Diciamo la verità, in questa seconda metà di agosto ci farebbe piacere parlare di tante cose, anche in occasione della rassegna stampa domenicale: cose belle e cose brutte, che ci diano però una certa idea dell'Italia.
Invece no.
Anche perché qui da noi non si parla più di politica, ma soltanto di casta: abbiamo provato a immettere questo termine in un diffuso motore di ricerca, e guardate un po' cosa è venuto fuori.
Abbiamo fatto lo stesso nel motore di ricerca interna del quotidiano milanese che sembra avere il diritto d'autore sul termine, e questi sono i risultati.
Il quotidiano romano usa il termine con più pudore, ma ci sono parecchie risposte anche lì, non vi pare?
Il gioco può continuare: provate con il vostro quotidiano on line preferito, e vedete l'effetto che fa.
Ecco, l'estate in cui si parla solo di questo, e si riduce tutto ad una questione di stipendi più o meno elevati, è l'estate in cui dobbiamo riconoscere che la politica italiana si è ridotta a pendolare tra Silvio Berlusconi e Beppe Grillo - l'alfa e l'omega del populismo e dell'antipolitica.
Ed è la politica di un'Italia che ci piace sempre meno.
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Le decisioni degli amministratori sono insindacabili