20 maggio 2011

CSI m.d. Lost In Wisteria Lane - parte terza

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- Avete trovato niente, voi, ragazzi?
- Nnte.
- No, amica. Niente di interessante per noi.
Sara si esibisce dunque in un riassunto di quanto è accaduto, nel disperato tentativo di recuperare l’attenzione di tutti gli spettatori che, a questo punto, si limitano a guardare le figure. – Una normale casalinga va a fare visita alla sua vicina, e la trova riversa in terra priva di sensi, con un orso bianco in salotto intento a smangiucchiare il tappeto. Mi chiedo cosa ci sia dietro. Qualcuno ha parlato con la vicina dei muffin?
- Sì, io, il Capitano Brass, che nonostante il grado nessuno mi fa mai fare niente di più interessante che interrogare la gente presente sulla scena del crimine, quando poi lo sanno tutti che, se uno si trova sulla scena, è sicuramente innocente.
- Guardati dai tuoi vicini, ma cerca quelli lontani. Shakespeare lo fa suggerire da un personaggio minore. Che cosa ha detto la signora Van De Kamp? – chiede Grissom, per poi allontanarsi lasciando tutti in sospeso.
- La signora Van De Kamp stava portando dei muffin a Edie Brit per chiederle un favore. Pare infatti che Edie Brit in passato abbia cercato di concupire l’ex fidanzato di Susan Mayer, la madre single che abita… abita… beh, qui nel quartiere – taglia corto Brass, incapace di ricordare se casa Mayer abbia i glicini o le boungavillee sul portico e pertanto impossibilitato a distinguerla dalle altre. – L’ex fidanzato della signora Mayer, tale Mike Delfino, idraulico con precedenti penali e imparentato con Zach Young, giovane miliardario che faceva la corte a Gabrielle Solis, la caliente latina che in questo momento sta mordendo il polpaccio della nostra Cath, ha avuto a che ridire più volte con il marito di Bree Van De Kamp, Orson Hodge, da non confondersi con il nostro Hodges, dentista con un passato in clinica psichiatrica, e la signora Van De Kamp voleva chiedere a Edie Britt (ma c’è una ragione per cui dobbiamo sempre chiamare con nome e cognome tutti i personaggi che nominiamo?) se poteva portare in vacanza Mike Delfino, così che lei e Orson Hodge potessero avere via libera per cancellare un po’ di prove che rimandavano a Mike Delfino e Orson Hodge in merito al caso di omicidio di una certa Monique Poulier, che tra l’altro era stata l’amante del marito di un’amica di Bree Van de Kamp che, quando è venuta a saperlo, ha sequestrato in un supermercato Lynnette Scavo, Julie Mayer e l’ex amante e madre della figlia naturale di Tom Scavo, uccidendo quest’ultima, cosa per la quale Lynnette ha ancora i sensi di colpa, visto che è stata lei a rivelare all’amica di Bree Van de Kamp che la donna era stata a letto con suo marito, e pertanto ha deciso di accogliere in casa l’orfana, che per vendicarsi la farà arrestare per abusi e maltrattamenti. Quando è entrata ha trovato Edie Britt in terra e un orso bianco in salotto.
Gli agenti della Scientifica, in grado di memorizzare un tale profluvio di nomi e informazioni nel tempo che il Capitano ha impiegato a illustrarlo, e senza sbagliare un solo nome o collegamento, commentano quanto appreso ciascuno a suo modo.
Warrick Brown: - Nulla di importante, quindi.
Nick Stokes: - lahsngrenwo .anauuronbva, nnè bhweuw?
Greg Sanders: - Non è importante ciò che dico. Io servo solo a rappresentare l’incupirsi di un animo solare quando ha a che fare ogni giorno con morti e cadaveri, e non dico nulla di decisivo dall’ultima puntata della quinta serie.
Sara Sidle: - Come sempre, dietro le bianche facciate dei quartieri-bene si nascondono orribili nefandezze. È davvero un triste mondo.
In quel momento sopraggiunge affannata Lynnette: - Correte! Hanno chiamato dall’ospedale. Ci vogliono tutti lì!
- Perché?
- Perché il narratore è amico degli sceneggiatori di Lost e, quando non sa come cavarsi d’impiccio, fa cose improbabili e ingiustificate!

CUT TO

Un elegante e asettico ospedale. Stanza al pianterreno. Anche qui ne usano una sola. Quindi è indifferente se sia l’ospedale locale di Wisteria Lane o il Princeton Plainsboro Teaching, tanto anche l’angolazione delle inquadrature è più o meno simile.
Dal grande portone d’ingresso entrano gli agenti del Las Vegas Crime Lab e gli unici abitanti di Wisteria Lane. Susan non si accorge della maniglia e cerca di passare attraverso il vetro, salvata in extremis da Mike. Julie manda giù un tranquillante.
Raccolta intorno al banco della reception, c’è una-squadra-di-grandi-menti-e-caratteri-umani-particolarmente-interessanti. Si capisce dalla sigla musicale di sottofondo e dal fatto che si muovono all’unisono, ma al ralenty.
Il diagnosta al centro del gruppo è zoppo, e fissa ostentatamente le tette della direttrice, mentre la dottoressina mora alle sue spalle lo guarda adorante. Dalla bocca di lui provengono insulti diretti un po’ a tutti, e accolti dal medico di colore con un sorriso di superiorità, dal biondo apparentemente bonaccione con sprezzo, e dall’oncologo grande amico con pazienza.
La squadra di Grissom, dall’altra parte della stanza, non emette suoni. Loro lavorano al buio, di notte, fra la degradazione, là dove ogni parola si fa inutile. Però anche loro si muovono all’unisono, ma al ralenty.
House zoppica verso i nuovi arrivati. Giunto a pochi passi da Grissom, gli butta le braccia al collo, in lacrime: – Papà! Finalmente ti ritrovo! Tutti pensano che io sia figlio del dottor Cox, ma nel profondo del mio cuore ho sempre saputo che mio padre doveva essere uno scienziato genialoide e sociopatico, con la tendenza a parlare per frasi criptiche e un rapporto decisamente malsano con le donne, e del quale avrei ereditato ed esasperato i lati peggiori, ma essendo assolutamente più figo di lui, nonostante sia zoppo e non claudicante perché io non sono politically correct, la gente sarebbe stata molto più bendisposta nei miei confronti, anche se nella realtà il primo parente di un malato con cui mi trovassi ad avere a che fare mi denuncerebbe dopo sei secondi. Papà!
Grissom accoglie la scoperta di suo figlio con grande emozione. – L’uomo che è padre è stato figlio, come dice Shakespeare. Lieto di fare la tua conoscenza, Greg. – E inarca un sopracciglio.
Rassicurati e commossi dalla scena che si è appena svolta davanti ai loro occhi, anche i membri delle due squadre si avvicinano gli uni agli altri per riconoscersi e ritrovarsi.
Warrick e Foreman, essendo entrambi di colore, cresciuti nei ghetti e con precedenti penali, si salutano con il cinque: - Yo, fratello, yo.
La Cuddy e Catherine si scambiano consigli sulle migliori marche di botulino, mentre Sara e Cameron rimangono entrambe sulla difensiva, soprattutto la seconda: ad ella poco aggrada che, pur essendo la scopiazzatura della prima, non abbia potuto come lei ottenere il ben che più desidera, e Sara, perfettamente consapevole di ciò, tende a sottolineare l’abissale differenza fra loro due avvicinandosi al Dr. House e stringendolo in un abbraccio: - Chiamami mamma, se vuoi!
Brass e Wilson intanto vanno a farsi una birra, mentre Nick e Chase si lanciano in una fitta conversazione (incomprensibile a chiunque non abbia orecchio per la loro quantomeno opinabile pronuncia – texani-australiani: un accento una razza), prendendosi a mascellate.
Con fare vago, gli sceneggiatori ignorano Greg.
Intanto, sullo sfondo, passano Jack, Kate, Sawyer e Sayid, saltellando su un piede solo e sventolando le mani da destra a sinistra, da sinistra a destra, alto in basso, basso in alto, fate volteggiare la vostra dama e si ricomincia! I quattro escono dall’inquadratura.

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