Il primo post sui libri, in un blog che ha a cuore le donne, lo avrei immaginato - che so - su scritti di Simone de Beauvoir o Virginia Woolf o anche Betty Friedan.
Magari qualcuno storcerà il naso leggendo che, invece, mi dedico a Diario di una Lady di Provincia, di E.M. Delafield, ediz. Neri Pozza Narrativa, 15 euro.
E magari resterà ancora più deluso quando saprà che ho comprato questo libro perchè attirata dalla sua irresistibile copertina in toni pastello: davvero una bella dichiarazione di impegno e attivismo a favore delle donne!
Detto questo però, il libro è sorprendente.
Intanto perchè è ben scritto e ben tradotto: una rarità, di questi tempi.
Poi perchè è veramente divertente, leggero e fresco senza essere vacuo.
L'autrice lo pubblicò a puntate sulla rivista Time & Tide più o meno 80 anni fa: in un mondo in cui gli scaffali delle librerie sono invasi da opere destinate a durare non più a lungo de l'espace d'un matin, è rinfrescante scoprire testi che resistono - e come resistono! - alla prova del tempo.
La lady di provincia è una donna moderna: si divide tra la cura della casa (d'accordo, ha cameriere, cuoca, campo da tennis, giardiniere, Mademoiselle gallica per la figlioletta... ma tutto è relativo...), i figli, un marito che sta sullo sfondo e brontola, i doveri sociali, la scrittura, le conferenze.
Ha problemi di soldi e si ingegna per risolverli, ha momenti di autostima bassissima dovuti ad abbigliamento inadeguato alle circostanze e si adatta a scucire pizzi da vestaglie di velluto per cucirli su abiti da sera, ha serie difficoltà con il giardinaggio ma è tenace e non demorde.
Però è anche una donna colta che scrive e tiene conferenze, che frequenta intellettuali e femministe, che ha seguito un corso di ballo con Vita Sackville-West, che va in vacanza da sola senza per questo sentirsi inadeguata come moglie e come madre.
E soprattutto, ha un senso dello humour strepitoso, che le permette di guardare con ottimismo alla vita, non piangersi addosso, ma rimboccarsi le maniche e affrontare il mondo da pari a pari.
Una donna, insomma, nella quale ogni altra donna può riconoscersi, in tutto o in parte: un bel modello di donna :-)
bel post Anna :) lo compro, mi hai convinto, e poi pure io sono una Lady di provincia (o meglio, aspiro ad esserlo).
RispondiEliminaAppena vado in libreria lo copro di sicuro!!!grazie Anna, hai scritto un bel post...buona serata... Tittina
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