Facciamo piazza pulita!
La rassegna stampa del 5 luglio della Eva che scrive vuole far conoscere la rete di piazze resistenti, sempre più attive su Facebook e sui blog.
Oggi cominciamo da qui.
L'iniziativa è di un gruppo di ragazzi innamorati della città. Nasce così CleaNap, una proposta di "performance socialmente utile" come scrive sul suo blog l'ideatrice, Emiliana Mellone, per restituire ai napoletani e ai turisti una città pulita dai rifiuti. L'idea è quella di armarsi di ramazza e paletta e ripulire le tante zone soffocato dall'immondizia. "La sua nascita è stata improvvisa ed il suo successo inaspettato - racconta Emiliana - Grazie ai social network, un evento indirizzato ad amici, si è trasformato in un progetto appassionante di partecipazione". Il primo esperimento risale al 4 giugno scorso quando hanno pulito piazza Bellini, nel centro storico
Le donne hanno una marcia in più. E noi vogliamo darvi ancora notizie delle lavoratrici della Ma-vb che hanno ben gridato "io non ci sto" e hanno raccolto in rete una grande solidarietà. Per chi volesse, la loro pagina è qui. Noi di Eva abbiamo confermato sostegno e amicizia e con noi, nel giro di qualche ora, tanti uomini e donne che credono in un'Italia migliore e molto lontana dai banchetti con carne di orso e dai proclami razzisti e localisti.
Noi sappiamo bene che per ripulire casa e strade in fondo basta poco : una scopa, una paletta, un paio di guanti e ACQUA PUBBLICA per dirla con CLEANAP.
Ma le scope sono anche simbolo delle befane e delle streghe e allora, solo metaforicamente: tremate tremate le streghe son tornate .
Lo sapevate che noi italiane siamo le più laureate del mondo, e troviamo meno lavoro degli uomini, e con lo stesso lavoro guadagniamo il 20% in meno? Studiamo di più, lavoriamo di più e guadagnamo di meno, ma facciamo il triplo della fatica: casa, ufficio, figlio, marito, genitori, e quando restiamo incinte ci chiedono di dimetterci : o lavoro o bambini!?Queste sono le parole con le quali esordisce il video di promozione per le due giornate di mobilitazione che avranno luogo a Siena il 9 e il 10 Luglio!Un ‘iniziativa promossa dal comitato “Se non ora quando” , che già il 13 febbraio scorso ha portato un milione di persone in piazza, per difendere la dignità delle donne e riscattare l’immagine del Paese, e si presta a ripetere nuovamente la sua protesta, nei confronti di un’Italia dove la figura della donna viene sempre più svilita da vari settori: pubblicità, politica ecc…Adesso senza le donne non si governa, continuano nel video, facciamo dell’Italia un paese moderno, un paese per donne…“Vogliamo difendere noi stesse, il nostro presente e il nostro futuro perché una cosa è chiara: un Paese che deprime le donne è vecchio, senza vita, senza speranza”….si legge nel blog di “Se non ora quando”. Ci svegliamo!?
guadagniamo il 20% in meno? Studiamo di più, lavoriamo di più e guadagnamo di meno..
RispondiEliminaguadagnIamo o guadagnamo? LOL
quando l'autore indeciso ti fa venire dubbi di prima mattinaLOL
LOL.
RispondiEliminaSe la rassegna la scrivi alle 5,30 del mattino qualche strafalcione ci sta.
Però il dubbio può ben essere risolto a proposito della "GN"
" Ogni tempo e modo verbale si forma, infatti, unendo il morfema lessicale del verbo, o radice, al giusto morfema flessivo, o desinenza: si ha così, per un verbo regolare come amare, am-o, am-erò, am-iamo, am-assi ecc. Per il caso in esame, la desinenza della prima persona dell’indicativo presente plurale di tutti i verbi è -iamo: quindi, come si ha am-iamo, così si ha sogn-iamo, bagn-iamo ecc.: omettere quella i significa “tagliare” una parte del morfema flessivo per quel tempo, modo e persona. Anche qui, come per i esempi di sostantivi, il comparire della sequenza -gni- è legato a un “casuale” incontro tra morfemi rispettivamente terminanti in gn e inizianti in i.
Spiegato il motivo della presenza della i va detto che la norma, oggigiorno, è relativamente elastica in merito. Patota, in appendice alla grammatica di Serianni, scrive: «Nei verbi con tema uscente in -gn (come [...] bagnare, sognare, vergognarsi, regnare ecc.) alla quarta persona di indicativo e congiuntivo e alla quinta del congiuntivo (bagniate / bagnate) la i della desinenza viene assorbita [nella pronuncia] dal suono palatale precedente. Può essere opportuno mantenerla graficamente per ribadire la solidarietà di quelle forme con tutti gli altri indicativi e congiuntivi in -iamo, nei quali la i ha conservato la sua piena riconoscibilità fonetica (amiamo [a’mjamo]) o è indispensabile come segno diacritico (leggiamo [led’dZamo]). La norma grammaticale è comunque tollerante in proposito, sicché forme come bagnamo o bagnate non potrebbero essere considerati errori».
Grazie per l'attenzione. Contenta che le rassegne vengano così bene analizzate nella forma e nei contenuti. La vecchia Marela si prende la bacchettata di blacKpower e chiede venia per un errore così marchiano.
Sta di fatto, come dice un vecchio detto napoletano che "ho caduto" o "son caduto" sempre a terra "ho andato"
;)))
Marela era un commento di attenzione che accompagno con un bacio
RispondiEliminaGrazie veramente, mi piace l'attenzione!
RispondiEliminaLa mia era una risposta per giocare, molto da Accademia della Crusca.
Per dirla con Neruda "Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l'adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé."
E la Eva-Marela si permette con i suoi anta di dire che
è permesso essere felici e tristi,
è permesso amare e lasciarsi amare,
è permesso arrabbiarsi,
è permesso scegliere,
è permesso divertirsi,
è permesso impegnarsi,
è permesso essere d'accordo e in disaccordo,
è permesso il coraggio,
è permesso fermarsi,
è permesso avere dei dubbi,
è permesso perdere,
è permesso vincere,
è permesso sentirsi soddisfatti,
è permesso lo sconforto,
è permesso sperare,
è permesso ridere e piangere,
è permesso sapere,
è permesso valere,
è permesso non compiacere,
è permesso riuscire e non riuscire,
è permesso rinunciare,
è permesso non darsi per vinti,
è permesso... * ..... soprattutto ricordarci che è vietato condurre una vita seria!!!