7 aprile 2011

L'estetica della donna nel cinema, nel tempo, nei tempi.


Volti bellissimi di attrici famose, rimaste tali nel tempo.
Volti resi memorabili da interpretazioni intense, da presenza carismatica, da una bellezza indicibile e che hanno caratterizzato la loro epoca.
Vedere il lavoro di Philip Scott Johnson ci impone una riflessione sulla bellezza femminile nel tempo, su coloro che l'hanno incarnata nel cinema, che da sempre ci hanno proposto modelli femminili da coltivare, sognare,  imitare.
Vedere questi visi stupendi trasformarsi in pochi istanti l'uno nell'altro diverso per forma e proporzione è scioccante.
La trasformazione continua ne accentua le irregolarità, le proporzioni diverse, le asimmetrie, eppure sono bellezze indiscutibili, una per una.
C'è un che di inquietante nell'osservare la continua metamorfosi e proprio ciò ne alimenta la suggestione.
Quasi tutti questi volti di donna sono invecchiati, stropicciati, violati dagli anni e da vite vissute fra alcol, droghe, passioni violente e sofferenze psicologiche, visi risparmiati dall'intervento di un chirurgo plastico, anche se si narra che Marlene Dietrich si fosse fatta estrarre i molari per accentuare gli zigomi, lo stesso per Michelle Pfeiffer, ormai cinquantenne e quindi messa da parte.
Quelle bellezze così diverse fra loro non si sono mai omologate, fiere della loro diversità, della loro unicità.
Non soltanto l'attrice, la velina, la showgirl del momento ma anche ognuna di noi dovrebbe riflettere su quanto di unico, non importa se imperfetto, ci consente di esprimere un viso che appartiene soltanto a noi, che ci accompagna e si segna e cambia con noi, con le nostre lacrime e i nostri tanti sorrisi, quello che ad alcune delle veline, schedine, postine o aspiranti tali e a tante signore over 40 della serie "non mi rassegno" non è più concesso, tristi vittime di una paresi voluta.
Una paresi della mente, un'omologazione del pensiero, una resa incondizionata all'apparire.
Un perdere la memoria visiva della propria storia di donna.
Anche se, una punturina piccola piccola, forse... ma senza esagerare.

Le notizie da non perdere - La rassegna stampa di Eva del 7 aprile

Sapete quando saremo veramente soddisfatti e appagati di quello che facciamo qui? Il giorno in cui non saremo costretti a riportare per l'ennesima volta notizie orripilanti come questa o questa.
Quel giorno non è oggi, chiaramente, visto che, fra le altre, ci tocca segnalare anche una notizia di cui ci vergogniamo personalmente: ricordate la votazione di fiducia al governo Berlusconi a dicembre scorso? Dai, quando fuori studenti e poliziotti si picchiavano e dentro la Camera i Parlamentari saltavano da uno scranno all'altro come nel mercante in fiera? "Vengo con te! No, quello offre di più, vado con lui!". Ecco. A distanza di quattro mesi, cominciamo a vedere gli effetti di tutte quelle crisi di coscienza, nella persona di Maria Grazia Siliquini, nuovo membro del consiglio di amministrazione di Poste Italiane.

Siccome però dopo un po' anche a Eva viene la nausea, a forza di leggere tanto schifo, per oggi la finiamo qui con le notizie serie e passiamo a qualcosa di più evanescente e divertente.
Leggiamo infatti con sgomento che
a) qualcuno vuole andare a cercare i resti di Monnalisa (a occhio e croce, dopo 469 anni nemmeno Grissom di CSI riuscirebbe a trovare niente);
b) tali resti potrebbero trovarsi oggi sotto una discarica.
Son iniziative necessarie ed encomiabili, di questi tempi. Mai più senza.

Il Messaggero ci informa invece che, secondo una recente ricerca, le mamme sono le persone maggiormente colpite da stress. Per fortuna, però, Madre Natura (che non a caso è donna) ci rifornisce di armi segrete con le quali continuare a provare a farcela, ed ecco qua che la caffeina si rivela essere nostra alleata. Chissà se non sia anche compensativo di una certa, primigenia, insoddisfazione.

Vogliamo segnalare anche un divertente editoriale della sezione "Donne" de L'Unità che prende di mira la cara, vecchia (ma quando mai?) Barbie e la curiosa visione dell'universo, la vita e tutto il resto che hanno i pubblicitari della Mattel.
E, sempre a proposito di pubblicità, l'altro giorno vi raccontavamo dell'impegno preso da alcune aziende per un uso più responsabile dell'immagine femminile.
A quanto pare, qualcosa si sta smuovendo davvero.
Per dire, Giovanna è vestita.