19 aprile 2011

Da Alba all'eternità






Da bambino, non potevo mangiarla: i miei genitori erano perfettamente d'accordo nel dire che "non si sa cosa c'è dentro", che "ti fa male", che "poi non mangi il minestrone".



Quindi Pietro il Grande, da noi, non ha avuto molti soldi; ma poi la mia famiglia si è vendicata grazie alle mie figlie; ed io ogni tanto, per la verità, approfitto degli avanzi. Devo dire che non mi fa impazzire, mi sembra davvero troppo: troppo grassa, troppo unta, troppo pesante.



Ma mi piace molto di più la pura espressione di gioia sul viso di Diana e di Silvia quando la mangiano.



Grazie quindi a Pietro il Grande e addio a Pietro II, che la terra gli sia lieve, più lieve della Nutella.

2 commenti:

  1. Io ero una bimba magrolina e i miei genitori ben felici di vedermela mangiare. Mi ha regalato e mi regala ancora (con misura) dolcissimi momenti.
    A Pietro ed alla sua famiglia un grazie per la dolcezza che ci hanno regalato e che in questo momento mi è caro restituire loro con affetto di corregionale. Mi dispiace davvero tanto.

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  2. una amica che lavora lì ad Alba mi ha fatto avere questa riflessione:

    Molto triste certo ma è come se il tempo fosse sospeso perchè tutti sono in attesa che la salma ritorni qui per poterlo finalmente salutare e piangere un destino davvero crudele. E' incredibile come ogni persona, ogni famiglia qui abbia almeno un ricordo preciso legato all'azienda, al signor michele o a qualcuno dei Ferrero, come nessuno, e dico nessuno, osi parlarne meno che bene. Cose che chi come me "non è di alba" non riesce a capire nè a condividere perchè per quelli come me questo è alla fine un lavoro e Alba una delle N città in cui si è vissuto, non l'unica azienda, l'unico lavoro, l'unico indirizzo possibile. Cose che però ti lasciano il segno perchè questi sono valori vissuti e condivisi nel profondo"

    credo sia importante per tutti

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