In questo
benedetto Paese non si può più essere sicuri di nulla, se capita una cosa come questa,
non vi pare? E non vi pare il modo migliore di cominciare questa domenica?
Aggiungiamoci anche questa
storia, che ha perlomeno il pregio di essere decisamente più ragionevole,
dopo tanti anni, e tiriamo un bel respiro.
Poi, tanto
per dire, ogni tanto le statistiche dicono una qualche verità come questa,
che poi è soltanto una mezza verità: in quale statistica troviamo quelli che la
cassa integrazione neanche ce l'hanno?
Andiamo
avanti: neanche questa ci
sembra una notizia da sottovalutare: chissà, prima o poi qualcuno trascinerà
l'Italia, urlante e scalciante, nel terzo millennio. Certo che c'è grande disordine sotto
il cielo,
e non
solo qui da noi, anche se noi facciamo del nostro meglio.
Siamo sempre
bravissimi ad arrangiarci, comunque: no, non sono gag da
un film di Totò,
ve lo giuro: sono passati cinquant'anni e sembra neanche ieri, proprio oggi.
D'accordo, io lo so che siete tutti con il fiato sospeso, quindi parliamo
anche di questo, per carità: abbiamo dovuto aspettare un po', ma ne è valsa la
pena. Sicuri?
Dunque, premesso
che solo adesso i soliti bene informati ci raccontano come è cominciata,
e visto che non è certo che sia finita, lasciatemi smettere i panni del
compilatore di notizie altrui e vestire quelli del pensoso opinionista; solo
per questa volta, lo prometto. Dunque, il
governo Monti (sempre se si farà) non potrà tagliare i troppi nodi gordiani del
sistema Italia, dal momento che l'influenza del Presidente della Repubblica
sulle Camere ha dei limiti (e meno male, aggiungerei).
Questo significa: niente patrimoniale, niente nuova
legge elettorale, e men che meno riduzione del numero dei parlamentari, visto
che non ci sarà il tempo per la doppia lettura di una legge di modifica
costituzionale; al massimo potremo vedere un taglietto agli appannaggi, ma
senza esagerare, per carità.
In compenso saranno cancellate le pensioni di
anzianità, partiranno i tagli lineari alle agevolazioni fiscali previsti dalle
precedenti manovre estive (tanto per capirci, meno detrazioni per i figli a
carico, per gli interessi sui mutui e le spese mediche), e magari ci troveremo
anche con mezzo puntarello in più di aliquota Irpef, tanto per gradire.
Siamo tutti così felici di esserci liberati
di un Premier a dir poco inadeguato (ma come mai ce ne accorgiamo soltanto dopo
quasi venti anni?) da non renderci conto che continuerà a costarci molto caro
per i prossimi 20 o 30 anni, credo.
Dimenticavo, non
si potrà fare neanche una sana Norimberga italiana, quindi a giugno/luglio
prossimo si andrà a votare, anche per evitare il referendum sul Porcellum, e ci
troveremo a scegliere tra Casini, Alfano e Renzi, oltre a frattaglie varie.
Un'ultima annotazione: è un 25 luglio, non un 25 aprile, quindi potrebbe anche essere che al posto di Alfano (la copia) ci sia direttamente l'originale.
Spero che ieri
sera non abbiate esagerato con lo champagne (io ho aperto un supertuscany):
buona domenica, e buona fortuna.
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