15 novembre 2011

Rassegna stampa con un grosso punto interrogativo

Ci ritroviamo dopo quella clessidra che ha ultimato il giro. La domanda oggi è: e adesso?
Non saranno di sicuro rose e fiori, e tra le famose "lacrime e sangue" gli italiani, con molta incertezza, si rendono conto che non c'era un'alternativa valida al nome di Mario Monti.
L'imperativo è uscire dal pantano in cui siamo finiti, le parole sono di incoraggiamento e sobrie (non c'eravamo più abituati, diciamolo senza vergogna) e allo stesso tempo parole serie e rigorose da parte del Presidente Napolitano che ha gestito la crisi con fermezza e decisione. 
E se il toto-ministri nel frattempo si scatena su possibili nomi, anche questo blog si unisce alle  tante richieste già pervenute da molte associazioni di donne. 

La strada è lunga ed è in salita, e anche i metodi da adottare saranno difficili, i tagli agli sprechi sono doverosi, e le ricette molteplici. Bisogna distillare i tanti ingredienti per ottenere una ricetta che non sia troppo indigesta e più equa possibile, si spera. Ovvio che non ci aspettiamo miracoli, sarebbe da sciocchi non capire, nè vedere, quanto sia difficile il futuro che ci aspetta, ma sarebbe peggio, in questo momento, avere paura di ciò che ci toccherà affrontare. In tanti abbiamo aspettato questa fine, in tanti abbiamo perso fiducia nella politica e nelle istituzioni in questi lunghi anni, ma il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia ha dato nuova linfa al nostro orgoglio.

E mi dispiace leggere che certe manifestazioni PACIFICHE vengano etichettate come "preoccupanti". Non credo proprio, perché il succo è proprio questo, preoccupiamoci tutti di quello che dovremo affrontare, era catartico finire "contro" per trovare la giusta spinta e i motivi per essere tutti a favore, adesso tocca a noi.

1 commento:

  1. Cara Misia,
    io purtroppo penso sia sempre toccato a noi sul piano sacrifici.
    Quando mai é toccato ai politici?
    Paola

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