29 luglio 2011

La rassegna stampa di un'Eva che non ama sentir dire che tutto il mondo è paese

Anche in Russia si son mosse loro.
Le donne.
Non so come si dice "se non ora quando" in russo ma loro l'hanno detto e si sono attivate. Contro che cosa??
Una settimana fa circa è stata data la notizia della nascita di un gruppo di ragazze entusiaste, denominato l'Armata di Putin, che è disposto a tutto, perfino a strapparsi la maglietta pur di sostenerne la campagna elettorale verso il Cremlino il prossimo marzo.
Ora, diciamocelo, il fascino di Vladimir è di poco superiore a quello di Silvio,


anche se lui la deve pensare diversamente, proponendosi di volta in volta come uccisore di tigri inferocite,  a cavallo nelle nevi siberiane, eroe che contribuisce al crollo del muro di Berlino, istruttore di judo e chissà quante altre imprese ancora.
Questa Armata di donne (a proposito, vi ricordate di Gheddafi Re di Roma con al seguito le sue amazzoni?) pronte a tutto ha trovato una risposta nel resto della popolazione femminile.
Il gruppo antagonista, nato sul social network russo Vkontakte, è composto da circa 1500 donne che intendono ribellarsi alla deriva maschilista e sessista che caratterizza il loro paese, promossa e incoraggiata proprio da Putin.
Mi piace immaginare che questo movimento si allarghi a macchia d'olio e non si spenga sotto le piogge di una fredda estate.

I 50 anni. Negli Stati Uniti li chiamano Young Old.
Una generazione che ha rotto gli schemi usuali dell'età che avanza, della vecchiaia incipiente, della rassegnazione.
Pronti per un nuovo progetto: sentimentale, professionale, di vita. Una rivoluzione rigenerativa. Che scombussola, ma non sconquassa. Che travolge di colpo ritmi e abitudini, e dimostra che non è tardi per abbracciarne di nuovi. Tutto questo reso possibile per coloro che passano questo traguardo non stravolti da anni di fatica, di lotte contro la fine del mese senza soldi, da malattie, da umiliazioni mai superate, da sconfitte cocenti e insuperabili.
Già, come sempre il mondo si divide, i fortunati, i ricchi e belli, i forti resi tali dal potere economico e culturale e gli altri, i poveri, i perdenti, gli emarginati.
Non è stato coniato un termine particolare per questi ultimi, per coloro che a 50 anni vedono allontanarsi la pensione se ne hanno diritto, la possibilità di riavere un lavoro se l'hanno perduto, la salute se non hanno i mezzi per curarsi con dignità.
Mi sembra giusto ricordare anche loro, che sono tanti e non si fanno sentire, con una definizione anglofona che invento ora: i New Remnants.

Semaforo verde per Report.
Nei prossimi mesi Milena Gabanelli tornerà a farci passare brutti momenti al cospetto di indigeribili verità alla domenica sera.
Abbiamo temuto di ricadere nel piattume quasi totale della disinformazione ma alla fine l'ok èstato dato, la tutela legale per la giornalista ed i suoi colleghi sarà garantita dalla Rai che non rinuncia, così, all'unico programma di giornalismo vero che era rimasto nelle sue possibilità.
Per il resto almeno quattro seconde serate ogni settimana saranno funestate dalle manine soffreganti di  Bruno Vespa ma lui, del resto, chi lo guarda ancora?
Qualcuno c'è e i costruttori di plastici in scala si fregano le mani, anche loro, felici.

4 commenti:

  1. Report il programma che ti sembra ti informi quando parla di cose che non conosci.....

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  2. Gentile blackpower, Report è il programma che mi parla di cose che non conosco e che mi spinge ad approfondire ulteriormente, quindi mi informa e mi stimola alla riflessione... poi ognuno di noi usa la sua intelligenza come vuole e soprattutto come può.

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  3. Gentile Maranta le auguro di non essere mai vittima dell'obiettività di Report :-) o se preferisce di riuscire a vedere la trasmissione solo quando non parla di cose che lei conosce potrebbe doversi un po' ricredersi sull'unicità della trasmissione :-)
    Con stima
    blackpower

    P.S. naturalmente questo mio intervento non vuol essere a difesa dell'inqualificabile/inguardabile ecc.ecc. Vespa :-)

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  4. La ringrazio blackpower, è già accaduto che Report abbia affrontato temi che conoscevo e di cui non condividevo la rappresentazione, infatti è in questo contesto che parlo di stimolo alla riflessione, riflessione che per me è un termine che implica la critica, che in questo caso non può essere costruttiva ma unicamente fine al conseguimento di un'opinione personale.
    La stima è reciproca.

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