9 giugno 2011

Rassegna cinefila - Le notizie del 9 giugno

Questo articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.


Vi sarete accorti che in questi giorni Eva è un po' salterina.
Rassicuratevi: non abbiamo smesso di partecipare, ma anche qui tira aria d'estate, qualcuno gira il mondo, qualcuno va semplicemente in ferie, qualcun altro ha bisogno di recuperare un po' di sonno arretrato, tutti, ma proprio tutti aspettiamo col fiato sospeso domenica e lunedì prossimo (checché ne dicano ai TG, si vota il 12 e 13 giugno, ricordate!) e ripetiamo come un mantra "51 per cento, 51 per cento, 51 per cento..."
Peraltro, se non l'avete ancora visto e anche voi siete in fibrillazione da quorum, date un'occhiata al nuovo video della Sora Cesira "Vote" (una delle vostre Eve ha il verso "Strike the nano" come attuale suoneria dell'iphone).

Rimanendo in tema di blogger famose, non si hanno più notizie di Amina Arraf, che nel suo blog trattava di attualità, politica e della propria omosessualità.
La pensiamo intensamente, anche se nelle ultime ore qualcuno sta cominciando a metterne in dubbio l'esistenza stessa.
Noi non sappiamo come stanno realmente le cose in questa faccenda, ma sappiamo per certo che la comunità LGBT non vive serenamente in quelle parti del mondo (e nemmeno in queste, a volte), per cui, in onore del coraggio di tutti loro e di Amina - chiunque sia -  vi segnaliamo l'EuroPride di Roma, dove venerdì sarà ospite Lady Gaga.
A Eva come cantante non piace molto, ma chiunque metta la propria faccia in difesa di quella che già da tempo non dovrebbe essere più una causa è nostro amico. Per esempio tutti quelli che hanno partecipato alle iniziative di Love is Louder e Will get better.
Interessante è anche il film di Adele Tulli sull'India che cancella il reato di omosessualità.

Le cose, purtroppo, non sono mai andate meglio per i due detenuti che da 40 anni sono in isolamento in un carcere della Louisiana.
Una storia simile, che contribuì ad accelerare la chiusura di Alcatraz, è raccontata nel bel film di Mark Rocco "Alcatraz - L'isola dell'ingiustizia" con un gigantesco Kevin Bacon, Gary Oldman e Christian Slater. Quando leggiamo certe notizie avremmo propria voglia di vedere arrivare i nostri, come al cinema.

Qualcuno che andrebbe messo in isolamento per qualche giorno, almeno quanta basta per fargli smaltire la sbornia che da settimane ormai gli annebbia il cervello è, invece, Mark Zuckerberg: non contento di aver pasticciato così bene con la piattaforma da averci regalato un Facebook che funziona ad ore alterne, pare che vi abbia aggiunto anche la non richiesta funzionalità di riconoscimento facciale delle persone ritratte in foto.
L'Eva che scrive è una grande amante della tecnologia ed è fermamente convinta che basti non lasciarsi prendere dal panico e seguire un minimo di buon senso per non farsene fagocitare. Però poi legge di questa funzione da Minority Report, o di quest'altro idiota che si è fatto tatuare sul braccio le foto dei 152 amici di Facebook, e allora qualche dubbio le viene, eh. Soprattutto in merito alla sorte del suddetto tatuaggio nel momento in cui qualcuno dovesse togliergli l'amicizia. La risposta è facile: il tatuaggio va via da solo in un paio di giorni, trattandosi di un'idea promozionale di un'azienda olandese, come spiega il sempre puntuale Paolo Attivissimo qui.
Ci tiriamo le orecchie da soli per non aver controllato meglio le nostre fonti.
E comunque, andiamo a rivedere The Social Network.

Ci ha infine emozionato scoprire che quest'anno ricorre il ventennale dell'uscita di Thelma e Louise nelle sale e per l'occasione le due interpreti si sono riunite per una conferenza.
L'Eva che scrive ricorda perfettamente quando lo vide per la prima volta, la pizza con l'amica, le lacrime copiose e i singhiozzi inarrestabili. Aveva 15 anni e la propria identità da scoprire.
Molti anni dopo, avrebbe letto un libriccino scemo, di quelli buoni per un viaggio in aereo da due ore, "La mamma di Psycho è lui con la parrucca", il cui scopo (come si deduce anche dal titolo a tradimento) era raccontare in chiave per lo più umoristica il finale dei film.
Quello di Thelma e Louise recitava (cito a memoria): "Inseguite da tutta la polizia dello stato e da Harvey Keitel che faceva il buono, le due si lanciano con l'auto nel Grand Canyon. Pensare che ai tempi l'avevamo preso per un film femminista".
E da quel giorno Thelma e Louise non le sono più sembrate le stesse. Ditemelo voi, lettori ed evisti: ma è un film femminista o no?

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