31 agosto 2011

una rassegna stampa come i vecchi tempi, in data 31 agosto 2011

L'Eva che rassegna, torna in campo aka le stanze di Eva dopo il periodo estivo. Mi scuso per l'assenza. E per farmi perdonare vado già di rassegna. Chi non ha felici ricordi di quando spensierato da bambino giocava senza i marchingegni ipertecnologici o il controllo di sua Tata la televisione? E' stato dimostrato il correre e spargere risate al vento rende i bambini piu spensierati . Però non sempre in merito ai bambini leggiamo belle cose; per fortuna questa notizia mi ha fatto sorridere, scatenando un surreale domino di ricordi, a mio padre bastava uno sguardo per zittirmi. E una mano mai alzata. Proprietario di un bar mio padre, con sedute fuori l'ingresso, e giovani a passare le ore a ridere e scherzare, erano gli anni novanta.Il bar è stato venduto ma ci sono ancora dei giovani seduti davanti quel bar. Indistinto il sesso. Perchè la crisi in questo pare essere democratica. 
Nel paese di provincia dove l'Eva che rassegna vive corrono di bocca in bocca molti detti popolari: "gli opposti si attraggono", "chi si somiglia si piglia" , secondo questo articolo vale piu quest ultimo detto che non il primo. Voi cosa ne pensate? Guardatevi allo specchio e siate sinceri. 
Bisogna stare attenti a rispettare il 9° comandamento, in previsione della vendetta del malcapitato, non si può essere certi su come possa reagire di fronte al tradimento. Mi chiedo cosa possa aspettare invece all'uomo che riesce ad agire cosi
Nel mio paese c'è una frase " siamo ormai alla frutta" che indica la fine di un qualcosa, ma il suo utilizzo è dispreggiativo, utilizzato in contesti per sottolineare magari il comportamento insano o strano delle persone, ho letto questo articolo piccino picciò e l'unica cosa che mi è venuta in mente: siamo ormai alla frutta. 
E con qesta affermazione chiudo e vi saluto.



30 agosto 2011

Rassegna stampa: un po' per celia e un po' per non morire

Per molti ieri è stato "il rientro dalle ferie" e ci si immaginava tutti con le scrivanie colme di fogli, documenti e corrispondenza che solo al pensiero veniva da piangere. Alla fine siamo sopravvissuti e la rassegna stampa di oggi è una via di mezzo tra il serio e il faceto, leggerezza e approfondimenti su quanto è successo.
C'è da chiedersi cosa facciano adesso a New York, dopo che per giorni avevano previsto il remake di "The day after tomorrow" e invece (per fortuna) nell'isoletta di Manhattan si giocava scanzonati a Times Square sotto la pioggia, bei momenti.

29 agosto 2011

I'm bad

Di fronte a un film da 95 minuti, la cui trama ha smesso di essere originale più o meno ai tempi di Eschilo, e le cui recensioni sono assolutamente contradditorie, la motivazione che ti spinge a vederlo deve essere profonda, affondare le radici in quel morso atavico che ti accompagna da quando hai cominciato a comprare le prime videocassette.

Così è stato anche per l'Eva scrivente verso Bad Teacher, e la motivazione si chiama Jason Segel, più noto forse come il peluchone gigante di How I Met Your Mother e autore di quel gioiellino passato inosservato che è Forgetting Sara Marshall.

28 agosto 2011

Per prima cosa uccideremo tutti gli orfani - La rassegna stampa (di fine agosto) di Eva


Ci siamo posti una domanda ed abbiamo chiesto la risposta alla Rete. La domanda è: cosa sarà delle pensioni di reversibilità, la risposta è questa, ma anche questa; o addirittura questa.
In realtà le pensioni, tutte insieme, sono il bancomat dei governi, e no, non ce lo siamo inventato noi questo modo di dire. E non da oggi, per la verità, ma adesso la cosa, anche se non seria, è veramente diventata grave.
Soprattutto quando si riesce a dire seriamente che bisogna intervenire sulle pensioni di chi non ha mai lavorato e, considerato l'oratore, viene il dubbio che faccia della finissima ironia (poi lo si guarda in faccia ed il dubbio sparisce), dimenticando che chi ha lavorato potrebbe non essere in grado di godersela, la pensione, cosa che sembra sempre più possibile man mano che si va avanti, e che magari lascia degli eredi.
Per fortuna i nostri governanti non hanno letto Swift, dando in realtà l'idea che la lettura non sia proprio la attività che prediligono, altrimenti chissà questa storia delle pensioni come potrebbe concludersi.

27 agosto 2011

Cotolette vendute


A questa ricetta occorre una premessa: sono perfettamente conscio della divisione filosofica tra cotoletta alla milanese e fettina panata romana: a casa mia, dove non siamo assolutamente milanesi, comunque, si è sempre parlato di cotoletta per indicare la fettina panata.
Qui però suggerisco una cosa completamente diversa, che non è fritta nell'olio o rosolata nel burro: la facciamo al forno.
Sempre per le solite quattro persone, servono quattro belle fette di vitello o di maiale, due uova, parmigiano, pangrattato e una tazzina da caffè di latte per la panatura e prosciutto crudo e formaggio emmenthaler o simile.
Per la panatura preparate una frittata - sì, proprio così - con le uova ed il parmigiano aggiungendo il latte goccia a goccia fino a che non sarà sufficientemente liquido il composto; poi passate le fettine di carne nell'uovo, nel pangrattato, ancora nell'uovo e ancora nel pangrattato: si chiama doppia panatura, e rende gonfia ed appetitosa anche la carne più sottile.
Foderate la placca del forno con un foglio di carta da forno (e che altro?) e metteteci sopra la carne; su ogni fetta, un cucchiaino d'olio, una fettina di formaggio ed una di prosciutto, in quest'ordine. Poi, dieci minuti nel forno tradizionale a centottanta gradi, e senza grill, per favore: vi accorgerete che non ci sarà neanche bisogno di lavare la placca, e le cotolette saranno comunque gustose.
Provate a berci sopra un lambrusco vivace: in fondo questo è un omaggio quasi dietetico alle cotolette alla bolognese.

26 agosto 2011

Alla ricerca della dignità di tutti



Qualche tempo fa abbiamo letto queste notizie (con l'aggiunta di un meno noto corollario), e allora abbiamo pensato di sentire la diretta interessata.

Con Alessandra Bernaroli, bancaria, segretaria sindacale e sposata - così ancora si considera lei - con una donna prima del cambiamento di genere, quando era ancora Alessandro, abbiamo conversato per un'ora.

Al di là della gradevole parlata della pianura a sud del Po, è stata una chiacchierata simpatica, franca e molto istruttiva.

Insomma, la signora Bernaroli, a' sensi della legge 164/1982, completa le procedure per il cambio di sesso, ma c'è un problema: è sposata con una donna, ed il Comune va in crisi;

25 agosto 2011

Le amiche della sposa

Esce anche in Italia "Le amiche della sposa" (Bridesmaids), scritto e interpretato dalla Saturday Night Liver Kristen Wiig.
Promossa e venduta come la risposta femminile alle commedie volgarotte e testosteroniche genere Una notte da Leoni, non poteva che attirare l'attenzione dell'Eva cinefila in cerca di qualcosa di poco impegnativo con cui riempire una rarissima serata estiva casalinga.

23 agosto 2011

Le leggi fondamentali della stupidità umana.


C'è un piccolo, stimolante, intelligente libretto, dal titolo "Allegro ma non troppo", sottotitolo "Le leggi fondamentali della stupidità umana".
L'autore è Carlo Maria Cipolla, uno storico specializzato in storia economica.
Leggendo il libretto, formato tascabile per un'ottantina di pagine, si ha la sensazione di una persona intelligente, infatti chi lo ha conosciuto ne parla di uno studioso attento, lucido nelle sue analisi, acuto, qualità che si intuiscono senza fatica nelle sue parole, insieme ad un'ironia a volte dissacrante ed inaspettata per come ti aspetti che sia un professore emerito di Storia Economica. 

L'opera si divide in due saggi, il primo è un'ironica storia economica e sociale del Medioevo, il secondo analizza la stupidità umana, arrivando a definire le leggi che la governano. Un ottimo riassunto si trova qui, ma è certo meglio leggere l'opera originale. Lo stupido viene analizzato dettagliatamente in tutti i suoi aspetti, ma la cosa interessante è che Cipolla ne da anche una definizione con la terza legge della stupidità: "Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita".

21 agosto 2011

L'estate del nostro scontento - La rassegna stampa (col caldo africano) di Eva


Diciamo la verità, in questa seconda metà di agosto ci farebbe piacere parlare di tante cose, anche in occasione della rassegna stampa domenicale: cose belle e cose brutte, che ci diano però una certa idea dell'Italia.
Invece no.
Anche perché qui da noi non si parla più di politica, ma soltanto di casta: abbiamo provato a immettere questo termine in un diffuso motore di ricerca, e guardate un po' cosa è venuto fuori.
Abbiamo fatto lo stesso nel motore di ricerca interna del quotidiano milanese che sembra avere il diritto d'autore sul termine, e questi sono i risultati.
Il quotidiano romano usa il termine con più pudore, ma ci sono parecchie risposte anche lì, non vi pare?
Il gioco può continuare: provate con il vostro quotidiano on line preferito, e vedete l'effetto che fa.
Ecco, l'estate in cui si parla solo di questo, e si riduce tutto ad una questione di stipendi più o meno elevati, è l'estate in cui dobbiamo riconoscere che la politica italiana si è ridotta a pendolare tra Silvio Berlusconi e Beppe Grillo - l'alfa e l'omega del populismo e dell'antipolitica.
Ed è la politica di un'Italia che ci piace sempre meno.

20 agosto 2011

Quiche wide shut



Cucina internazionale, più o meno, ovvero la versione casareccia e semplificata della Quiche Lorraine: se volete quella originale andate a Nancy.

Oltre ad un po' di pazienza, serve un foglio di pasta brisè che potete trovare al banco frigo, una confezione di panna per cucinare, due uova, un pugno di pancetta a dadini e formaggio parmigiano in scaglie.

In un piatto amalgamiamo la panna con le uova e la pancetta: se il composto risultasse troppo liquido, possiamo aggiungere una manciata di parmigiano grattuggiato.

Lasciamo riposare il composto e foderiamo una teglia da forno con la pasta brisè, lasciandola accoppiata al foglio di carta da forno con il quale è generalmente venduta, così non c'è neanche bisogno di aggiungere burro per la cottura.

A questo punto, versiamo il ripieno nella teglia e rincalziamo la pasta in eccesso sui bordi; dobbiamo anche rifilare la carta da forno che sporge, perché se ce ne è troppa fuori potrebbe addirittura prendere fuoco. Il parmigiano in scaglie servirà a coprire l'impasto, come per chiuderlo.

Forno a 200 gradi, per un quarto d'ora, e tenete le dita incrociate, perché se riesce è veramente molto buona.

18 agosto 2011

Schiavitù di condominio



Leggo un breve articolo che mi colpisce molto, inizia in questo modo:
"Uno scantinato, una ventina di ragazze cinesi alla macchina da cucire fino a 12 ore al giorno, qualche materasso per la notte e un fornelletto per cucinare il minimo necessario a recuperare le energie. Sono le nuove schiavitù urbane, che si insediano sempre più spesso nel palazzo di fianco.".
Viene facile immaginare che si parli di uno di quei casi di cinesi sfruttatori di altri cinesi.
Potrebbe essere parte di un articolo di Libero o della Padania? Potrebbe. Ed essere in un articolo di un qualche giornale/blog/rivista di una qualche parte della sinistra? Si fa più fatica a pensarlo. 

Spesso è comodo procedere in modo schematico, almeno su certi argomenti come  ad esempio quando si parla di sfruttamento degli immigrati irregolari. Chi è di una parte parla di immigrati sfruttati da italiani, per l'altra parte i cattivi hanno colori della pelle e linguaggi che vengono da lontano.
In questo modo si perde però di vista la realtà, che è banalmente quello che succede mentre troppo spesso ci si chiude dietro a parole ed idee che altro non sono che muri, ed allora capita di ritrovarsi schiavi di quelle parole e di quelle idee. La realtà è quello che succede, non quello che ci piacerebbe, nel bene o nel male, che succedesse. Nel guardare alle cose del mondo sarebbe il caso di separare i fatti dalle opinioni, con approccio anglosassone, da noi si tende invece ad usare un altro metodo, le opinioni che spiegano i fatti.

13 agosto 2011

I migliori spaghetti della nostra vita



Bene, dopo essermi confrontato con Edoardo, ora affronto Aldo Fabrizi, per parlare di matriciana (o amatriciana).

Parlo di quella "rossa" con il pomodoro, e mi estraneo anche dal dibattito se quella bianca, senza pomodoro e detta anche "gricia" sia magari la versione originale; comunque sia è un piatto veloce ma è anche la conferma, se serve, che la cucina non è una scienza esatta. Io l'ho fatta cento volte (più o meno) e ognuna era diversa dall'altra, e non credo dipendesse dalla diversa marca dell'olio, dei pelati e degli spaghetti. Inoltre colgo qui l'occasione per confessare che la migliore amatriciana che abbia mai mangiato mi è stata servita in un locale senza pretese dei Castelli Romani, e lì mi sono accorto che sbagliavo parecchio (e Aldo Fabrizi poi ha confermato la mia impressione).

Comiciamo: per quattro persone cento grammi di battuto di guanciale e pancetta affumicata, olio, una cipolla, un barattolo di pelati, un cucchiaio di passata di pomodoro.

Nell'olio fate appassire una cipolla affettata non troppo sottile e poi fate rapidamente tostare pancetta e guanciale; quando l'olio è nuovamente ben caldo aggiungete i pelati con il liquido di governo, senza aggiungere acqua e la passata di pomodoro.

Quando il liquido dei pelati è asciugato, è il momento di condire la pasta, magari padellandola; pecorino romano fresco macinato e non parmigiano su questa pasta, per favore.



E per finire, ecco come promesso l'omaggio ad Aldo Fabrizi:


“La matriciana mia” di Aldo Fabrizi



Soffriggete in padella staggionata,

cipolla, ojo, zenzero infocato,

mezz’etto de guanciale affumicato

e mezzo de pancetta arotolata.

Ar punto che ’sta robba è rosolata,

schizzatela d’aceto profumato

e a fiamma viva, quanno è svaporato,

mettete la conserva concentrata.

Appresso er dado che jè dà sapore,

li pommidori freschi San Marzano,

co’ un ciuffo de basilico pe’ odore.

E ammalappena er sugo fa l’occhietti,

assieme a pecorino e parmigiano,

conditece de prescia li spaghetti.

E dopo il 12... arriva il 13 agosto 1961. Quando dicono "pettegolezzi" c'è da temere



Walter Ulbricht il 15 giugno del '61, durante una conferenza stampa internazionale, smentisce seccamente le voci sul progetto della costruzione di un muro a Berlino per dividere le due Germanie: "Ho sentito anch'io questi pettegolezzi, sono falsi. Nessuno ha intenzione di farlo". La storia oggi ci dice che era una menzogna. 

La mattina del 13 agosto 1961 i berlinesi scoprono infatti che nel cuore della loro città sta nascendo una divisione fatta di filo spinato, blocchi di cemento anti-carroarmati e barricate. I collegamenti fra la zona est e quella ovest sono bloccati e i cittadini della prima non possono più entrare nella seconda. Sono le "prime pietre" del famigerato Muro, che la propaganda chiama "il muro di protezione contro i fascisti". Gli Alleati reagiscono con moderazione, troppa moderazione, e la "protezione" cresce in fretta, raggiungendo i 166 chilometri di lunghezza e i 4 metri di altezza. Centosessantasei chilometri che tagliano 192 strade di Berlino, sancendo la definitiva separazione fra i due blocchi. Passare il Muro diventa impresa assai rischiosa, tanto che un centinaio di berlinesi dell'est moriranno nel tentativo di scavalcarlo, uccisi dai Vopos di guardia: l'ultima vittima è Chris Gueffroy, il 6 febbraio del 1989.
Chris Gueffroy non poteva saperlo: gli sarebbe bastato pazientare ancora pochi mesi e lui sarebbe ancora vivo. E libero. Il 9 novembre di quell'anno, Günther Schabowski, leader della Sed (il partito comunista) di Berlino est, annuncia infatti la resa: con parole ambigue dice che da quel momento il Muro viene aperto per permettere "viaggi personali all'estero". Sono le sette di sera, poco dopo scoppia una festa spontanea alla porta di Brandeburgo e nella Kurfürstendamm di Berlino ovest. Il Muro viene fatto a pezzi. E comincia un'altra storia, che porterà alla caduta dell'Urss e dei suoi regimi satellite nell'Europa orientale.



12 agosto 2011

12 agosto 1944. Una strage dimenticata.

Il 12 agosto del ’44

Fu un massacro...

All’alba del 12 agosto, reparti di SS, in tutto alcune centinaia, in assetto di guerra, salirono a Sant’Anna da Vallecchia-Solaio, Ryosina, Mulina di Stazzema e Valdicastello, utilizzando queìali portatori alcuni uomini catturati precedentemente nella piana della Versilia.
Verso le sette il paese era ormai circondato. Gli abitanti non pensavano ad una strage, ma piuttosto ad una normale operazione di rastrellamento. Molti uomini infatti fuggirono, nascondendosi nei boschi. 

Troppo tardi si accorsero delle reali intenzioni dei nazisti. 
Così lo scrittore Manlio Cancogni narra gli avvenimenti di quella terribile giornata:


« I tedeschi, a Sant’Anna, condussero più di 140 esseri umani, strappati a viva forza dalle case, sulla piazza della chiesa. Li avevano presi quasi dai loro letti; erano mezzi vestiti, avevano le membra ancora intorpidite dal sonno; tutti pensavano che sarebbero stati allontanati da quei luoghi verso altri e guardavano i loro carnefici con meraviglia ma senza timore nè odio.
Li ammassarono prima contro la facciata della chiesa, poi li spinsero nel mezzo della piazza, una piazza non più lunga di venti metri e larga altrettanto una piazza di tenera erba, tra giovani piante di platani, chiusa tra due brevi muriccioli; 
e quando puntarono le canne dei mitragliatori contro quei corpi li avevano tanto vicini che potevano leggere negli occhi esterrefatti delle vittime che cadevano sotto i colpi senza avere tempo nemmeno di gridare.
Breve è la giustizia dei mitragliatori; le mani dei carnefici avevano troppo presto finito e già fremevano d’impazienza. Così ammassarono sul mucchio dei corpi ancora tiepidi e forse ancora viventi, le panche della chiesa devastata, i materassi presi dalle case, e appiccarono loro fuoco.
E assistendo insoddisfatti alla consumazione dei corpi spingevano nel braciere altri uomini e donne che esanimi dal terrore erano condotti sul luogo, e che non offrivano alcuna resistenza.
Intanto le case sparse sulle alture, le povere case di montagna, costruite pietra su pietra, senza intonaco, senza armature, povere come la vita degli uomini che ci vivevano erano bloccate.

10 agosto 2011

Chi comanda è il "lato B" : lavoro per sorteggio. Come un terno al lotto

Ci stiamo occupando di "lato B" in questi giorni. O meglio di "effetto B".
La minorenne, con papà orgoglioso
della vittoria all'ennesimo concorso di bellezza(?) con una pornostar in giuria.
E ancora di "lato B" ci occupiamo. Stavolta per un motivo molto più serio.
Mentre scriviamo si sta sorteggiando (ribadiamo si sta sorteggiando per un principio di trasparenza) un posto di lavoro.
Più di 9000 domande per 300 addetti che saranno impiegati per 10 giorni a settembre: 450 euro lo stipendio.
Lo leggiamo sul Corriere di Bari : I candidati sono stati divisi in dodici liste. Per ciascuna delle figure individuate, come da indicazioni degli uffici dell'Ente, è stata riservata una quota per 'i veterani': il 25%, riservata a chi ha già lavorato agli stand e tra gli impiegati, il 50% agli impiegati delle biglietterie delle scorse edizioni. Posti riservati rigorosamente a metà per uomini e donne. Il sorteggio tra le liste composte per ordine di arrivo telematico delle domande è avvenuto davanti al notaio; poi, con un semplice programma di generazione casuale dei numeri, si è svolta l'estrazione. Caterina e gli altri 299 fortunati possono consultare il sito della Fiera del Levante per conoscere l'esito.

9 agosto 2011

Rassegna stampa pornopolitica del 9 agosto

I pochi lettori della Eva che scrive hanno ben chiaro che le rassegne stampa di Marela sono sui generis, dettate più da una parola chiave che da un tempo. 
Siamo tutti abituati a spulciare in rete, a inserire tra "i preferiti" i giornali on line che battono le notizie in tempo reale, con aggiornamenti che talvolta rasentano il voyeurismo. Viviamo guardando nel buco della serratura degli eventi e talvolta dimentichiamo che l'informazione ci viene propinata e si riduce alla notizia e alle sue conseguenze. Le conseguenze diventano esse stesse notizia e noi crediamo di essere informati solo perchè conosciamo le notizie. Illusione? Si, siamo tutti prigionieri degli effetti. 
Ci sono dei filoni di notizie che troviamo in ogni rassegna stampa (non casalinga come la nostra) e una semplice googlata riporta le altre 3421 notizie sul medesimo argomento pubblicate nell'ultima ora. E sull'onda del "mi piace" si diffondono nel mare magnum delle centinaia di amici di rete. 
“Le storie di sesso e politica sono come il Tour de France. Vanno seguite”. Sostiene un ragazzo francese sulla sua bacheca facebook . 

Niente è per caso, neanche un viaggio oltreoceano

In una testa giornalistica, una delle tante presenti in Italia, mi sono imbattuta in questo articolo e la mente mi ha riportato in un paese oltreoceano, dove di donne col burka camminano per strada e addirittura vanno ad un parco giochi.
Prendiamo uno stato, Singapore, aggiungiamo una sorella, la propria che vive lì da gennaio, e concludiamo con un viaggio per andare a trovarla. Gli occhi dell'eva che scrive si sono colmati di visioni femminili. Tante Eve esotiche che riempivano le strade di questa città stato. Varie etnie, differenti modi di vivere.  Cosa mi ha colpito di questo mondo femminile oltreoceano? La nobiltà delle donne indiane, che a ragione definiscono le piu belle al mondo. Non quelle giovani, ma le anziane, con poche rughe in volto a dimostrare una saggezza del vivere, con le lunghe trecce, i sari colorati e l'eleganza nei modi. Lo sguardo fiero  di chi ha il peso di una tribù familiare addosso e riconosce nella compostezza dei modi il segreto di una lunga vita. Poi le gambe lunghe e la scioltezza nel vivere delle adolescenti asiatiche. Ricercate per un mistero sessuale che le circonda. Le ragazze arabe. Quelle col burka. Si ne ho viste e molte. Ma due di queste mi sono rimaste negli occhi.
Sentosa, una sorta di isola- Parco dei divertimenti. Ero li davanti una fontana a farmi immortalare in una foto ricordo, e invece ho bloccato io in una immagine una ragazza col burka che sorridendo si faceva fotografare dal marito. Mano nella mano hanno proseguito il loro giro. Lui alle spalle aveva uno zaino. Ho pensato: per sapere della loro condizione di vita bisognerebbe parlare con loro, una per una, per renderci conto di cosa sia davvero la loro vita. E neanche in tal caso si riuscirebbe ad afferrare la sfumatura del loro vivere coperte da un velo. Ma l'altra donna in burka è quella che con la sua energia e regalità mi ha impedito di fotografarla, bloccata dal suo avanzare. Coperta capo a piedi dal burca, tacchi alti ai piedi, e mani coperte dai guanti. Onde evitare che un lembo di pelle potesse essere esposto allo sguardo altrui. Avanzava solenne accompagnata dal padre o dal marito per le stradine del quartiere arabo. In mano l'Iphone. E io da donna occidentale in un paese, Singapore con cittadini occidentali, in pantaloncini corti e top mi sono sentita a disagio. Fuori posto. E da qui ho capito che per quante opinioni possiamo avere in merito scaturite da conoscenza e informazioni a riguardo, solo il nascere in determinati contesti può dare la giusta misura di una condizione del genere. E che la violenza che a volte caratterizza queste culture è la stessa che ricopre la quotidianità nei paesi occidentali. E in tal caso, a mio avviso, l'ignoranza del vivere prescinde religione, nazione o stato sociale. Ecco cosa ho pensato guardandola. 
Ricca di questo nuovo pensiero, ho fatto tesoro dell'esperienza avuta. E umilmente ho diretto la mia macchina fotografica verso il cielo azzurro di Singapore.

8 agosto 2011

Sui mercati

La finalissima della Supercoppa di calcio italiana è stata fatta a Pechino, non è la prima volta che capita. I commenti che leggo riguardano il solo aspetto calcistico, eppure trovo che una cosa simile, giocare quasi dall'altra parte del mondo una partita solo italiana, dovrebbe stimolare più di qualche riflessione non solo sportiva. Poi trovo questo articolo, contiene spunti molto interessanti, il calcio sembra quasi diventare terreno di esperimenti di sociologia. A conferma di quanto scrive l'autore del pezzo (che è il C.T. della nazionale maschile di pallavolo) Barbara Berlusconi arriva a dire che essendo stata ottenuta contro l'Inter la vittoria vale doppio, probabilmente non rendendosi conto che per dare spessore al Milan implicitamente elogia e molto anche la squadra avversaria. 
Però credo che questo evento non sia solo utile come strumento di analisi sociologiche, ma anche per capire come cambia (e come è già cambiato) il mondo in cui ci muoviamo. E' un mondo in cui i confini non sono più così definiti, non solo i confini geografici ma soprattutto sono cambiati quei sottili confini che definiscono i poteri, quelli veri, reali, che sembrano tanto lontani ma che invece condizionano la vita di ognuno di noi. Lo mostra quello che è successo con il declassamento degli USA, la Cina (il loro maggior creditore) si può permettere di strigliare la superpotenza una volta nemico ideologico ed ora partner commerciale, allo stesso tempo in Europa viene a fare acquisti a prezzo di saldo.

7 agosto 2011

Notizie afose da non perdere - La rassegna stampa di Eva


Domenica d'agosto, domenica di esodo, ma qualcuno che ci legge sarà pure rimasto a casa, immaginiamo.
Magari c'è anche gente che è rimasta a casa, per carità, perché non ha potuto permettersi di partire, o che è partita ma non per un viaggio di piacere, che per di più si è concluso in un villaggio di questo tipo, ammesso che sia arrivata.
Poi c'è chi non parte per altre ragioni, o che passerà le vacanze dove non aveva previsto. Cosa volete farci, magari la ragazza non aveva letto il volantino che la invitava a starsene a casa, colpa del sindaco che non aveva replicato l'iniziativa della capitale.
Tra l'altro, a leggere qui e qui non si direbbe che le vacanze facciano proprio bene; in compenso, ci sono notizie di cronaca tipicamente estive, ma anche no.
In conclusione, cronaca rosa con una punta (ed anche di più) di amarezza: ma perché a Berlino sì ed a Roma no?
Buona domenica e buone vacanze, la rassegna stampa domenicale torna dopo ferragosto, e speriamo bene.

6 agosto 2011

Il sole di Hiroshima



“Rifletterò profondamente sul mito della sicurezza nucleare, indagando a fondo le misure fondamentali per garantire la sicurezza, così come la riduzione della dipendenza dalle centrali nucleari, puntando a una società che non ne sia più dipendente” (Naoto Kan primo ministro giapponese)

Oggi, 66 anni fa, la strage causata dalla bomba atomica sulla città di Hiroshima. Oggi, dopo Fulushima la volontà di intraprendere un percorso di denuclearizzazione della società nipponica. 
Qualcosa è cambiato? Non siamo ancora in grado di capirlo ma, la sensazione è che la fiducia verso le istituzioni, per i cittadini nipponici luogo della costruzione del benessere e degli interessi comuni, sia stata infettata dalla ferita di Fukushima.
La riflessione dell'Eva che scrive riporta alla situazione di ciascun cittadino: ci sentiamo traditi ogni volta che interni (politici e amministratori della cosa pubblica) danno priorità ad interessi che non corrispondono a quelli della popolazione. Questo è il vero scandalo, il peccato capitale che dovrebbe far precipitare all'inferno chi ha agito e agisce con leggerezza, senza dotarsi di memoria storica.

La promessa del bucatino


E' un simbolo della cucina romana, è semplicissima ma molto difficile, e ci sono tante varianti quante sono le cucine della capitale. E' la carbonara, ovviamente.
Io vi propongo la mia versione, frutto di una serie di tentativi, alcuni dei quali francamente disastrosi altri almeno commestibili, poi veramente gradevoli.
Per quattro persone servono cinque uova, cento grammi di pecorino romano DOP, cento grammi in totale fra guanciale e pancetta affumicata tagliati a pezzetti (io ho qui una delle mie armi da fine del mondo, un misto preparato dal mio macellaio di fiducia che contiene anche una minima percentuale di lardo), pepe nero da macinare al momento e una tazzina da caffè di latte. Per la pasta, ovviamente bucatini.
Per prima cosa grattugiate il pecorino - no, togliete di mezzo il mixer, grattugia di alluminio a mano.
Nella ciotola in cui scolerete la pasta mettete quattro rossi d'uovo ed un uovo intero, una generosa macinata di pepe e metà del pecorino; con una forchetta strapazzate il composto come se voleste fare una frittata, ed incorporate man mano il restante pecorino e, goccia a goccia, il latte. Alla fine il tutto deve rimanere denso, quindi il latte potrebbe anche avanzare: se vi è scappata la mano, aggiungete un altro po' di formaggio.
A questo punto probabilmente bolle l'acqua, quindi mentre cuocete la pasta accendete il fuoco vivace sotto una padella antiaderente e fate sudare la pancetta ed il guanciale, che non devono diventare croccanti, guai a voi, ma cuocersi e fondere delicatamente. E' lecito quindi abbassare la fiamma.
A questo punto la pasta è cotta, e diventa una questione di velocità ed ordine.
Scolate i bucatini e versateli nella ciotola che contiene la crema d'uovo, poi svuotate la padella con la pancetta ed il guanciale sulla pasta, mescolate rapidamente e vi accorgerete che l'uovo tenderà a rapprendersi, cotto dal calore della pasta.
Sporzionate subito e buon appetito.

5 agosto 2011

Consigli di visioni estive

Ultimo venerdì prima delle ferie.
Fra poche ore si parte.
Questo forse è l'unico periodo dell'anno in cui anche il più fedele dei serial addicted riesce a stare lontano da download, sottotitoli e tv.com persino per qualche giorno consecutivo.
Se però siete proprio addicted all'ultimo stadio o rimanete ancora a casa per un po', qualcosina di buono da vedere lo si trova sempre, nonostante la notoria penuria della stagione (che poi è vero fino a un certo punto, all'estero non hanno questa strana convinzione che si stia tutti in ferie tre mesi l'anno e mandano in onda materiale nuovo anche ad agosto), e noi siamo qui proprio per darvi qualche suggerimento succoso, un paio di titoli che hanno un buon sapore estivo e sono perfetti per le notti lunghe e piene di grilli.

4 agosto 2011

Rassegna parlamentare del 4 agosto - Notizie sconfortanti

Ieri, finalmente, il Presidente del Consiglio italiano è ricomparso in pubblico. Ha persino tenuto un discorso in Parlamento su temi diversi da:
1) gnocca;
2) battute sconce;
3) suoi problemi giudiziari;
4) le ultime barzellette di Pierino.

Dopo averne perse le tracce per settimane, e aver fortemente sperato sospettato che fosse diventato uccel di bosco come Gheddafi, ieri abbiamo finalmente potuto sentire cosa pensa il timoniere della crisi economica e di questo terribile momento delle Borse, di cui non siamo forse tutti in grado di comprendere fino in fondo il portato e il significato.

3 agosto 2011

Fotografia al femminile ed al maschile


Mi piace la fotografia, mi piace così tanto che cerco, guardo, osservo molte foto e molti fotografi. E di mio sono anche curioso. Una curiosità riguarda le differenze nel modo di vedere fotograficamente fra fotografi uomini e fotografe donne, in primis se esistono queste differenze.  

Ho un bellissimo libro, di Contrasto , "Donne viste dalle donne", come fa capire facilmente il titolo sono fotografie di donne fatte da fotografe donne. L'ho preso qualche anno fa, ed ogni tanto mi capita di riguardarlo come mi capita con altri libri di foto, trovo che cambiando i momenti cambiano anche gli stimoli che si ricevono. Vale per tutti i libri che mi sono piaciuti, vale ancora di più per quelli di fotografia se non altro perchè possono essere aperti e sfogliati assolutamente a caso.
L'ho riaperto anche di recente e l'occhio m'è caduto su una foto che a prima vista avrei messo nella categoria "pornografia". Mi ha ricordato molto il quadro "l'origine del mondo" di Courbet, solo che qui il "soggetto" è visto dall'alto, in una vasca da bagno, col getto del rubinetto che va proprio lì.
Mi ha incuriosito trovare un'immagine simile in un simile libro di un simile editore e sono andato a cercare informazioni. L'autrice è Sally Mann, una fotografa americana, premiatissima ( http://sallymann.com/ ), le sue foto sono molto belle, spesso cariche emotivamente,  alcune lasciano una certa inquietudine. Molte di queste sono foto fatte ai suoi figli., la sua spiegazione (non giustificazione), è che sono cose che ogni madre vede. Non sono madre e non ho figli per cui non lo so se è davvero così e tutto sommato non mi interessa

2 agosto 2011

Rassegna stampa delle 10,25 del 2 agosto - Per non dimenticare

Sdraiati per terra. Fermi, immobili come dei cadaveri per ricordare quel 2 agosto di 31 anni fa. E' questo il flash mob, organizzato per oggi alle 10.25 dai lavoratori dello spettacolo che dal 14 giugno
scorso stanno occupando il Teatro Valle a Roma, per commemorare la strage di Bologna avvenuta nell'agosto del 1980.
A dare il via al flash mob sarà un'installazione sonora realizzata a partire dal materiale audio dell'epoca, dalle prime voci e grida, subito dopo le scoppio, alle cronache di radio e televisioni di quei tragici giorni. La performance si terrà nella via del Teatro Valle che, spiegano gli organizzatori, «è il percorso abituale per raggiungere Palazzo Madama, sede del Senato». «Soprattutto è la strada che fanno le auto blu dei politici»

1 agosto 2011

Piangi, prega, svieni - Ovvero Lucia Mondella e la donna letteraria

L'Eva che scrive ha avuto la sfortuna di incappare, al ginnasio, in una docente di lettere che, per il proprio metodo d'insegnamento, s'ispirava ai manuali militari dell'antica Sparta. 

Era pertanto famosa in tutta la scuola per le interrogazioni i cui voti partivano dichiaratamente dal cinque in giù se il pomeriggio precedente ti aveva incrociato a spasso per strada, se avevi partecipato a un'assemblea di istituto o a uno sciopero, se l'avevi contraddetta o se portavi la camicia fuori dai pantaloni. 
Era inoltre una fervida manzoniana praticante, e potete ben immaginare che agonia possa essere stato con lei lo studio di un testo che nemmeno il professor Keating riuscirebbe a far digerire agli studenti italiani. 

A distanza di venti anni, e avendo sentito da più parti la stessa opinione, l'Eva che scrive ha quindi deciso di offrire una seconda occasione ai Promessi sposi e di provare a leggerli semplicemente come romanzo.