25 aprile 2011

Liberata

"Delacroix amò appassionatamente la passione, ma fu freddamente determinato ad esprimere la passione stessa nel modo più chiaro possibile" questa è la definizione del poeta maledetto Baudelaire, sull'opera di Eugene Delacroix. Oggi Eva dovrebbe scrivere di un artista femminile, manon è il solito lunedi, quello che tutti conosciamo. Oggi è il lunedi dell'angelo. Oggi è il 25 aprile.
Questo primo giorno della settimana ci racconta altre storie. Per questo ho deciso di astenermi dal narrare le gesta creative di artiste donne e citare l'opera di un pittore, uomo, ma che ha rappresentato una Donna: la cui immagine è stata associata ad ogni battaglia, rivoluzione, lotta, pubblicità, da che è stata creata fino ad oggi, cosi come lo sarà in futuro.
La libertà che guida il popolo è un opera dipinta da Delacroix,  nel 1830, la donna in primo piano è la raffigurazione della libertà e dell'indipendenza. Si evoca un'aria romantica di questa libertà che avanzando sopra i corpi dei soldati morti in guerra, si fa strada nel tempo e nello spazio incitando la gente a lottare. Ma il governo francese, ritenenendo troppo incendiaria l'opera non permise che fosse esposta al pubblico, nell'anno in cui fu dipinda, dopo seguì un altra storia e il mondo rimanse incantato ad ammirarla. Il motivo per cui abbiamo preso in cosiderazione quest'opera, non di facile lettura comunque, è l'incredibile associazione, anzi unione, che c'è fra la parola libertà e la donna. Mi sono domandata: ma è davvero cosi? Forzo la mano in questo? Poi mi rendo conto, fatti alla mano, e conti in tasca, che il legame c'è: entrambe sono usurate, bistrattate, sottovalutate e vendute. Mancano nel nostro presente e si ricercano con forza, ma quando ci sono il loro ruolo è in un angolo. Non le si da il giusto valore. Non si permette loro di vivere, di agire. Come invece fa la protagonista del quadro di Delacroix.
Vi lascio con una frase del pittore riferita a quest'opera: « Ho cominciato un tema moderno, una barricata... e, se non ho vinto per la patria, almeno dipingerò per essa... »

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