12 aprile 2011

La rassegna stampa di Eva del 12 aprile


Ci piace parlare di donne, nella nostra rassegna stampa. Di donne normali, di donne e uomini che vivono la loro vita con dignità e fatica.
In una società che ci chiede di essere giovani ed efficienti per essere visibili, che ci conforta con l’idea che invecchiare è bello perché a 80 anni si è molto più felici che a 20, ci rattrista non poco scoprire che una anziana over 75 su cinque, in Italia soffre della “sindrome di Penelope”.
Proprio lei, quella Penelope che attese per 20 anni il ritorno a casa del suo uomo, facendo e disfacendo una tela. Chi sono le Penelopi over 75 di oggi? Sono soprattutto vedove, sole e profondamente depresse, con quel tipo di sofferenza psichica che si ripercuote anche sul fisico. Ammalate di dolore e di solitudine, anziane che, nel loro cuore, continuano ad attendere qualcosa che non tornerà mai: un passato florido, una salute ormai compromessa, il proprio amore perduto.
Sono quelle donne che, spesso ricoverate per disturbi fisici, non vogliono più lasciare l’ospedale per paura di ritrovarsi a casa, da sole. “Si tratta di donne malate di attesa di affetti e di legami, come la vera Penelope. Un’attesa che si prolunga nel tempo e che sanno inconsciamente sarà senza fine”.
Ma non soffrono di solitudine solo le anziane.
La parola chiave della nostra rassegna ci porta direttamente alla notizia della "solitudine" degli imprenditori, che non sanno più fare il loro mestiere.
Lo ha detto Emma Marcegaglia, che afferma che il paese è diviso, che mai gli imprenditori si sono sentiti così soli.
Però essere soli con la pancia piena è sempre meglio che essere soli con lo stomaco vuoto, per dirla con Catalano, il filosofo dei ragionamenti lapalissiani di Indietro Tutta. E allora "meglio dal vivo che dal morto" vi ricordiamo che anche le famiglie si sentono sole: una su quattro non paga più il mutuo.
Ma tranquille, amiche e amici di Eva. Finalmente una notizia ci solleva: per mandare i nostri figli in Parlamento non sarà necessario investire sulla loro istruzione.
Lo leggiamo su lavoce.info. Il livello di istruzione dei nostri parlamentari è cambiato enormemente tra il 1948 e il 2006. La percentuale di nuovi eletti con una laurea, pari al 91,4 per cento all’ inizio della prima Legislatura, è diminuita costantemente sino a quota 64,6 per cento dopo le elezioni del 2006. Se ci si concentra sulle differenze tra la Prima e la Seconda Repubblica la percentuale di parlamentari laureati è scesa dall’80,5 al 68,5 per cento. E’ interessante notare che nello stesso periodo è tuttavia cresciuto il numero di donne parlamentari laureate (il 70,1 per cento) rispetto a quello degli uomini (il 68,2 per cento).
Insomma queste donne «Cu’ a scusa c’hanno sturiato, nun sanno passà manc’ a’spirapolvere. Mittete a culo a poppa e scirea!». La battuta tipica delle matronnole (donne di inciuci, abitanti nei paesini del sud) esprime il senso di un pensiero filosofico e sapienziale più articolato: «Sti’ femmene auanne s’ann’ levata a’ capezza» che traduce perfettamente l’espressione latina: «Mala tempora currunt» e la più contemporanea esclamazione: «L’epoca è cambiata!».
Se non ora quando!!! è sempre tempo di tornare in piazza.

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