11 marzo 2011

Era una notte buia e tempestosa...

...a Ginevra, nel 1816. Un gruppo di amici annoiati decise di ingannare il tempo inventando racconti dell'orrore.
I loro nomi erano John Polidori, Lord George Gordon Byron, Percy Bysshe Shelley, Mary Wollstonecraft Godwin Shelley.
Byron e Shelley non conclusero le storie, a differenza di Polidori e Mary Shelley, che regalarono all'immaginario del mondo occidentale le figure del Vampiro e di Frankenstein, entrando a pieno diritto nella vasta categoria dei romanzi "da tutti citati, da nessuno letti".
Solo per citare alcuni esempi di errori nella vulgata comune dell'opera di Mary:
  • Frankenstein è il nome del barone (Victor) che costruisce la Creatura.
  • La Creatura è senziente, in grado di pensare e parlare, e comprende fino in fondo la propria anomalia ontologica ("My person was hideous and my stature gigantic. What did this mean? Who was I? What was I? Whence did I come? What was my destination? These questions continually recurred, but I was unable to solve them.")
  • Parte del romanzo si svolge fra i ghiacci del Polo Nord.
Personalmente, potrei parlare per ore di Frankenstein, (letto anni fa mentre preparavo la tesi in Filosofia Politica, con grande sconcerto della relatrice, che evidentemente ne ignorava il sotto-testo di denuncia sociale), ma qui noi vogliamo ricordare piuttosto la sua autrice, che all'inizio dell'800 sfidò tutte le convenzioni sociali dell'epoca per accompagnarsi a un uomo sposato (e amarlo fino alla sua morte), scrisse la sua opera più famosa quando aveva appena 18 anni, allevò un figlio da sola mantenendolo con i frutti del proprio lavoro letterario, e sostenne più volte la necessità di una vera collaborazione fra donne per cambiare davvero la società, ponendosi in contrasto con le teorie politiche sostenute sia da suo padre sia da suo marito.
Ci piace anche sottolineare proprio l'appoggio incondizionato che ricevette da questi due uomini, che la incoraggiarono a studiare, viaggiare, scrivere, crearsi opinioni e idee. Sempre nel 1800.

Oggi ricorre il 193° anniversario della prima pubblicazione di Frankenstein.

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