2 giugno 2011

Rassegna stampa con le lacrime agli occhi - Notizie del 2 giugno 2011

Oggi è la festa della Repubblica Italiana.

Non sappiamo voi, ma l'Eva che scrive si sente un po' come dovevano sentirsi in quel periodo tutti quelli che nemmeno per un attimo avevano perso la speranza e, platealmente o tacitamente, avevano combattuto per lasciarci un Paese di cui essere orgogliosi.
L'arancione di cui si sono tinti gli ultimi giorni dopo quell'arcobaleno profetico la costringe a sperare che sia finalmente giunto il momento di sentirsi fieri e felici di essere nati qui e ora.

Certo, poi apri i giornali per fare la tua rassegna settimanale e ti accorgi che la strada da fare è lunga, lunghissima: la faziosità da stadio che ha ormai incancrenito qualsiasi tentativo di essere popolo si riversa in commenti da tifoseria anche su un tema drammatico come quello della dolce morte e della libertà di scelta quando si è alla fine. Sul caso di Irene Sampognaro e di suo marito, finito in coma dopo un banale intervento al dente, nessuno di noi può esprimere giudizi, ma noi ci auguriamo di cuore di non doverci trovare di nuovo ad assistere impotenti all'agonia che già fu di Englaro e Welby.

Nel frattempo, i nostri amati e illuminati parlamentari si stanno occupando di questioni davvero essenziali e fondamentali, che meritano approfondite riflessioni e analisi: "Partigiani e Repubblichini devono essere messi sullo stesso piano"?
Noi che siamo cittadini coscienziosi, vogliamo contribuire al dibattito, offrendo il nostro umile contributo. La risposta è 
NO.
Ugualmente, vorremmo far presente a chi si è fatto portavoce della sofisticata teoria "So' tutti uguali, è sempre lo stesso magna magna" che, se sono davvero tutti uguali, lui è più uguale degli altri, e che fino ad ora l'abbiamo visto esibirsi soltanto in quella che filosoficamente verrebbe definita pars destruens, ma di pars construens non vediamo traccia. Per cui gli consigliamo caldamente di fare qualcosa di serio e smettere di blaterare a vanvera.

Ma per non lasciarci di cattivo umore, in una ricorrenza così bella, vi ricordo che la Corte di Cassazione ha "liberato" il referendum sul nucleare, per cui potremo esprimere la nostra opinione in merito, come si fa nei paesi civili.
Ci vediamo tutti il 12 e 13 giugno prossimo: se portate con voi una mela, magari ci riconosciamo a vicenda.

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