10 marzo 2011

Da qualche parte verso la fine

Più andavo avanti a leggere "Da qualche parte verso la fine" di Diana Athill, ediz. BUR, 9 euro, più sentivo il desiderio di consigliarlo e raccomandarlo a tutti.

Perché questo libricino di 180 pagine, che si finisce in un giorno, è a dir poco illuminante.

La sua autrice, nata nel 1917 e ancora vivente, è stata l'editor di scrittori di successo, ma degli straordinari intellettuali che ha incontrato nella sua vita, nel libro ci sono solo pochi, vaghi accenni.
Si parla invece di vecchiaia, di disagi e difficoltà legati al tempo che passa e di come l'aumentare dell'età fa cambiare idee e abitudini e visioni.
C'è l'addio senza rimpianti al sesso, la (ri)scoperta del piacere di stare con i giovani, l'incontro con la sofferenza fisica degli amici vicini, il pensiero della morte, ci sono riflessioni sul giardinaggio, sull'amore, sull'arte, sulla letteratura.

Ma soprattutto c'è la speranza, la curiosità, la consapevolezza di essere verso la fine ma di continuare a far progetti, a immaginare un futuro, a piantare felci per vederle crescere.
Il tutto con una scrittura scorrevole, senza fare lezioncine, senza porsi come una stucchevole vecchia zia, saggia e sapiente che tutto sa perchè tutto ha visto e vissuto, ma dimostrando continuamente di essere una donna che si lascia sorprendere ed è capace di rinnovarsi.
Il messaggio che rimane, pur senza essere mai dichiarato esplicitamente, è: il bello della vita è davanti a voi, non alle vostre spalle.
E questo è meravigliosamente rassicurante ed eccitante: ogni volta che viene la tentazione (e ogni donna ci cade, ogni tanto, in questo tranello) di deprimersi all'idea che "ormai ho 40, 50, 60, 70 anni e ormai per me il meglio è passato"... ecco, ognuna di quelle volte, basterà riandare alle parole di Diana Athill per rigenerare l'entusiasmo e la voglia di vivere, pensando che là davanti c'è un futuro
Fatevi un favore: leggete questo libro e tenetelo sul comodino, a portata di mano per i momenti di bilanci negativi e per quando si ha bisogno di conforto. Sarà ogni volta un sollievo, tuffarsi in queste pagine.

Se volete leggere un altro punto di vista su questo libro, ecco qui il blog di Valentina Crepax, che parla proprio di questo.

4 commenti:

  1. Credo proprio di averne bisogno in questo momento, grazie!
    P.s. Il vostro blog mi piace molto!!!

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  2. grazie a te, baibabi: vieni a trovarci regolarmente :-)

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  3. Nel mio immaginario la vecchiaia era un vivere giorno per giorno aspettando la fine e invece questo libro mi ha rivelato la vecchiaia come vita, vita vissuta non subita.Senza aver paura di piantare le felci.

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  4. Erminia Francesca Navarra11 marzo 2011 alle ore 13:27

    Grazie Anna, per le tue recensioni e per il fatto di farci conoscere spesso autori e libri che , senza una persona come te, forse non sentiremmo mai nominare, perdendoci quindi, "perle di saggezza" racchiuse in un piccolo libro come questo che tu ci consigli. Chi di noi non ne ha bisogno???

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