23 febbraio 2011

La prima storia

La più grande speranza di Eva è che a questa rubrica (e anche a questo blog) venga a mancare quanto prima la propria ragion d'essere, perché saremo finalmente riusciti a creare un Paese dove la parità sia un dato di fatto.
Visto che però c'è ancora un po' di strada da fare, ci è parsa una buona idea inaugurare la sezione con la storia non di un successo ottenuto, ma tutto da scrivere. Una sorta di augurio per tutte le Eva che devono ancora cominciare a scegliere.

Alcuni mesi fa, sono andata a sentire la conferenza di un noto giornalista e blogger, Paolo Attivissimo, incentrata sullo sfatamento delle teorie complottiste secondo le quali non siamo mai andati sulla Luna.


La conferenza si svolgeva in un piccolo paese dell'Abruzzo e la sala non era particolarmente affollata, perciò, all'uscita, in fila per acquistare il suo libro, davanti a noi c'era solo una famiglia, madre, padre e figlia pre-adolescente.
La ragazzina era tutta emozionata ed è stata la madre a spiegare ad Attivissimo il perché della loro presenza: "Anche da piccolissima, appena l'avvicinavi a una finestra, subito cercava la luna, e chiedeva delle stelle. Adesso, di' al signore che cosa vuoi fare da grande".
Rossa peperone, ma con lo sguardo dritto verso di lui, la ragazzina dichiara: "Voglio andare a lavorare alla Nasa, diventare astronauta e tornare sulla Luna".
Hanno scambiato ancora qualche parola, con la madre che spiegava quanto fosse brava in matematica e di come quello per lo spazio non fosse un interesse passeggero, Paolo Attivissimo che si faceva promettere di mandargli un sms una volta che fosse arrivata lassù, e alla fine hanno chiesto l'autografo sul libro.
"Ma volentieri. Come ti chiami?"
"Vittoria".

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