Dalla parte delle donne a prescindere?

Così al comando del Fondo Monetario Internazionale dopo il .... Strauss-Kahn (ognuno metta al posto dei puntini l'aggettivo che preferisce) arriva una donna, Christine Lagarde. E' una bella signora di una certa età, di quelle che di solito si definiscono di classe.

Una donna per la prima volta dirige l'FMI, succedendo ad un uomo caduto per uno scandalo sessuale di terza categoria. Sembra un successo per le donne, ma lo è davvero? Basta davvero che una donna arrivi a certe posizioni perchè la cosa sia positiva?
La cosa buona è che ci sia arrivata una donna in quel posto oppure dovrebbe essere un modo diverso di ottenere e gestire il potere che quel posto comporta?

Per la gestione del potere non è possibile per ora dare una risposta, solo il tempo potrà farlo. Per le modalità della nomina ho una mia risposta: non basta che in un posto ci sia una donna per dire che la cosa è positiva. perchè potrebbe essere arrivata lì non per meriti ma per altro (moglie, figlia, amante, scegliete voi quale ruolo femminile comunque dipendente sempre da una figura maschile), oppure potrebbe essere stata messa in quel posto per garantire il mantenimento del rispetto di regole dettate da altri. E per quello che fa l'FMI gli altri sono tanti maschi che si sentono come dei. In questi casi io non credo che una donna in un posto di comando sia una vittoria delle donne, credo piuttosto che sia una sconfitta.

Nel caso specifico la signora è arrivata in quel posto perchè è un'ottima economista in grado di affrontare i problemi dell'economia del mondo intero o perchè espressione di quelli che vengono chiamati i poteri forti, che poi sono quelli quei guai hanno causato? Rispondendo a questa domanda quelli che come noi hanno condiviso le motivazioni della manifestazione del 13 febbraio potranno decidere se gioire insiene a Christine Lagarde per la sua nomina oppure no.