20 ottobre 2011

Rassegna stampa che fa un po' così

 Da queste parti è arrivata un po' di pioggia, però in ritardo, ché se fosse caduta sabato almeno avrebbe aiutato Fabrizio Filippi, noto anche come Er Pelliccia, a spegnere l'incendio. Perché lui ha lanciato l'estintore con quel preciso intento, eh, nella speranza che il fuoco si mortificasse e arretrasse di sua spontanea volontà. Lo sanno tutti che è il modo migliore di smorzare le fiamme, lanciare un estintore in direzione opposta.

Che poi ci sarebbe molto da dire, ma proprio molto, su come siamo cambiati tutti negli anni, come uno stesso estintore sia diventato simbolo di sentimenti diametralmente opposti, di come a tratti quegli stessi poliziotti A.C.A.B. cui nessuno potrà mai davvero perdonare Genova siano stati applauditi, cercati, appoggiati, sostenuti.

Ma non è questo il giorno, non è questa l'ora.
Piuttosto, la prossima volta che qualcuno incontra Filippi, gli lanci un dizionario, invece dell'estintore, che così magari impara a scrivere Las Vegas.

Parlando invece di giovani non nostrani, siamo felici di annunciare che il soldato Shalit è finalmente tornato a casa. In cambio di 1000 prigionieri palestinesi. E no, non andremo a impelagarci in complicate aritmetiche su quanto vale al chilo chi: in queste situazioni, non ci sono vincitori e perdenti, come sempre.

Un altro ex giovane, meno simpatico, meno visionario, persino più monopolista dello Steve Jobs ora osannato anche da chi non ha idea di come funzioni un iPod, sta ottenendo interessanti e significativi risultati in un ambito che più lontano dal suo originario non si può, e gli siamo tutti grati. Go Bill, Go.

Poi invece ci sono le persone che proprio ti strappano un estintore dalle mani e sulle quali il carcere non sta ottenendo alcun risultato educativo. Colpevole di omicidio, non chiede la semilibertà perché sarebbe troppo faticoso iniziare a lavorare. 
Quanto mi vergogno di appartenere allo stesso genere di questa qua.

Rimanendo invece in tema di lavoro, chiediamo un applauso per Del Vecchio e la sua Luxottica, che hanno riscritto gli accordi con i lavoratori tenendo presente la realtà. Un contratto che andrebbe stampato e affisso su tutti i muri.

Segnaliamo poi questa iniziativa che ci sembra molto divertente e che speriamo prosegua. Ci sono alcune scene filmiche al testosterone che saremmo parecchio curiosi di veder declinare al femminile.
Magari evitando di lasciar andare a ruota libera Susan Sarandon, che non è mai stata una che le manda a dire, ma alla maggior parte della gente questo non piace.

Buon giovedì a tutti.

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