No, il genio non sono io, ma chi ha elaborato questo splendido modo di cuocere il pollo che, diciamocelo, di sapore ne ha poco, e vive di spezie e condimenti, anche nella semplice declinazione dello spiedo.
Anche in questo caso è importante quello che accompagna il pollo, e serve un po' di pazienza, perchè la cottura non è breve.
Per quattro persone, un pollo (ruspante è meglio) pulito e fatto a pezzi, due peperoni, una testa d'aglio, olio, farina, un bicchiere di vino bianco e mezzo dado da brodo.
I peperoni vanno lavati, tagliati nel senso della lunghezza, privati dei semi e delle nervature bianche, che possono prendere di amaro.
Ciò fatto, si copre il fondo delle padella dai bordi alti con l'olio nel quale facciamo tostare gli spicchi d'aglio ed i peperoni; intanto infariniamo il pollo e, quando l'olio è di nuovo ben caldo lo mettiamo nella padella. Ci accorgeremo che sarà il momento quando sentiremo forte e chiaro nella nostra cucina il profumo del peperone che arrostisce.
Versiamo il vino e lasciamolo evaporare, poi aggiungiamo il mezzo dado da brodo e mandiamo avanti la cottura a fiamma piuttosto viva. Ogni tanto, con un forchettone di legno, io giro il pollo per ottenere una cottura uniforme, ma se la padella è grande ed i muscoli sono buoni potrebbe essere sufficiente scuoterla orizzontalmente.
Vi accorgerete che il piatto è pronto quando la carne si staccherà dalle ossa (se il pollo è ruspante con minore facilità), l'aglio sarà completamente sparito e le falde di peperone saranno diventate morbide. Ultimo avvertimento: il pollo si mangia con le mani, ma attenti a non scottarvi, ché questo deve venire in tavola caldissimo.
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