13 novembre 2011

Il Principe delle banche è un gentiluomo - La rassegna stampa (tecnica) di Eva


In questo benedetto Paese non si può più essere sicuri di nulla, se capita una cosa come questa, non vi pare? E non vi pare il modo migliore di cominciare questa domenica? Aggiungiamoci anche questa storia, che ha perlomeno il pregio di essere decisamente più ragionevole, dopo tanti anni, e tiriamo un bel respiro.
Poi, tanto per dire, ogni tanto le statistiche dicono una qualche verità come questa, che poi è soltanto una mezza verità: in quale statistica troviamo quelli che la cassa integrazione neanche ce l'hanno?
Andiamo avanti: neanche questa ci sembra una notizia da sottovalutare: chissà, prima o poi qualcuno trascinerà l'Italia, urlante e scalciante, nel terzo millennio.  Certo che c'è grande disordine sotto il cielo, e non solo qui da noi, anche se noi facciamo del nostro meglio.

Siamo sempre bravissimi ad arrangiarci, comunque: no, non sono gag da un film di Totò, ve lo giuro: sono passati cinquant'anni e sembra neanche ieri, proprio oggi.
D'accordo, io lo so che siete tutti con il fiato sospeso, quindi parliamo anche di questo, per carità: abbiamo dovuto aspettare un po', ma ne è valsa la pena.  Sicuri?
Dunque, premesso che solo adesso i soliti bene informati ci raccontano come è cominciata, e visto che non è certo che sia finita, lasciatemi smettere i panni del compilatore di notizie altrui e vestire quelli del pensoso opinionista; solo per questa volta, lo prometto. Dunque, il governo Monti (sempre se si farà) non potrà tagliare i troppi nodi gordiani del sistema Italia, dal momento che l'influenza del Presidente della Repubblica sulle Camere ha dei limiti (e meno male, aggiungerei).
Questo significa: niente patrimoniale, niente nuova legge elettorale, e men che meno riduzione del numero dei parlamentari, visto che non ci sarà il tempo per la doppia lettura di una legge di modifica costituzionale; al massimo potremo vedere un taglietto agli appannaggi, ma senza esagerare, per carità.
In compenso saranno cancellate le pensioni di anzianità, partiranno i tagli lineari alle agevolazioni fiscali previsti dalle precedenti manovre estive (tanto per capirci, meno detrazioni per i figli a carico, per gli interessi sui mutui e le spese mediche), e magari ci troveremo anche con mezzo puntarello in più di aliquota Irpef, tanto per gradire.
Siamo tutti così felici  di esserci liberati di un Premier a dir poco inadeguato (ma come mai ce ne accorgiamo soltanto dopo quasi venti anni?) da non renderci conto che continuerà a costarci molto caro per i prossimi 20 o 30 anni, credo. 
Dimenticavo, non si potrà fare neanche una sana Norimberga italiana, quindi a giugno/luglio prossimo si andrà a votare, anche per evitare il referendum sul Porcellum, e ci troveremo a scegliere tra Casini, Alfano e Renzi, oltre a frattaglie varie.
Un'ultima annotazione: è un 25 luglio, non un 25 aprile, quindi potrebbe anche essere che al posto di Alfano (la copia) ci sia direttamente l'originale.
Spero che ieri sera non abbiate esagerato con lo champagne (io ho aperto un supertuscany): buona domenica, e buona fortuna.

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