27 giugno 2011

Le parole sono importanti

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato alcuni articoli: questo, quest'altro, e poi questa cosa qui.

Tra i nostri quaranta lettori, alcuni hanno fatto clic sul bottone "mi piace", altri sul bottone "non mi piace", qualcuno anche sul "parliamone". E sì, prima che lo chiediate, crediamo proprio che questi bottoni debbano molto a Montagna di Zucchero.
Noi però volevamo dire una cosa diversa, anzi, più di una.

Primo, questo non è un blog di attualità, non abbiamo le risorse per stare sul pezzo come chi ha alle spalle testate giornalistiche, ma si trattava di storie troppo forti per passarle sotto silenzio, specie quella di domenica scorsa.

Secondo, il "non mi piace" riferito a quell'ultimo post poteva significare, secondo noi, due cose: non mi piace che Roma ed il Lazio siano amministrati da uno così amico di Calderoli e dalla badante di Bossi, oppure non mi piace che parlate così dei nostri valorosi amministratori che difendono Roma dalle orde padane. Però non avendo avuto altro input che “non mi piace” non possiamo sapere cosa sta dietro, cosa voleva dire chi si è espresso così.

Terzo, dal punto di vista tecnico questo è un blog che lascia la possibilità, per ogni post, di lasciare un commento. Se avete qualcosa da dire, fatelo. Noi vi daremo ascolto, magari precisando il nostro pensiero, e chissà che non ci troveremo tutti più ricchi. Dal punto di vista umano questo non è UN blog, è un gruppo di persone che la pensa a volte in modo simile a volte in modo diverso. Non siamo uguali, e pensiamo che questa sia una ricchezza. Che però da sola non serve a molto, la differenza diventa una ricchezza che da frutti quando le diverse posizioni si confrontano. Non è obbligatorio uscire dal confronto con una sola posizione condivisa, non sta qui il valore del confronto. Sta, piuttosto, nel confronto stesso. Lo racconta bene quel pulsante, quello che non dice “mi piace” o “non mi piace”, ma quello che dice “parliamone”. Per parlare di qualcosa bisogna essere in due. Il limite di questa azione, parliamone, è anche il suo punto di forza, funziona quando c'è interazione. Parlare ha senso solo quando lo si fa praticamente, scambiando parole ed ascoltando quelle dell'altro, perchè parlare è anche ascoltare.

(scritto in collaborazione con Paolo)

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