A noi la parola bipartisan sta antipatica.
Ci piace invece "equanimità".
Ed è per questo che dedichiamo la foto di copertina della rassegna di oggi a Roberta Gasco, consigliera regionale del PDL e nuora di Mastella (per questo le va anche tutta la nostra solidarietà). La signora ha cercato di fare una cosa giusta e sensata; il suo lungimirante partito le ha così riposto.
In compenso, dallo stesso lato della barricata, c'è chi ci ricorda perché con certa gente non è proprio possibile ragionare. Alessandra Mussolini vuole decidere lei chi
possa reclamizzare i prodotti TIM (tema, ne converrete, di importanza fondamentale per il nostro Paese) e quindi richiede il licenziamento di Bianca Balti (che invece a noi, dopo la dichiarazione rilasciata a Vanity Fair in merito alla sua partecipazione alla manifestazione del 13 febbraio* scorso, sta pure simpatica).
possa reclamizzare i prodotti TIM (tema, ne converrete, di importanza fondamentale per il nostro Paese) e quindi richiede il licenziamento di Bianca Balti (che invece a noi, dopo la dichiarazione rilasciata a Vanity Fair in merito alla sua partecipazione alla manifestazione del 13 febbraio* scorso, sta pure simpatica).
MariaStella Gelmini, invece, continua indefessamente la raccolta punti per vincere il titolo di "Peggiore Ministra degli ultimi 150mila anni" tagliando i fondi scolastici per i disabili, non paga di averli esclusi dai Giochi Studenteschi. Almeno, però, un tribunale l'ha giudicata colpevole e l'ha condannata per discriminazione.
Non vanno meglio le cose dentro i pixel dei televisori (tubo catodico oggi è espressione obsoleta).
La cara Rita Dalla Chiesa, colei la quale da anni inganna il pubblico più ingenuo spacciando per storie vere i teatrini messi in scena a Forum, ha toccato il fondo dichiarando di "non poter chiedere la carta d'identità ai partecipanti" della trasmissione.
Questo in risposta alle accuse che le sono piovute addosso quando è stato scoperto che la donna che aveva partecipato alla trasmissione, dichiarandosi una terremotata de L'Aquila e profondendosi in ringraziamenti al Presidente del Consiglio per aver risolto tutto (e chi si lamenta lo fa "per mangiare e dormire gratis"), non era
1) Aquilana;
2) Terremotata;
3) Sfollata;
4) Proprietaria del negozio di abiti da sposa per riaprire il quale chiedeva un finanziamento all'ex marito;
5) Sposata con quel marito.
La storia è emersa grazie alla Rete, ora si trova su qualsiasi giornale online.
Noi ci limitiamo a ricordare in silenzio le 309 vittime del 6 aprile 2009. E anche il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
L'ultima notizia di oggi è poco più di una drammatica conferma: è interessante scoprire ancora una volta che in tutte le guerre i combattenti trovano sempre il tempo per stuprare qualsiasi donna dai 6 ai 96 anni.
Nessun commento:
Posta un commento
Commenti e critiche sono benvenuti, ma fatti con spirito di partecipazione. Insulti e troll saranno cancellati.
Le decisioni degli amministratori sono insindacabili