20 aprile 2011

Non c'è il tempo per ogni cosa



Dai giornali ho saputo della vicenda di Jamila, la ragazza pachistana che sembrava fosse trattenuta a casa dai fratelli perchè troppo bella. A tutti era venuto in mente la vicenda di Hina, ma fortunatamente la cosa sembra essersi risolta. Girando attorno a questa notizia leggo anche un'intervista al preside della sua scuola, intervista molto interessante (vi invito a leggerla). E mi viene in mente un post di Eva, in cui si parla  di donne singles e di donne madri e del valore del  tempo di ciascuna. La discussione, partita altrove, sembrava porre a confronto le due "categorie" o meglio sembrava porre le une contro le altre, da subito m'è parsa una guerra fra poveri, anzi fra povere, quando invece il problema non sta su chi delle due debba/possa essere avvantaggiata quanto piuttosto su chi (e sono altri, qui al maschile) non mette in atto azioni ed aiuti per chi lavora, single o genitrice che sia. Marela nel suo post ricordava un articolo della Costituzione, segno che già i padri costituenti avevano capito quanto serva una società capace di farsi carico delle necessità delle persone.
Parlavo dell'intervista. Il preside nel suo raccontare della propria esperienza in una scuola che si può dire di frontiera mostra credo in modo molto chiaro cosa può fare una società strutturata per l'aiuto, ma allo stesso tempo fa anche capire cosa potrebbe succedere se la stessa società non fosse in grado (o non volesse) fornire questi aiuti. Inevitabilmente il peso di tutto quello che viene descritto ricadrebbe sulle famiglie, forse anche incapaci di reggere o magari solo impreparate. E per ricollegarsi  al post di Marela citato prima, le madri inevitabilmente sarebbero costrette a dovere scegliere cosa fare del loro tempo, che non è infinito.
Certo qualcuno potrebbe dire che in tempi di ritrettezze economiche per tutti i tagli sono una necessità, tutti si è chiamati a contribuire. Ma siamo sicuri che tagliare nell'assistenza sia un vero risparmio? Io ho l'impressione che sia solo un risparmio apparente e temporaneo, che va a colpire fasce già deboli e che genera un danno permanente nella società i cui costi saranno ridistribuiti anch'essi in modo disuniforme. Ma va a spiegare queste cose a chi è capace di ragionare solo col bilancino senza vedere le persone, chiuso com'è nei suoi palazzi alti.

Nessun commento:

Posta un commento

Commenti e critiche sono benvenuti, ma fatti con spirito di partecipazione. Insulti e troll saranno cancellati.
Le decisioni degli amministratori sono insindacabili