a fette e dopo cinque minuti aggiungiamo il riso (un pugno di vialone nano a persona) e bagniamo con un bicchiere di vino bianco.
Una volta evaporato il vino, aggiungiamo il radicchio, mezzo bicchiere di acqua per ogni pugno di riso ed un dado da brodo.
La cottura del vialone nano porta via in genere 18/20 minuti a partire dal momento in cui comincia a bollire: a metà cottura, prima di aggiungere altra acqua, è il momento di arricchire il piatto con un etto e mezzo di asiago fresco tagliato a dadini.
Prima di aggiungere altra acqua, ribadisco, chè il formaggio fondendo suda e riduce la necessità di acqua. Soprattutto ai neofiti consiglio, negli ultimi minuti di cottura, di aggiungere sempre pochissima acqua alla volta, perchè poi l'unico modo per toglierla è allungare la cottura, ed il riso non sempre regge.
Non abbiate paura di assaggiare, se non siete sicuri del momento giusto per spegnere il fuoco, e permettetemi di suggerirvi un piccolo trucco: prima di sporzionare, lasciate il risotto per un paio di minuti in pentola, a fuoco spento, per aiutarlo ad assorbire l'ultimo liquido che possa essere di troppo.
Dopo aver messo nei piatti, potete guarnire con i ciuffetti di radicchio che - ricordate? - avete tenuto da parte.

The day after - la rassegna stampa postmatrimoniale del 30 aprile

Molto indecisa se dedicare un'intera rassegna stampa al matrimonio del secolo (anche se nei prossimi 89 anni, prima dell'inizio del XXII - e posto che i Maya si siano sbagliati - di eventi così intitolati ce ne saranno a bizzeffe), l'Eva di turno ha infine ceduto alle irresistibili cronache provenienti da Londra e si occupa di quello che si è visto e di quello che è rimasto un po' più nascosto.
Anche a costo di suscitare espressioni tra il disperato e l'annoiato, come quella della piccola Grace, treenne damigella d'onore, qui a sinistra nella foto, che ci ha fatto morir dal ridere con la sua faccia un po' bruttina, ma molto molto sincera nel manifestare il suo disappunto e la sua stanchezza: una vera piccola Eva!
Sicuramente si sono visti cappellini: sottolineare nuovamente quelli imbarazzanti di Beatrice e Eugenia, cugine dello sposo, sarebbe come sparare sulla croce rossa... e allora citiamo invece l'ospite che è andata a testa nuda: Samantha Cameron, moglie del premier britannico, che ha felicemente rotto il protocollo. Ci piacciono le donne ribelli, anche se questa è una ribellione piccola piccola, in fondo.
Siete sicuri di sapere proprio tutto sui regnanti inglesi? Sapete chi è figlio di chi e chi è il prossimo in linea di successione? Qui c'è un bell'albero genealogico che parte da Giorgio IV e arriva fino ad Arthur Chatto. Chi sono? Beh, il primo è Bertie, il balbuziente immortalato dal film "Il discorso del re" e l'altro è il figlio della figlia della compianta (?) principessa Margareth.
Ma fin dove arrivano, i pretendenti al trono inglese? Il Wall Street Journal si è preso la briga di andare a scavare e ha scoperto che esiste una 4.973ma aspirante regina: si chiama Karin Vogel, vive in Germania e fa l'infermiera. Come dire: la monarchia è comunque donna.
Non ne avete avuto abbastanza di reali? In questo blog ce ne sono molti di più... e ancora non sono tutti...
E siccome Eva non è cinica ma crede che quello celebrato ieri sia un vero matrimonio d'amore e non un'unione combinata, come già fu quella di Carlo e Diana, vuole chiudere con quella che è stata la nota più tenera di tutta la giornata: la lettura del labiale dei due sposi.
Wills ha accolto Kate all'altare dicendole: sei bellissima, ti amo...
Lei, scendendo dalla carrozza, gli ha chiesto: sei felice?
Ecco... scende una lacrimuccia, perchè solo una donna molto innamorata, che sa di essere la star della giornata (e avere puntati addosso gli occhi di due miliardi di telespettatori nel mondo) riesce a trovare il tempo di preoccuparsi se la persona che ha appena sposato è felice.
Non è meraviglioso?