***WARNING: SPOILER INSIDE***
Mary Alice’s voice off [la camera si muove con carrellata dall’alto verso il basso e poi segue il percorso della strada principale]: A Wisteria Lane ha piovuto una sola volta. Nevica a Natale, qualche volta passa un tornado, ma per il resto dell’anno il tempo è sempre bello, soleggiato e temperato. Non c’è ragione perché questa mattina sia diversa. E in effetti è un giorno di sole a Wisteria Lane.
Susan Mayer è appena inciampata nel tappeto del salotto sotto lo sguardo indulgente di sua figlia Julie, serenamente aggrappata alla sua boccetta di tranquillanti. Rialzandosi da terra, e mentre cerca di parare la caduta della brocca dal lavello, Susan intravede dalla finestra una scena tipica delle mattine di sole a Wisteria Lane: Bree Van de Kamp sta attraversando il viale principale con un cestino pieno di giganteschi muffin appena sfornati. Non ci sono nuovi vicini su cui curiosare, né eventi di particolare rilievo sono venuti a turbare la sonnolenta quiete del ricco sobborgo. Non sono nati bambini, non sono stati annunciati fidanzamenti, nessun diploma né laurea. Se fosse accaduto qualcosa di simile, Susan lo saprebbe sicuramente, a Wisteria Lane le cose succedono soltanto a lei e alle sue tre amiche. Al massimo, ai loro compagni o ai loro figli. Gli altri abitanti di Wisteria Lane fanno solo numero.
Bree cammina con l’elastico e slanciato passo da donna con filo di perle incorporato, il sottile sorriso evitarughe e l’immancabile, inevitabile, improcrastinabile golfino RomeoeGiulietta.
Susan a questo punto è davvero curiosa, i muffin di Bree sono riservati a occasioni molto speciali, visite carcerarie presso l’amante sadomaso del suo defunto marito, per esempio, o richieste di favori per cui altri si vergognerebbero fino alla fine dei loro giorni (“Susan cara, il tuo ex marito, che andava a letto con la nostra vicina, quella che poi sposerà il tipo che cercherà di uccidere te e il figlio che avrai da Mike, dopo che il mio futuro secondo marito lo avrà investito con l’auto in maniera assolutamente deliberata e volontaria, non fa per caso l’avvocato? Oh, ricordavo bene, allora. E pensi che sarebbe disposto a dare una bella lezione a mio figlio affinché non minacci più di portarmi in tribunale per ottenere di diventare un adolescente emancipato, raccontando tali e tante bugie sul mio conto al punto che dovrò necessariamente abbandonarlo ad una pompa di benzina nel mezzo del nulla, perché impari il dovuto rispetto materno?”)... no, un momento, Bree si sta avvicinando a casa Mayer, no, la supera, possibile? Sta davvero andando da Edie? Neanche Susan ne è sicura, le villette sono tutte talmente simili fra loro da essere intercambiabili: nessuno, a Wisteria Lane, sa mai con certezza se il tale è suo dirimpettaio o vicino, tutto dipende dalle esigenze narrative del momento. Però in effetti quella sembra proprio casa di Edie.
Bree bussa con mano flautata, e attende quei due secondi netti entro i quali, se non giunge risposta, chiunque è più che giustificato dall’irrompere in casa d’altri. Altri due secondi e Bree esce di nuovo, educatamente sconvolta: addirittura, un muffin si è rovesciato a testa in giù. Bree lo vede e grida.
Tutti gli abitanti di Wisteria Lane accorrono in soccorso della vicina, dal momento che nessuno di loro ha un lavoro in grado di giustificarne il tenore di vita e alle dieci di mattina sono tutti là ad innaffiare il giardino. Le prime a giungere sulla scena sono Susan, Gabrielle e Lynnette, che cercano affannosamente di capire cosa stia succedendo, ma solo pochi e intonati rantoli escono dalle labbra sottili dell’amica. È Carlos, che è latino e quindi focoso, a prendere in mano la situazione e a farsi strada nell’appartamento di Edie.
- Signore, chiamate un’ambulanza. E la polizia.
TITOLI DI TESTA.
La testa di un manichino che morde una mela mettendo in bella mostra l’apparecchio azzurro per i denti arriva dal fondo dello schermo nero vorticando con un lievissimo ralenty, sulle note di una canzone a caso degli Who.
Continua nella prossima puntata...
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