29 giugno 2011

Camera con vista sull'altro lato della Manica

L'Eva che scrive era di turno per la rassegna stampa di domani, ma non è in condizione di aprire i giornali italiani, né cartacei né elettronici.
Di ritorno da un viaggio all'estero, vuole conservare quanto più possibile il sapore e l'odore e il colore e il rumore della breve vacanza nella sua città del cuore, quella dove torna sempre, anche solo col pensiero, quando ha bisogno di una boccata d'aria fresca.
Pertanto, la rassegna di domani sarà scritta da un altro Evista, e per oggi voi amati 20 lettori potrete dare un'occhiata a quel che Eva ha visto di là dal mare, le piccole cose che l'hanno particolarmente colpita quest'anno e che un po' danno la misura delle differenze fra il nostro attuale Paese e quello in cui in tanti stiamo ancora cercando di trasformarlo.
A Londra il passato e il futuro convivono, anche a livello architettonico.
A Londra le donne portano tacchi vertiginosi di sera. Di giorno, in metropolitana, indossano comode scarpe da ufficio.
A Londra non si è bombardati a ogni piè sospinto da pubblicità involontarie di marche, firme, brand, stilisti, etc. A indossare magliette, pantaloni, vestiti e scarpe la cui unica caratteristica è la gigantesca scritta D&G o chi per loro, è un'esigua minoranza.
A Londra le t-shirt sono ancora un'arte.
A Londra su quelle t-shirt c'è già Banksy.
A Londra sono rimasti solo due graffiti di Banksy, gli altri sono stati ricoperti o cancellati.
A Londra si vedono decine di coppie omosessuali, nonostante l'omofobia sia avvertita come un problema grave e si sia registrato un incremento nel numero di aggressioni ai gay.
A Londra esiste una struttura dove nello stesso giorno si è tenuto il raduno dei fan dei puffi, due concerti di Glee e la normale programmazione di un gigantesco multisala. Per uscire da uno di quei concerti abbiamo impiegato 10 minuti di orologio, per arrivare alla metro in flusso controllato, altri dieci al massimo. Capienza dell'area concerto: circa 23000 persone.
A Londra gli impiegati e i commessi ti salutano con un "Hello there" o "Next please" quando ti avvicini e ti augurano "Bye bye, have a nice day" quando te ne vai.
A Londra la cameriera dello Sherlock Holmes pub ci ha impedito di prendere il caffè, sostenendo che era troppo cattivo per offrirlo a degli italiani.

1 commento:

  1. quella del caffè è una commovente espressione di stima

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